Stellato dal 2017, il ristorante “Il Pievano” a Gaiole in Chianti unisce la tradizione e il rispetto per i prodotti stagionali all’estro e all’originalità del suo Chef in un viaggio enogastronomico che porta i suoi commensali dalla campagna toscana fino… alla Grecia.
![Castello di Spaltenna](https://firenzeurbanlifestyle.com/wp-content/uploads/2022/07/Castello-di-Spaltenna-10-1024x683.jpg)
È Stylianos Sakalis il nuovo volto del ristorante del Castello di Spaltenna nonché il trait d’union fra due culture culinarie millenarie. Chef giovane, creativo e ambizioso, vanta un curriculum di alto livello che l’ha visto – fra le varie esperienze – lavorare anche con Gordon Ramsay a Castel Monastero. Il suo presente, però, si chiama “Il Pievano” (una stella Michelin) e proprio qui Sakalis riesce oggi a esprimere tutta la sua vena creativa, plasmando la sua storia culinaria personale insieme a quella del Paese che l’ha accolto ormai diversi anni fa.
![Chef Stylianos Sakalis](https://firenzeurbanlifestyle.com/wp-content/uploads/2022/07/Castello-di-Spaltenna-1024x683.jpg)
In primis, la location. L’eleganza sobria del Castello di Spaltenna rende sicuramente giustizia all’alta cucina del cuoco greco. D’inverno gli ospiti vengono infatti accolti nei Saloni dei Papi e degli Arazzi, tra antichi mobili e atmosfere medievali; d’estate direttamente al chiaro di luna nel Chiostro all’aperto, quintessenza del gusto romantico. Due perfette cornici per i tre intriganti menù degustazione pensati da Sakalis, rispettivamente “Mrs Jekyll”, “Dr Jekyll” e “Mr Hyde”. Il più curioso? Sicuramente quest’ultimo, visto che il menù servito al tavolo è un foglio bianco che all’interno non menziona alcun piatto ed è quindi lo stesso chef a decidere il percorso da riservare ai propri ospiti per poi consegnare loro, ma soltanto a fine cena, l’effettivo menù con tutte le portate degustate. Un menù alla cieca all’insegna della trasformazione (proprio come il celebre personaggio inventato da Robert Louis Stevenson), abbinato a una ben fornita carta vini che sugli stessi binari della cucina sa osare, ma anche restare al suo posto con una particolare attenzione alle etichette del centro Italia.
![Castello di Spaltenna](https://firenzeurbanlifestyle.com/wp-content/uploads/2022/07/Castello-di-Spaltenna-11-1024x683.jpg)
Già dall’aperitivo servito prima dell’amouse bouche si può intravedere quella che sarà la strada sulla quale ci incammineremo. Chef Stylianos Sakalis ci prende per mano guidandoci fra la “sua” e la “nostra” cucina del ricordo. Troviamo così dei Macaroon al Tzatziki e delle Mandorle alla livornese, Ostriche e Champagne con Tiropita e formaggio feta, fino a un gustoso Oreo al tuorlo affumicato e tartufo delle Crete Senesi. Divertenti sia l’amouse bouche sia l’entrée, rispettivamente l’“Ouzo Boom Boom” dello chef con gamberi rossi, ouzo e lime (una sorta di tequila, sale e limone, ma alla greca) e la “Panzanella toscana che parla greco” (una rivisitazione in stile greco della nostra panzanella), ma è sicuramente nei primi che lo chef de “Il Pievano” riesce a manifestare appieno il suo bagaglio tecnico di alto livello.
![Castello di Spaltenna](https://firenzeurbanlifestyle.com/wp-content/uploads/2022/07/Castello-di-Spaltenna-22-683x1024.jpg)
“Pac-Man”, che insieme all’altro primo risulterà non a caso il nostro piatto preferito, è un raviolo di ricotta fermentata in burro nocciola e salvia al limone che ricorda visivamente l’iconico videogame, ma va oltre la semplice presentazione grazie a un’intensa, seppur sempre bilanciata, sapidità . L’altro primo, lo “Spaghetto Sbagliato”, alza forse ancora di più l’asticella della difficoltà (e conseguentemente della qualità ) con uno spaghettone Gerardo di Nola, burro al vermouth del Chianti, arancia, aceto di prosecco e polvere di Campari. Un’armonia di colori, profumi e sapori.
![Castello di Spaltenna](https://firenzeurbanlifestyle.com/wp-content/uploads/2022/07/Castello-di-Spaltenna-40-683x1024.jpg)
Il secondo, ovvero il main course, riprende il filone italo-greco con un Morone di fondale bruciato, trahana all’ouzo, variazione di zucchine e caviale, per poi chiudere in bellezza con una versione dolce non dolce (autentico trend per i dessert nel fine dining contemporaneo) del Tzatziki, ovvero mousse di yogurt greco, sorbetto al cetriolo e aglio nero. La ciliegina sulla torta arriva infine coi “Petit Four”, una petite pâtisserie a base di Caramella al mou con tanto di pellicola commestibile, Kourampiedes con burro di capra e mandorle, Cialda Nespresso con ganache al caffè, Tart al lemon curd e rosmarino e Loukoumi all’acqua di rose e lycee. Che aggiungere di più? Il Partenone e il Chianti Classico non erano mai stati così vicini.
Foto di Mike Tamasco
Per saperne di più: https://www.ristoranteilpievano.com/it/home