Nel cuore della città di Scandicci, la Chiesa di Santa Maria, con le sue tre ampie arcate e il campanile alto 40 metri, domina dal Medioevo quella che oggi è piazza Cioppi e il centro storico della città .
La chiesa ha subìto molti cambiamenti nei secoli, dovuti al susseguirsi delle epoche storiche e alle nuove esigenze della comunità . Oltre all’incuria e ai numerosi interventi di ristrutturazione, infatti, si sono susseguiti anche molte modifiche strutturali: durante il periodo fascista, ad esempio, è stata totalmente ruotata, cambiando l’ingresso principale ed è stata demolita la facciata rivolta ad Ovest.
Dal 2016 la Chiesa di Santa Maria sta vivendo un grosso intervento di ristrutturazione che vede impegnati il restauratore Francesco Giovannoni e l’architetto Daniele Nocentini, oltre al contributo di Don Aldo Menichetti e dei finanziatori, che hanno riportato alla luce le decorazioni di travi e travetti in legno del soffitto, che richiamano e riprendono quelle della chiesa di Santa Croce a Firenze, in perfetto stile medievale, e di alcune decorazioni sulle mura laterali interne.
Questi anni di lavoro stanno riportando alla luce uno splendore storico e artistico che negli anni si era un po’ smarrito; in questi mesi, infatti, sono iniziati anche i lavori di restauro di un affresco, datato fine 1200, ritrovato durante uno degli ampliamenti della chiesa (probabilmente quello del 1894). Abbiamo incontrato Lucia Fagioli, la restauratrice che ha ultimato la pulitura e che a giorni inizierà il restauro, e ci ha mostrato curiosità e bellezze di questo piccolo gioiello d’arte. La forma particolare indica che con tutta probabilità si tratta di un sovrapporta interno raffigurante la Madonna con Bambino con Santa Scolastica e (si presuppone) San Benedetto, visti anche i forti legami con la Badia Fiorentina. Ovviamente, Lucia potrà restaurare solo alcuni punti, dove le linee e le forme delle figure consentono un’adeguata ricostruzione delle parti; il restauro pittorico, infatti, potrà essere avviato sulle abrasioni e le nuove stuccature, mentre le parti totalmente mancanti sono state pulite ma risulta impossibile lavorarci per un restauro pittorico. Queste mancanze, riguardanti principalmente il volto di Gesù, parte di Santa Scolastica e San Benedetto potrebbero essere stati persi durante lo stacco, considerate le tecniche e le conoscenze dell’epoca, oppure nel corso del tempo a causa di umidità , movimenti strutturali e spostamenti; la cornice originale verrà mantenuta e restaurata.
L’obiettivo è donare nuovamente vita a quest’opera di inestimabile valore storico e artistico esponendola, una volta restaurata, all’interno della Chiesa di Santa Maria, obiettivo già raggiunto con il soffitto della chiesa, ora nuovamente visibile ai cittadini e ai turisti.
Curiosità : avvicinandosi molto all’affresco sono visibili due dettagli molto particolari: un tratto rosso e dei graffi. Questi ultimi furono fatti probabilmente per la stuccatura, per avere una superficie più ruvida su cui lavorare; mentre il tratto rosso è il disegno preparatorio antecedente la stesura del colore sull’intonaco fresco, si chiama sinopia e veniva eseguita sul muro o sull’arriccio per agevolare il pittore nel lavoro.
Articolo a cura di Giulia Farsetti