Tutti conoscono Amedeo Modigliani, il pittore livornese dell’École de Paris, ma pochi sanno la storia di quella che fu la sua compagna per la vita: Jeanne Hébuterne.
Jeanne Hébuterne, compagna e modella di Modigliani, suicida il giorno dopo la morte dell’amato, è stata una grande artista e una donna audace e disinibita, ribelle e anticonformista. La sua figura è però sbiadita fra le pagine delle biografie del pittore e nell’imponente letteratura dedicata alle avanguardie artistiche del primo ventennio del Novecento, e alla Parigi di quegli anni folli. Grazia Pulvirenti è riuscita a darle giusta dignità e giusta memoria grazie al suo libro Non dipingerai i miei occhi in cui Jeanne Hébuterne è presentata nella sua singolarità e non più soltanto come l’ultima donna di Modì.
Un’opera di fantasia, che ha voluto restituire a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie, reinventando, al di là del mito, la “vera storia” di donna scandalosa e artista, ricostruendo le vicende della sua vita su fonti documentarie, da cui sono tratte le citazioni riportate in corsivo nel testo. L’autrice scava nell’anima di Jeanne e Amédé e ne rivela le contraddizioni laceranti, le ambivalenze e ambiguità, le esitazioni e gli inciampi, al contempo allargando la visuale all’esaltante microcosmo della cosiddetta École de Paris – invero assai cosmopolita ma che vide i suoi componenti incontrarsi come per magia nella capitale francese ai primi del Novecento. In tal modo Non dipingerai i miei occhi diventa anche una ricostruzione d’ambiente e d’atmosfera di sorprendente veridicità, di modo che, quasi senza accorgersene, ci si trova a correre tra i caffè di Montparnasse e la «collina comunarda e popolosa» di Montmartre, nei vicoli del Quartiere Latino, negli atelier improvvisati dentro bugigattoli o anguste mansarde, tra gremiti bistrot e fumerie d’oppio, tutto pur di respirare, circondati da quella eccezionale comunità di artisti dell’epoca, da Matisse a Brancusi, da Derain, a Picasso, fino a Léger, Braque, Severini, Rivera, Chagal e molti altri.

Candidato al Premio Strega 2021 per la sua ambizione, perfettamente riuscita, di restituirci la «storia intima» del rapporto tra Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani, il romanzo ha anche il pregio di essere scritto da un professore ordinario di Letteratura tedesca presso l’Ateneo di Catania, Grazia Pulvirenti, la quale si è sempre interessata alle arti figurative, arrivando ad approfondire nella sua ricerca di germanistica questioni relative al rapporto fra arti e letterature, dando vita a un nuovo filone di studi a carattere neuroermenutico per l’indagine del testo letterario e delle sue componenti visuali. Si occupa inoltre della tecnica dell’ekphrasis, ovvero della descrizione di opere d’arte in letteratura fino al punto di applicarla in Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani, suo esordio nella narrativa.