Terzo Giardino: il parco in riva al fiume

L’iniziativa, che fa parte del programma dell’Estate Fiorentina, prende forma all’interno del Progetto Riva ed è promossa da Le Murate Progetti Arte Contemporanea, MUS.E,  Comune di Firenze, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno,  con la direzione artistica di Valentina Gensini.

 
Un grande labirinto verde in riva al fiume. Il Terzo Giardino è ormai diventato parte integrante dello skyline fiorentino, con i suoi 10mila metri quadrati restituiti alla città grazie a un intervento di arte pubblica.
La riva sinistra del fiume sotto Lungarno Serristori si trasforma anche quest’anno nel Terzo Giardino, grazie alla riqualificazione artistica realizzata dal collettivo Studio ++, un lavoro attento alla conservazione naturale e alla valorizzazione della biodiversità che rientra nel programma dell’Estate Fiorentina 2018.
L’obiettivo è recuperare uno spazio appena fuori dalla Firenze monumentale, rendendolo da marginale a pienamente fruibile. L’iniziativa prende forma all’interno del Progetto Riva, la piattaforma multidisciplinare che riunisce artisti, architetti, performer, operatori culturali e istituzioni in un cantiere di ricerca comune attorno al fiume Arno, promossa da Le Murate Progetti Arte Contemporanea, MUS.E, Comune di Firenze, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, con la direzione artistica di Valentina Gensini.  

Il progetto di Studio ++, collettivo d’artisti composto da Fabio Ciaravella, Umberto Daina e Vincenzo Fiore, si basa su tagli mirati della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno, sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli argini.
Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre” geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e propri muri di vegetazione spontanea. Il risultato è un disegno ispirato alla tradizione del Giardino all’Italiana, con particolare attenzione al modello dei Giardini dei Semplici.
La vegetazione che emerge è costituita dalle piante spontanee della riva del fiume, che, grazie a questo metodo di “sottrazione”, si manifestano in tutta la loro inaspettata biodiversità. L’aggettivo “terzo” richiama la metafora del paesaggista Gilles Clèment che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia un’importante riserva di biodiversità e potenziale evolutivo.
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno contribuisce al progetto in qualità di ente tecnico-operativo al quale, in collaborazione con il Genio Civile della Regione Toscana, è affidata la manutenzione ordinaria sugli argini e sulle sponde dell’Arno. Nel caso specifico lo sfalcio della vegetazione è effettuato dagli operatori del Consorzio con una frequenza maggiorata ed una modalità tale che permette comunque l’ispezione e la vigilanza ai fini della sicurezza idraulica ma contribuisce, al contempo, a rendere quella naturale banca di sedimenti fluviali vegetata una vera e propria opera d’arte.

“Una grande opera di riqualificazione urbana ha commentato l’assessore all’ambiente Alessia Bettiniil fiume non è una discarica ma, piuttosto, un luogo di notevole biodiversità. Questo progetto è particolarmente importante perché permette di far riscoprire questa ricchezza ai fiorentini ed anche ai turisti. L’obiettivo finale è quello di rendere sempre più fruibili le sponde dell’Arno”. 
“Anche quest’anno il Terzo Giardino porta all’interno dell’Estate fiorentina una riflessione importante nei confronti del bacino d’argine dell’Arno, una porzione di territorio urbano a cui l’amministrazione è molto attenta e che teniamo sempre più a valorizzare – ha detto Tommaso Sacchi, curatore dell’Estate Fiorentina -. La rilettura armonica di questo luogo, che è ormai diventata una piacevole consuetudine nella valorizzazione di aree verdi in città, rappresenta il manifesto di come sia possibile riqualificare uno spazio urbano attraverso l’arte, valorizzandone sia gli aspetti culturali sia quelli inerenti la biodiversità”.

“L’intervento di Studio ++ rappresenta una esperienza di grande aggiornamento sul pensiero ecologico ed ecosofico europeo, che dagli anni Settanta, tramite autori come Gregory Bateson, quindi Gilles Deleuze e Félix Guattari, giunge fino alle teorie economiche “zero waste” di Gunter Pauli o al concetto di Terzo paesaggio di Gilles Clement, con cui questo lavoro dialoga in modo colto e spregiudicato. ha spiegato Valentina Gensini, direttore artistico de Le Murate.
Progetti Arte Contemporanea e curatrice del Progetto RivaFinalmente il paesaggio urbano cittadino ritrova una identità storica e ambientale attraverso un’operazione colta e raffinata che restituisce alla cittadinanza un giardino di 10.000 metri quadrati, ovvero un primo tratto di parco fluviale”.
Il terzo Giardino si offre a Firenze come spazio per la riflessione a 360° sui temi dell’ambiente e dell’arte attraverso uno spazio pubblico inaspettato che fonde i riferimenti alla tradizione italiani dei giardini e le nuove sensibilità artistiche verso il mondo naturale.