Prendete carta e penna e segnate il nome di questo ristorante per la prossima cena con la quale vorrete sorprendere qualcuno
Giovane ma navigato, Simone Gori è uno chef con un’idea di cucina e di ristorazione ben chiara. Dopo varie stagioni passate nel nord Italia alla corte di ristoranti stellati e, una mezza annata sabbatica da dedicare alle sue passioni (è riuscito a terminare la scorsa Maratona di Firenze), era giunta l’ora di tornare alla base, in Toscana (lui è di Prato), per aprire un ristorante finalmente suo. L’ambizione di una vita, il sogno di molti, lo spazio giusto cercato non nella giungla del centro bensì nel cuore della periferia fiorentina.
Il 21 è un numero di fondamentale importanza per il ristorante
Il 21 Bistrot si trova, infatti, in via de’ Vespucci 21, una via tranquilla con case basse e piccoli giardini che si imbocca all’incrocio tra il traffico di via Baracca e quello di via Pistoiese. Il ristorante vi colpirà per l’arredamento classico ma moderno, con uno stile che strizza l’occhio al nord Europa e una cucina che invece vuole mixare le ricette della tradizione a twist di sapori talvolta esotici ma ben calibrati. Come avrete capito il 21 è un numero importante per il Bistrot di Simone, infatti ogni 21 del mese, complice un’attenzione particolare alla stagionalità dei prodotti, il ristorante cambia le sue portate che, esclusi i dolci, sono sempre 12. Piatti che una volta seduti al tavolo vi saranno serviti e raccontati dallo stesso chef (o dai suoi fedeli collaboratori), che sa benissimo quanto al cliente facciano piacere certe attenzioni.
La cucina di Simone Gori è leggera e creativa
Qui nel menù il peposo non lo troverete come secondo, bensì come ripieno di fantastici e succulenti ravioli mentre se cercate la fiorentina siete nel posto sbagliato, perché la cucina di Simone tende a valorizzare tagli di carne meno famosi ma altrettanto buoni. Vi potrà capitare di trovare in carta una morbidissima rosticciana (di cui probabilmente chiederete il bis) che al retrogusto dell’affumicato (viene cotta in un bellissimo forno a legna dove cuociono ogni giorno il proprio pane) abbina una salsa thailandese a immancabili ingredienti toscani come l’aglio e il rosmarino. Potrete provare anche la vostra amata tartare qui arricchita da arachidi e da un tuorlo d’uovo precedentemente affumicato che vi lascerà un piacevolissimo sapore in bocca. Interessante e convincente è anche la carta del bere che, finalmente, dà attenzione alle birre artigianali (toscane e nazionali) con le quali, come giustamente ricorda lo chef, è talvolta più divertente giocare nei contrasti di sapore.
La mano dello chef Simone Gori è la mano leggera di chi ha lavorato per anni in cucine stellate e i piatti sono tutti ben calibrati così come giusti e, a portata di portafogli, sono i prezzi decisamente contenuti rispetto alla grande qualità delle pietanze servite.
Insomma di prendere carta e penna e di segnare il nome del ristorante ve lo abbiamo già detto all’inizio dell’articolo, adesso dovrete solo prenotare, potete farlo qui
Foto a cura di Alessio Li