“A tavola vista mare”: i ristoranti pieds dans l’eau della Versilia

a tavola vista mare

Davide Paolini e Gianni Mercatali ripercorrono la storia e la nascita della tradizione gastronomica versiliese con una selezione di 36 ristoranti di stabilimenti balneari.

È stata presentata a Villa Bertelli a Forte dei Marmi una guida interessante quanto inusuale perché fa scoprire al lettore la cucina dei ristoranti pieds dans l’eau di alcuni stabilimenti balneari del Forte ormai affermatesi tra le destinazioni più ambite ed esclusive del turismo internazionale. Racconto che è anche fotografico per far venire ancora di più l’acquolina in bocca.

A tavola Vista Mare (casa editrice Gruppo Editoriale) è stata scritta a quattro mani da due profondi conoscitori di questa località balneare, capitale della vita vacanziera, mondana e culturale della Versilia: Davide Paolini, da tutti conosciuto come ‘il Gastronauta e ideatore di importanti manifestazioni tra cui Taste di Firenze, e Gianni Mercatali, uomo di comunicazione e marketing che da sempre frequenta la Versilia, anche attraverso il suo concorso A tavola sulla spiaggia.

Ma non si può capire questa guida, scritta in doppia lingua italiano e inglese, se prima non si racconta le tradizioni che hanno portato a parlare della ristorazione sulle sabbie nobili di Forte dei Marmi come hanno fatto i due autori. Un interessante excursus sia per i frequentatori del luogo, che magari possono scoprire alcune curiosità, ma soprattutto per il turista di passaggio che magari si innamora di questa località e decide di farne un suo importante punto di riferimento per il tempo libero ed il relax.

Il Forte, come viene semplicemente chiamato dagli habitué, è stato meta fin dalla fine dell’’800 delle famiglie aristocratiche per passare a quella che una volta si chiamava la villeggiatura. Ma è soprattutto con i primi anni del ‘900 del secolo scorso che questo luogo diventa il buen retiro di famiglie nobili, qui a Villa Claudia l’11 settembre 1937 è nata Paola Ruffo di Calabria futura Regina del Belgio, dell’alta borghesia, come gli Agnelli e i Siemens, e esponenti della cultura e dell’arte come il filosofo Giovanni Gentile, Guglielmo Marconi, Gabriele D’Annunzio, Thomas Mann e Montale. E poi Moses Levy, Lorenzo Viani, Carlo Carrà, Ardengo Soffici come ed altri pittori, poeti e pensatori di quegli anni.

All’inizio i bagni erano costituiti da un semplice capanno sulle dune mentre sulla spiaggia erano predisposte delle vele di tela per ripararsi dal sole, come il quadro qui di seguito di Moses Levy. Nascono poi le cabine di legno, rimaste tali e quali fino ad oggi tanto da diventare ii simbolo stesso di Forte dei Marmi perché, come dice Gianni Mercatali “rappresentano la sua storia insieme al Fortino e al pontile”. Da qui prende l’abitudine di mangiare sulla spiaggia a pranzo con il cibo che veniva cucinato a casa e portato sulla spiaggia dalla servitù.

Bisognerà aspettare il boom economico perché i bagni diventassero quelli che vediamo oggi e aprissero i primi bar sulla spiaggia che servivano panini e le tipiche focaccine ripiene e bibite e che i vacanzieri continuassero la tradizione del pic nic al mare portandosi i piatti da casa.

Il vero cambiamento, poi, si ha solo a partire dagli anni ’90 del secolo scorso con l’apertura dei primi ristoranti sulla spiaggia, una volta aperti solo a pranzo mentre oggi molti lo sono anche a cena, diventando così il punto di riferimento anche per eventi tradizionali come, ad esempio, la festa del bagno o i festeggiamenti del patrono S. Ermete, dove spesso la cena precede i tradizionali fuochi sparati dal pontile.

E se all’inizio i piatti serviti erano pochi, soprattutto gli immancabili spaghetti alle arselle e il fritto di pesce, adesso invece sia il menu che la carta dei vini mostrano un’offerta completa e di qualità, soprattutto per le materie prime. La guida racconta quindi i 36 migliori ristoranti sul mare di Forte dei Marmi e non solo. Il volume raccoglie una selezione di 36 stabilimenti balneari, tra cui bagni con più di un secolo di vita, ma anche beach club di recente restyling, qualcuno nel segno della tradizione qualcuno con un mood più contemporaneo. 

“Ammetto che sono stato sorpreso dalle proposte di alcuni ristoranti – ha confessato Davide Paolini – perché da un locale sulla spiaggia ci si aspetta una cucina più semplice, seppur di qualità, soprattutto a base di pesce, invece ho trovato anche lo chef che fa il gelato all’azoto liquido, tipico della cucina molecolare, oppure chi propone sushi o pollo thai”. “Ci ha stupito anche il modo in cui i piatti vengono presentati e non solo da ristorante stellati. – prosegue Gianni Mercatali Abbiamo trovato una cucina davvero curata sotto ogni punto di vista”.

Nella guida viene dato spazio anche ad una selezione di vini eccellenti proprio perché ad un buon piatto non si può che abbinare un buon vino. “In alcuni ristoranti abbiamo notato carte dei vini davvero eccellenti – concludono gli autori – anche con pagine dedicate ad un’interessante selezione di Champagne, oppure con una scelta di vini naturali. Ma soprattutto, suggeriamo di non abbinare al pesce solo vino bianco. Vi consigliamo gustare i piatti di mare anche dei vini rossi come, ad esempio, il Pinot Nero oppure, se proprio amate il bianco, suggeriamo un Ribolla Gialla anche spumantizzata”.

Siete pronti per mangiare a tavola vista mare?