Meet Alfredo Del Bene

alfredo del bene, illustratore e grafico

«Campano, classe 1990, quasi ingegnere, quasi musicista. Sporcatore seriale di carta, consumatore compulsivo di inchiostro».

Ecco come si presenta Alfredo Del Bene, illustratore e grafico, specializzato nel settore enogastronomico. Ci racconta il suo lavoro e come è arrivato a farlo, inseguendo le sue passioni e dimostrando che vale la pena giocare le proprie carte, anche cambiando repentinamente strada, per arrivare al proprio obiettivo.

Alfredo, raccontaci di cosa ti occupi?

Mi occupo di grafica e comunicazione per il settore enogastronomico. Ho cominciato dipingendo e disegnando, passando poi al digitale e diventando quindi illustratore e successivamente grafico. Ho scelto di focalizzarmi sul settore enogastronomico perché è da sempre la mia passione ed è l’ambiente che sento più vicino, di cui conosco meglio le dinamiche, i sapori, le sfaccettature: è la mia comfort zone.

alfredo del bene, illustratore e grafico

Come è cambiata la tua vita dopo gli studi?

Tutto è partito nel 2016: a cinque esami dalla laurea magistrale in Ingegneria Edile e Architettura, dopo 27 esami sostenuti, ho deciso di rinunciare per seguire la mia passione, ovvero comunicare il settore enogastronomico.

In quell’anno stavo sviluppando un progetto personale, disegnavo principalmente donne e fiori con una penna erotica molto sottile. Portavo avanti un daily project: ogni giorno, alla stessa ora, per 72 giorni, ho disegnato e pubblicato un disegno. Una mia pubblicazione è capitata sotto gli occhi di Giuseppe Iannotti di Kresios – all’epoca una stella Michelin e attualmente due – che ha voluto assolutamente conoscermi. È stato lui ad aprirmi le porte del settore enogastronomico non più solo da cliente ma da comunicatore. Ho allestito il suo ristorante con i miei disegni e quadri ed è così che ho conosciuto il mio attuale ufficio stampa, Roberta Antonioli Pr Studio, tra le agenzie più importanti del settore.

È stata una virata importante, io ero ancora iscritto all’università (anche ora a dire il vero) e ho dovuto lottare con la mia famiglia per fargli apprezzare a pieno quello che facevo. Per me era pura gioia e soddisfazione ma si sa come sono fatti i genitori, essendo un lavoro non troppo canonico erano preoccupati, e all’epoca avrebbero voluto altro per me.

alfredo del bene, illustratore e grafico

Nel 2019 ho conosciuto Antonio Lucifero e FoodClub, un portale indipendente di comunicazione del settore enogastronomico che mi ha voluto nel suo team come vignettista prima, come direttore artistico poi. Sono così entrato in contatto con The Best Chef Awards, congresso internazionale in cui vengono riconosciuti i 100 migliori chef del mondo. Era febbraio 2020, poco prima dell’inizio della pandemia. Cristian Gadau mi ha incaricato di illustrare i 100 nuovi partecipanti di The Best Chef Awards 2020, che doveva tenersi a Rotterdam, ma a causa del Covid il tutto si è trasformato in digitale. Questo ovviamente mi ha dato una visibilità importantissima a livello nazionale e internazionale.

Sempre nel 2020 ho conosciuto Paola Mencarelli e sono così entrato nel team di Florence Cocktail Week, per cui curo e creo i vari progetti grafici, le illustrazioni e i format di comunicazione. Stava iniziando a diventare un lavoro a tempo pieno; io in quel periodo lavoravo anche per uno studio e decisi allora di terminare quell’esperienza per dedicarmi solo al lavoro da libero professionista. Dopo il mio primo rebrand di un’attività commerciale nel settore della ristorazione, Da Gigione, la prima macelleria con cucina d’Italia, mi sono messo in proprio. Attualmente ho 52 clienti nel settore, di cui 23 sono stellati. Curo visual, menù e tutta la parte di comunicazione, per non parlare delle etichette di prodotti che spaziano da gin ad amari, data la mia passione per il mondo degli spirits.

alfredo del bene, illustratore e grafico

Raccontaci alcuni dei tuoi progetti preferiti o quelli che ti hanno dato più soddisfazione.

Sicuramente il rebrand di Da Gigione e le illustrazioni per The Best Chef Awards, ma non posso non inserire anche la mia prima copertina per Gambero Rosso Gennaio 2022, seguita dalla copertina Gambero Rosso Gennaio 2023. E poi la realizzazione del packaging e dell’etichetta di Amarea, la brand identity di Anthill, il cocktail e tapas bar firmato Giuseppe Iannotti alle Gallerie d’Italia a Napoli e anche il mio lavoro come illustratore e responsabile artistico di 8PUS.

In un mondo in cui tutti sanno fare tutto e spesso si improvvisano, come riesci a muoverti per dare valore al tuo lavoro?

Cercando di mantenere la mia originalità ed essere autentico e creativo, sempre. Nel mio settore c’è una competitività impressionante ed è una sfida continua. Tra grafici non ci si complimenta e spesso ci si fa la guerra: io rispetto sempre non solo chi è più avanti di me, ma anche chi crea valore e lavori di qualità.

Hai qualche progetto personale di grafica in cantiere?

Il mio quinto ristorante, o meglio una pizzeria, Tre Spicchi Gambero Rosso e pluripremiata, che si trova in Campania. Mi occupo del rebrand, della produzione di materiali di immagine e di una serie di inserti e allestimenti interni.

Intervista a cura di Camilla Cantini