Alice_Rohrwacher Festival di Cannes

Alice Rohrwacher, la regista di Fiesole in giuria a Cannes

La regista e sceneggiatrice nata a Fiesole è stata scelta per presiedere la Giuria della “Caméra d’or” al Festival internazionale del cinema di Cannes.

Alice Rohrwacher è stata scelta per presiedere la giuria della Caméra d’or del 78° Festival di Cannes. Questo importante riconoscimento cinematografico è istituito per premiare un’opera prima presentata nella Selezione Ufficiale, alla Settimana della Critica o alla Quinzaine des Réalisateurs.

La regista e sceneggiatrice originaria della Toscana, la cui opera è sbocciato proprio a Cannes, premierà quindi a sua volta il debutto di un regista alla Cerimonia di Chiusura di sabato 24 maggio. Lei ha commentato così la scelta della direzione del festival di farla presiedere la giuria dell’edizione 2025, dopo il duo dello scorso anno Emmanuelle Béart e Baloji:

Le prime volte sono sempre importanti e ci accompagnano per tutta la vita! Come entrare in una stanza sconosciuta, avvicinarsi alla persona amata per il primo bacio o approdare su una terra straniera. C’è qualcosa di dorato che avvolge questi momenti nella nostra memoria. È per questo che si chiama “Caméra d’or” il premio più prestigioso per le opere prime?!

In una filmografia che abbraccia cortometraggi e lungometraggi, documentari e fiction, la Rohrwacher è riconosciuta all’estero come una figura del nuovo cinema italiano, concilia il naturalismo di Vittorio De Sica con la visione onirica di Federico Fellini in film, sempre in bilico tra narrazione e documentario.

Nel suo primo lungometraggio, Corpo Celeste, presentato proprio a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2011, ha esplorato un rapporto con il mondo fatto di scoperte e inizi attraverso il ritratto di una ragazza di tredici anni. Il suo secondo lungometraggio, Le Meraviglie, è stato selezionato in concorso al Festival di Cannes 2014 e ha vinto il Grand Prix. Questo racconto personale evoca la vita quotidiana di due giovani sorelle in una fattoria isolata e la società moderna che le raggiunge con le riprese di un reality show.

In Lazzaro felice ha continuato a sondare un ideale di innocenza perpetuamente afflitto dalla corruzione morale: improvvisamente liberato dal giogo di un proprietario terriero che teneva i contadini in servitù, Lazzaro si confronta con la violenza della città. Questo film, presentato in Concorso a Cannes nel 2018, si è aggiudicato a pari merito il premio per la Migliore Sceneggiatura, incoronando il singolare talento della Rohrwacher.

E ancora, La Chimera – considerato dalla regista come la conclusione di una trilogia formata dai suoi due precedenti lungometraggi – è stato presentato anch’esso in concorso al Festival di Cannes nel 2023. Ambientato sullo sfondo del traffico di antichità e di una parabola sul nostro rapporto con il passato, il film analizza il modo in cui le origini plasmano il nostro rapporto con gli altri, con la vita e con il mondo.

I cortometraggi, infine, a cui torna spesso, sono uno spazio espressivo che reinventa costantemente. Da una capsula 16mm per la messa in scena di un’opera (Violettina, 2016) a una cronaca del periodo pandemico del Covid (Quattro Strade, 2021), fino alla finzione (Le Pupille, presentato a Cannes nel 2022), Alice Rohrwacher si è nuovamente dedicata alla sperimentazione nel 2024 co-dirigendo con JR Un’allegoria urbana, riprendendo un tema fondante della sua opera, “l’Allegoria della caverna” di Platone.

Secondo il giudizio autorevole del Festival Internazionale di Cinema di Cannes, “l’opera affascinante di Alice Rohrwacher, venata del suo personalissimo realismo magico, le ha permesso di esplorare la poesia del mondo rurale, l’importanza del passato e il fremito della giovinezza”.

Congratulazioni Alice!

Cover photo: Simona Pampallona, Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International 

Direttore di FUL magazine e membro della redazione dal 2017. Ho realizzato reportage su vari temi tra cui: il fenomeno hooligans agli Europei di calcio in Francia (2016), il primo Pride dell’Ucraina a Kiev (2018), la questione del confine orientale tra Italia e Jugoslavia (2020), la protesta dei lavoratori ex-Gkn di Campi Bisenzio (2021), il vertice NATO in Lituania a Vilnius (2023). Ho coperto svariate edizioni della rassegna di moda “Pitti Uomo” e partecipato come inviato al Festival del Cinema di Cannes nel 2024.