Da food truck a ristorante, lo scorso aprile Balena Gialla ha fatto un passo (anzi, un tuffo) ambizioso ma consapevole mettendo radici in zona Rifredi. E i risultati le stanno sicuramente dando ragione.
Porzioni abbondanti, prezzi piuttosto bassi e ingredienti di prima qualità. Sono queste le fondamenta su cui Luca, ex odontotecnico, ha deciso di costruire la sua attività ristorativa insieme a sua moglie Chicca in Via Reginaldo Giuliani 156 a Firenze. Il giallo, ovviamente, è il colore sociale. Il pesce, una vera e propria vocazione. Luca è il boss della cucina, Chicca la boss della sala.
Proprio così, dopo il successo ottenuto col food truck che durante la pandemia proponeva gustosi panini di mare fra Rifredi, Viale Europa, Sesto o Galluzzo, Balena Gialla è diventato un vero e proprio ristorante di pesce che ogni giorno propone pranzi e cene. I panini sono rimasti come e dove erano, ma sono stati affiancati da un’ampia selezione di primi e salumi di mare abbinati ai formaggi. Senza dimenticare i fritti, altra specialità della casa, che già sul furgone itinerante avevano strappato consensi unanimi per la loro leggerezza e bontà.
“Il ristorante è stato un’evoluzione naturale dopo il food truck”, ci racconta Luca dopo un lungo servizio. I suoi occhi sono stanchi, ma è il suo cuore che parla mostrando la profonda passione per quello che sta facendo. Era un odontotecnico e costruiva letteralmente denti con le sue mani, ma – vuoi per la rivoluzione che le nuove tecnologie hanno portato in un lavoro non più manuale, vuoi per la voglia di cambiare due anni fa – ha deciso di rimettersi in gioco e dedicarsi al mare. Al mare trasformato in cucina, presente in ogni angolo di questo ristorante colorato, accogliente e familiare fra murales (by James Vega & Mono_graff), vele spiegate e addirittura una rimessa che viene usata per aperitivi o eventi privati.
“Qui abbiamo costruito tutto con le nostre mani: dai tavoli al bancone fino al pavimento. Pensate che per prendere la barca che caratterizza la nostra rimessa sono dovuto andare fino a Levanto in Liguria. E che dire della vela? Questa (sul soffitto della sala centrale del ristorante è ben visibile una vela bianca, ndr) non è certo una vela qualunque, ma una tormentina. La vela che ti riporta a casa, la vela di cui hai bisogno in situazioni difficili”. Proprio come le situazioni che comporta aprire un ristorante, aggiungiamo noi.
La ricerca del prodotto non è stata facile, ma i piatti di Balena Gialla convincono al pari dei panini per la porzione abbondante e la ricercatezza delle materie prime. “Così come nel caso del panino abbiamo dovuto provare quattro-cinque fornai prima di trovare la ricetta giusta, anche gli altri piatti del menù sono figli di una sperimentazione continua. Il pesce, per esempio, arriva da un fornitore di fiducia che ogni giorno ci permette di variare la nostra proposta a seconda di quello che trova al mercato. Poi ci sono anche dei must inamovibili: da Balena Gialla consumiamo sei-sette baccalà al giorno!”.
Con una carta vini che spazia sul territorio italiano strizzando comprensibilmente l’occhio a bianchi e bollicine, il ristorante di Balena Gialla è uno spazio vivo, polivalente e sempre in fermento. Lo si apprezza in un pranzo di lavoro, così come in una cena più elegante. Il segreto sta nell’amore che Luca e Chicca mettono in tutto quello che fanno, consapevoli di aver conquistato una bella fetta di credibilità grazie all’ottimo lavoro svolto col food truck in pandemia ma determinati adesso a confermarsi in una sfida ancor più ambiziosa.
“Alla fine, almeno concettualmente, non è cambiato tanto. Quello che prima stava dentro il panino ora è diventato (anche) una pietanza a sé. La cosa che conta è garantire un prodotto di livello, sempre buono e fatto bene. Questa è la nostra idea di cucina”. E buoni erano sicuramente sia la Trabaccolara, primo tipico viareggino a base di pasta con una salsa di mix di pesce (“Questi li hanno pescati stamattina e io li ho cucinati appena arrivati”, ci spiega ancora Luca facendoci vedere la foto del pesce appena pescato), sia il panino “Rosso” con tagliata di tonno, riduzione di Chianti, radicchio rosso, cipolle caramellate e crema di yogurt al rosmarino sia il fritto misto (baccalà, polpette di baccalà e gamberi, calamari e acciughe) che abbiamo degustato.
Avete presente quando uscite da un posto con la sensazione – ahinoi sempre più rara – che ci tornereste già il giorno dopo da quanto siete stati bene? Ecco, Balena Gialla sintetizzando al massimo è proprio uno di questi.