Book Bike è la biblioteca ambulante di via Palazzuolo, creata e gestita dall’Associazione Palazzuolo Strada Aperta. Il prestito è gratuito secondo il motto «un libro per tutti nella strada di tutti».
Se pensiamo a grandi città come Parigi, New York, Berlino o Londra, cos’è che le rende tanto affascinanti oltre alla storia che raccontano attraverso i secoli? Il fatto che ognuna di esse – e ognuna a modo suo – sia un piccolo centro del mondo in cui le facce che si incontrano per strada non sono solamente quelle di un francese, un americano, un tedesco oppure un inglese, bensì il risultato di un incontro di mille culture che si intrecciano tra strade, palazzi, piazze e quartieri.
Anche la nostra – e anche lei a modo suo – è una città multiculturale. A Firenze ogni giorno osserviamo facce del mondo diverse guardarsi intorno attonite, meravigliate, estasiate dalla bellezza che le circonda. Anche loro contribuiscono a questa bellezza: i loro volti colorano questa città e la rendono viva.
A Firenze vivono per un breve periodo ogni anno oltre 100.000 studenti stranieri. A Firenze migliaia di innamorati da tutto il mondo si scambiano ogni anno la promessa di matrimonio. A Firenze ci sono le vie del centro storico, poco battute dai turisti, in cui veramente sembra di passare per uno di quei quartieri dai mille volti diversi delle grandi città. Una di quelle strade si chiama via Palazzuolo e la conosciamo tutti: lì c’ è lo Space, c’ è il vinaino, c’ è la trattoria tipica, il barrettino di quartiere e soprattutto… ci sono tanti immigrati.
A qualcuno piace che sia così, ad altri non piace affatto. L’integrazione non è mai semplice, figuriamoci in una piccola città abituata ad aprire le sue porte al mondo solo a patto che questo passi, paghi pegno e se ne vada.
Palazzuolo Strada Aperta è una associazione che porta avanti tante iniziative volte a creare integrazione, dialogo e rispetto reciproco tra le differenti culture di questa e altre vie limitrofe. È attiva dal 2012, da quando per la prima volta si è fatta sentire distribuendo porta a porta un foglio di denuncia della situazione di tensione che si era creata in questa via, ai tempi costantemente pattugliata dalle forze dell’ordine. Quel foglio, che ha dato il nome all’associazione, viene stampato periodicamente per riportare idee, riflessioni e iniziative della zona.
Tra queste ce n’ è una che, negli ormai tre anni di vita, è diventata famosa in tutta la città: la Book Bike. È «una biblioteca leggera, così leggera che si può muovere per le strade, fermarsi in piazza, aspettare sotto casa». Così definiscono la bicicletta-libreria che hanno costruito e che ogni due sabati del mese portano in strada mettendo a disposizione gratuitamente testi di ogni tipo stampati in tutte le lingue del mondo: dalla saggistica indiana alla poesia cinese, passando per il quotidiano senegalese e il fumetto armeno.
Il meccanismo è molto semplice: basta lasciare il proprio nome e impegnarsi a restituire ciò che viene preso in prestito, non è necessaria una tessera o un’iscrizione, ma solo la buona volontà della persona a far parte di questo progetto.
L’idea è che la lettura sia un bene comune, attraverso il quale non sussistono disuguaglianze di tipo economico, razziale o politico. Attraverso di essa i book bikers incentivano l’incontro di persone intorno alla loro libreria ambulante, lo scambio di opinioni sulle letture intraprese e il senso di fratellanza che accomuna le persone che, quando leggono qualcosa che gli piace e che è passato di mano in mano, pur non sapendo a chi andrà a finire il proprio libro, sentono già di aver qualcosa in comune con lui. Tutti possono contribuire portando uno stampato in qualsiasi lingua che reputano interessante condividere. Il progetto non nasce come forma di assistenzialismo ma come presa di coscienza che la quantità di cose belle che sono state scritte e pensate in ogni parte del pianeta è forse il miglior modo di farci render conto che in fondo, anche se le nostre facce e le nostre abitudini sono diverse, quando si legge un libro «tutto il mondo diventa paese!». •
ENGLISH VERSION>>>>
What makes towns like Paris, New York, Berlin and London so fascinating beside their hundreds years of history? The fact that each of them is a little centre of the world where thousands of cultures meet.
Florence is multicultural too, in its way. We can see many different faces while walking around. A hundred thousand foreign students live here short term every year. Thousands of lovers get married in Florence. There are streets, in the historical centre, where you can feel exactly like in one of those big multiracial towns. Think about Via Palazzuolo: there is the Space Electronic club, a typical trattoria, the local bar… and also many immigrants.
Association Palazzuolo Strada Aperta is carrying forward many initiatives aiming to create integration, dialogue and mutual respect among the different cultures that live there and nearby. It was created in 2012 with a leaflet denouncing the situation of extreme tension in the area. That leaflet gets now periodically issued to report ideas and events.
One of these initiatives became quite famous: the Book Bike. A «very light library», that’s how the bike/library is called. It was put together in the neighbourhood and it circulates twice a months taking the books on the street for both residents and outsiders and above all: for free!
There is a varied choice of books and languages: Chinese poetry, Armenian comic stripes, Senegalese newspaper… You just need to leave your name and remember to give it back. No registration needed, just goodwill.
Reading is a common good, through it book bikers stimulate people to meet and exchange opinions by the itinerant library, sharing ideas and peacefully living side by side. •
Testo di Julian Biondi, foto Niccolò Brighella