Un bosco di 525 cipressi e ulivi in ricordo delle vittime di Covid a Firenze. È il bosco della memoria per esprimere la vicinanza della città alle famiglie di coloro che non sono riusciti a vincere la lotta contro il virus.
Piantati i primi 210 alberi nel bosco della memoria a Firenze
Saranno 525 in totale per ricordare ogni persona vittima del virus. I primi 210 alberi, donati dalla società Silva, sono stati già piantati nell’area del parco Don Forconi. All’entrata del bosco è stata apposta una targa commemorativa con su scritto ‘In memoria delle vittime della pandemia a Firenze 31.12.2020’, giorno in cui sono stati piantati i primi alberi.
Sulla targa è stato inserito un Qr Code che rimanda al significato del bosco, con associato il brano ‘Ogni cosa’ della musicista Noemi Berril. La violoncellista fiorentina-irlandese si è esibita nei mesi della pandemia in concerti solitari al Parco delle Cascine e al Giardino delle Rose, due luoghi emblematici per la città di Firenze in cui si configura l’incontro tra uomo e natura. Una natura che con i suoi alberi è icona di bellezza, di metamorfosi, di vita, una vita che nonostante tutto va avanti.
La musica della violoncellista Naomi Berril
Probabilmente è anche questo il motivo per cui la musica di Naomi Berril è stata scelta nell’ambito del progetto Hand Made Music. Abbiamo incontrato Naomi Berril (potete leggere l’intervista cliccando qui) nel mese di maggio chiedendoci di parlare proprio del rapporto tra uomo, musica e natura predominante nella sua musica e rivalutato durante la pandemia: “È un legame che nasce naturale; la natura è composizione, colori, toni, melodie e quindi c’è un immensa affinità. La natura si guarda e si ascolta con un atto di rispetto come succede in un concerto. Inoltre, ancora di più in questo periodo, la natura torna ad essere fonte di ispirazione, certo quella che si vede dalle finestre e dai balconi, la primavera porta una rinascita e dobbiamo prenderne spunto”.
Nel suo ultimo album Suite Dreams dedicato al Parco delle Cascine, il suo singolo Ginkgo Biloba rappresenta una forte ispirazione di resilienza e rinascita, la stessa idea di rinascita che vuole porre la commemorazione del bosco della memoria: “Il Ginkgo è uno degli alberi più rappresentativi del parco: venendo dal centro è il primo albero che si trova e la magia, ad ottobre, di quando diventa completamente giallo è uno spettacolo senza paragoni. Inoltre è un albero particolare: è considerato un fossile vivente, resiste da 250 milioni di anni e si sa adattare. Pare che sia l’unica specie arborea sopravvissuta in Giappone dopo le bombe atomiche, quindi apprezzo questa sua resilienza”.