La cucina etnica invade Firenze: 5 ristoranti da provare.

C’è stato il periodo della pizza gourmet, poi quello dei ristoranti di pesce, infine quello dei “monotematici” (solo baccalà, solo chianina, solo hamburger, solo crudo). E uno tsunami di streetfood in grado di travolgere e contagiare ogni chef del circondario fiorentino.

Preparatevi alla nuova stagione, perché siamo sulle soglie di una nuova rivoluzione: quella dei ristoranti etnici di livello a Firenze. E’ finita l’epoca dell’eat all you can, del ristorantaccio cinese da cui uscivi portandoti a casa un’aura di fritto e salsa di soia, dell’indiano a base di curry e poco più. Oggi i ristoranti etnici a Firenze seguono un altro trend: qualità e differenziazione. Ne abbiamo selezionati alcuni tra le più recenti aperture.

RISTORANTE PERSIANO TEHRAN
La novità del momento è lui, il primo ristorante persiano di Firenze, Tehran, nella centralissima via de’ Cerchi. Aperto neanche un anno fa, Tehran ha già un suo bacino di estimatori ed è consigliatissimo dagli iraniani. Atmosfera e colori, profumi e musica, libri e foto, al ristorante Tehran di Firenze si respira tradizione e amore per un Paese. Ogni piatto è complesso, prevede più di una cottura diversa e un notevole sforzo di organizzazione in cucina. Alcune pietanze ricordano la cucina greca (come gli involtini di foglia di vite ripieni di riso), altri quella araba (come i piatti di carne serviti con riso speziato). Il maiale è bandito, il vino c’è, ma di base non si beve: la bevanda tipica è una specie di yogurt molto liquido e piuttosto acido. I cimeli abbondano, la gentilezza anche. E quindi è sempre pieno: prenotate.

NURA FOOD TRUCK
Un’altra novità degli ultimi mesi si chiama Nura e a Firenze viaggia su quattro ruote. Nura è il primo food truck di cucina indiana in Italia e ha cominciato a percorrere chilometri lo scorso aprile, per iniziativa dello chef Basheerkutty Mansoor, scuola Picchi, già avvistato nella villa toscana di Sting e in molti hotel esclusivi del Paese, e Tiziano Vitali, fiorentino classe 1986. Il logo, invece, è nato in Svizzera, dalla mente creativa di Devis Gastaldon, già designer per Becks e Converse. Nura (“luce” in aramaico) è specializzato nella cucina indiana del Kerala: menta, ginger, cocco, anacardi, curry e altre spezie dalle proprietà ayurvediche ricorrono nelle ricette. Piatti vegan e vegetariani fanno da contraltare a carni e pesce. Celiaci e intolleranti al glutine possono cantare vittoria: Nura usa solo farine di riso, ceci o mais. E anche i più attenti all’impronta ambientale possono mangiare tranquilli: piatti, vaschette, bicchieri e posate sono al 100% compostabili. Per il fai da te ci sono i corsi di cucina Nura Lab.

CHERLOT
Se non sapete dov’è sarà difficile che ci capitiate per caso. Eppure Cherlot, ristorante marocchino dall’atmosfera elegante e il menu ricercato, ha una sua clientela affezionata e un buon giro di nuovi avventori, richiamati dal passaparola e dalle ottime recensioni online. Ai piedi di via Salviati, in zona Faentina, Cherlot non nasce a caso: dietro il progetto c’è Youssef Cherrar, per anni responsabile del bar del Cibreo, un’istituzione a Firenze. Sapori intensi, note speziate ma non esagerate, ingredienti ben bilanciati e conto nella norma. Zuppe, involtini di carne, polpette, cous cous sulla carta, insieme a una buona scelta di vini. Da provare: il tajine con agnello, prugne e mandorle.

COM SAIGON
Altra new entry nel panorama cittadino è Com Saigon, il primo ristorante vietnamita di Firenze. Aperto a primavera in via dell’Agnolo 93r, Com Saigon è un ristorante tutto al femminile, sia in cucina che in sala. Com Saigon (tradotto: il riso, ma anche il pasto e il cibo, di Saigon) è la trasposizione culinaria della filosofia dello Yin e dello Yang. A un elemento caldo corrisponde sempre un elemento freddo, ogni sapore ha il suo contraltare nella stessa portata. E’ tutta una questione di equilibrio. Da provare il Pho, il piatto nazionale che consiste in una zuppa a base di brodo di manzo con spezie e verdure, in cui si immergono spaghetti di riso, carpaccio di manzo, verdura in pezzi. Quasi un piatto unico, da abbinare a tè al ginger o al riso rosso tostato. Per chi vuole fare solo un piccolo assaggio il bancone offre finger food e dolcetti take away.

KOTO RAMEN
A pochi passi dal vietnamita Com Saigon, sull’angolo tra via dell’Agnolo e via Verdi, c’è Koto Ramen, la novità 2016 che ha fatto impazzire mezza Firenze. Perché parliamo di loro, allora? Perché da quest’anno Koto Ramen ha raddoppiato l’offerta, aprendo un ristorante-laboratorio a Prato, in via Valentini, dedicato alla sperimentazione. Il primo laboratorio di ramen d’Italia e una sorta di centro di ricerca dell’arte contemporanea della cucina giapponese è condotto dalla stessa proprietà del ristorante Koto Ramen di Firenze e sarà anche la fucina di nuovi talenti da assumere. Corsi di specializzazione per aspiranti ramen-chef: e si apre la strada per un nuovo trend made in Florence, i ramen bar. Ciao felafel, moriremo tutti col cucchiaio in mano.
Paola Ferri