El Rey de la Ruina a Livorno: inaugurazione di un murale dedicato a Mascagni e una mostra

el rey de la ruina Livorno

El Rey de la Ruina è uno tra i più noti street artists spagnoli, nato a Barcellona, ma che da quasi 10 anni colora Madrid con i suoi murali “pop” ispirati alla poesia e alla politica. Attraverso i graffiti e la pittura negli spazi pubblici rivela la sua personale visione della società: immagini iconiche che si scolpiscono nelle retine dei passanti attraverso la ripetizione e diventano veicoli di messaggi aspri e poetici. Le sue opere sono un miscuglio di stili, patch e colori primari in combinazioni vibranti – cuori e frasi che fanno parte dell’identità urbana della capitale iberica – e sono apparsi innumerevoli volte in televisione, sui giornali e in altre pubblicazioni.

Ha lavorato in residenze artistiche e festival di arte urbana in città di tutta la Spagna e all’estero, dal Messico all’Uganda, passando per la Francia ed ora per la prima volta in Italia in concomitanza con il Mascagni Festival di Livorno. Ecco quindi all’opera El Rey de la Ruina, con un enorme murale pop nello skyline del quartiere Pontino, dedicato al grande compositore labronico Pietro Mascagni. L’opera sarà inaugurata oggi alle 19.00 in Scali delle cantine 36 a cura di Uovo alla Pop insieme alla sua mostra personale PROTEST, un solo show che alza stendardi, bandiere e stampe multicolor.

el rey de la ruina Livorno

La Mostra PROTEST

Il Solo Show di El Rey de La Ruina a Uovo alla Pop si chiama PROTEST ed è un’invasione brutale di colori. Dopo aver realizzato un Mascagni in versione pop, il grande murale sugli Scali delle Cantine 66, l’artista spagnolo mette in mostra in galleria un viaggio di simboli recuperati dalle manifestazioni, delle proteste, lotte di strada. L’esposizione è stata pensata in sezioni: Vibration is powerChoose your weapon e Choose your flag.

El Rey de La Ruina invita lo spettatore a prendere parte, scegliere un’arma e una bandiera, simbolo di una scelta di posizione, con la volontà non troppo sottintesa di provocare e immaginare di stare da una parte o dall’altra. Non c’è spazio per l’ignavia! Nelle grandi tele realizzate a mano con acrilici e spray, con un uso del colore inteso come identità, l’artista mostra i secolari simboli di lotta – mani e pugni – cercando di ribaltarne il senso.

<<Nell’appiattimento del pensiero critico dato da un saturo affollamento di forme, simboli, bandiere, stemmi, geometrie di protesta si perde il punto di inizio, il senso profondo del motivo della lotta. In questo qualunquismo diffuso e conclamato voglio esporre l’esagerazione, una ripetizione di simboli e di palette scioccanti, creare un corto circuito nei cervelli osservanti, stimolare il pensiero cercando di annullarlo. Per il troppo aver visto non si sa più che direzione prendere: forse nell’utopico angolo incontaminato della “fine della fazione”, del partito politico, del pensare di aver ragione, delle prese di posizione, del giusto/sbagliato destra/sinistra, sta il germoglio di un nuovo pensiero critico che si genera dall’arte, da una rivoluzione di colori>>.

el rey de la ruina Livorno

Vibration is power è una sezione composta da cinque quadri dove l’artista attraverso trame astratte dà forma a stemmi che richiamano i popoli oppressi, inventa geometrie per la Palestina, il Chiapas, il Nepal, il Saharawi, il popolo Curdo e lo fa in modo ironico a voler porre l’attenzione sui questi Stati che non sono Stati, crea bandiere che non esistono dando loro un’attenzione geografica e politica del tutto personale.

<<Nel recuperare la grammatica delle manifestazioni, tento di privarla di significato, i simboli sono ormai saturi. I social hanno limitato il pensiero critico, uniformato la discussione, le idee non si discutono, non si mettano al vaglio, si perseguono ciecamente. Si possono contestare la pochezza del discorso e la mancanza di un conflitto costruttivo? Si può contrastare l’ossessione di essere dalla parte della ragione non con un’altra idea, ancora con un altro messaggio, ma con il vuoto?>>

Attraverso un atto nichilista di bandire inventate, che non esistono, El Rey de La Ruina vuole fare rumore, smuovere una crepa nel terreno, far vacillare certezze conclamate, far sapere che non ci si può più aggrappare ad un’idea di patria, di colori già visti. Di solito l’artista aggiunge slogan, frasi, sia alle opere che ai murales, per PROTEST invece decide di non farlo; non scrivendo nessun messaggio, non dando spiegazioni didascaliche, gioca di tabula rasa, di carta bianca mostrando ironicamente un percorso pieno di forme e di colori che per essenza non significano niente e niente raccontano se non il vuoto, un vuoto sarcastico che ride dei preconcetti passati e invita a pensare di nuovo, da capo.

Il murale di colori e melodie dedicato a Mascagni. 

Iniziato il 17 agosto 2021 in concomitanza con il Mascagni Festival, El Rey de la Ruina, ha terminato un enorme murale pop dedicato al compositore. Un grande Mascagni dal taglio iper-contemporaneo con una palette di colori accesi e una composizione visionaria fatta di figure geometriche distorte che richiamano la Terrazza Mascagni e l’arpa dell’intermezzo della Cavalleria Rusticana; il murale si trova all’altezza di Scali delle Cantine 66. Due settimane di lavori con pittura a quarzo e bombolette, fino al taglio del nastro di questo pomeriggio alle 19, con la partecipazione delle autorità e dei cittadini che saranno testimoni del nuovissimo murale di Livorno.

El Rey de la ruina Livorno

L’ inaugurazione del Murale sarà arricchita dall’ intervento musicale di Massimo Signorini alla fisarmonica, che eseguirà celebri pagine mascagnane. Dopo l’inaugurazione, alle 21.20, un drone, partendo da murale illuminato, volerà dal Pontino fino a Piazza Cavallotti, dove ascolteremo le note concerto lirico “Sotto casa Mascagni”, a cura del Mascagni Festival, in collaborazione con il Lions Club Livorno Host.

<<Credo che lo stesso Pietro Mascagni guarderebbe con interesse a quest’opera per diversi motivi>> ha dichiarato Marco Voleri, direttore artistico del Mascagni Festival. <<Il primo risiede nel suo taglio iper-contemporaneo: la storia della musica ci insegna in modo esaustivo quanto il compositore livornese sia stato protagonista della contemporaneità al servizio di un nuovo modo di concepire il melodramma stesso e, al contempo, di comunicare come musicista una nuova immagine dell’artista, ormai protagonista della vita sociale – oltre che culturale – del suo tempo. Un linguaggio quindi a lui decisamente affine. Il secondo motivo riguarda il luogo scelto per la posa del murales: il cuore di quella Livorno storica e popolare in cui Mascagni è nato ed ha mosso i primi passi nel mondo musicale. E ancora l’orgoglio di una città, la sua città. Che oggi, a quasi 160 anni dalla sua nascita, ricorda e valorizza – per il secondo anno – la figura di Pietro Mascagni come artista e uomo, con un festival internazionale che ha contagiato con la sua musica l’estate livornese, della sua provincia, con incursioni in luoghi lontani dalla nostra terra. Di pari importanza l’omaggio che è stato fatto dall’ artista El Rey de la Ruina riguardo alla scelta del tema di questa imponente composizione: la terrazza affacciata sul mare che porta il suo nome. Uno dei simboli più rappresentativi e vividi di Livorno. E, al fianco di questa un’arpa, strumento per il quale Mascagni ha composto musica di assoluto valore narrativo ed evocativo>>. 

L’opera muraria dell’artista El rey de la Ruina è a cura di Uovo alla Pop, vede la committenza del Lions Club Livorno Host con la presidenza di Leonardo Giorgi e l’importante contributo dei principali sponsor: prima di tutto della BCC- Banca di Castagneto Carducci e a seguire del Centro Acustico Sonotecnica, della Valmec SM e della George Menaboni, con il patrocinio del Comune di Livorno, sponsor tecnici Mollo Noleggio per il mezzo elevatore, Bonsignori Vernici per le pitture e Carrozzeria Nova di Livorno. 

Mostra visitabile esibendo il green pass. 

Richiesto appuntamento. Per info: uovoallapop@gmail.com

Foto a cura: Uovo alla Pop