Elena Kukina e il collage di moda

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Elena Kukina e il collage di moda: FUL incontra l’artista di Mosca – adesso di base a Firenze – che abbina elementi pittorici alle sue foto di moda per realizzare originali illustrazioni.

Elena Kukina è una fotografa e pittrice russa che da ottobre dello scorso anno vive a Firenze, dove sta seguendo un corso pratico e teorico per imparare lo stile accademico nelle belle arti. FUL l’ha scoperta tra i follower del profilo Instagram del magazine e – affascinati dai suoi collage che incastrano elementi grafici e pittorici su fotografie di moda – le abbiamo chiesto se volesse creare delle immagini per la nostra rivista. Ottenuta risposta affermativa, è stata anche l’occasione per conoscere meglio quest’artista timida e gentile originaria di Mosca. 

«Sono arrivata a Firenze il 1° ottobre 2022 e due giorni dopo ero già alle prime lezioni all’Accademia di Pittura, senza sapere una parola d’italiano! A Mosca ho fatto la modella, la fotografa, la pittrice e ho lavorato anche nel giornalismo come photo editor. In seguito sono passata alle pubbliche relazioni, poi alla pubblicità e infine il mio percorso mi ha portata al fotogiornalismo, dove mi occupo della parte visiva dei materiali, ovvero design e impaginazione. Ho collaborato con Ria Novosti che è la più importante agenzia di stampa nel mio Paese (l’agenzia possiede l’archivio storico fotografico più grande della Russia, NdR). Ma ho deciso di lasciare, altrimenti non sarei potuta venire a studiare in Italia: l’arte era la mia priorità». 

Hai sempre avuto la passione per la fotografia o è arrivata successiva alla tua esperienza come modella? 

Ho sempre avuto la passione per la fotografia, credo di averla sempre amata. Anche a scuola ricordo di aver fotografato un evento con una piccola fotocamera digitale. Poi quando a casa è arrivato il computer, ho iniziato a studiare il primo programma per editing di foto che c’era installato. La mia prima esperienza di modella invece risale ai tempi dell’università. Ho una sorella gemella, eravamo insieme a una sfilata di moda, ma io partecipavo come designer. E poi, come di solito accade, ci fu un’emergenza, una delle modelle si era ammalata e ci fu l’urgente bisogno di cercare una sostituta, quindi sono salita sulla passerella per la prima volta. 

Parliamo di fotografia: su cosa lavori? 

Reportage, moda in studio, ritratti di famiglia e coppie d’innamorati… Ma le foto-collage credo meritino una precisazione a parte. Io cerco di sperimentare e mescolare tecniche diverse, i programmi di grafica Adobe Photoshop, Illustrator, oltre a tutti i tipi di applicazioni mobili che mi aiutano nel processo creativo. Sono alla ricerca della creazione di un’arte fotografica originale e incuriosita dalle nuove cose. Ogni lavoro poi è personale ed evoca emozioni diverse, quindi nel processo creativo cerco di analizzare molto ed esplorare costantemente fino a quando non sono pienamente soddisfatta del risultato. Al momento sono aperta a nuove proposte, particolarmente interessata ai progetti creativi, quindi ho accolto con felicità il vostro invito su FUL!. 

E per la pittura quali tecniche ti piacciono? 

In merito a pittura e tecniche che più mi piacciono – proprio come nella fotografia – preferisco la combinazione di più tecniche contemporaneamente. In particolare adoro la tecnica del collage nella pittura, che accosta pezzi di tessuto, lamina, foglia d’oro, ecc… Sulla tela apprezzo il coraggio, il desiderio di innovazione e sperimentazione della pittura moderna, che crea opere sorprendenti e insolite. 

Per FUL hai realizzato le immagini che i lettori vedranno in accompagnamento all’articolo, dove una foto di moda diventa un collage grazie all’abbinamento con un elemento grafico. 

Ammetto che ho scoperto questa tecnica grazie alle possibilità offerte dai programmi di grafica; nello specifico tutto è iniziato quando ho imparato a usare Illustrator. Ho iniziato a disegnare illustrazioni di moda e, visto che fotografo anche, ho pensato: Perché non unire due dei miei hobby preferiti in uno solo? E ora, lavorando con ogni genere fotografico, cerco di offrire ai clienti la mia arte quale bonus. Ogni illustrazione richiede un approccio diverso di volta in volta, non è un lavoro di routine, la maggior parte del tempo viene spesa per la ricerca e l’ispirazione, la realizzazione tecnica richiede invece minor tempo. Ma non è semplice completare la creazione, perché anche quando penso di aver finito mi capita di voler aggiungere qualcosa! La cosa più importante è mantenere l’equilibrio, altrimenti l’illustrazione rischia di risultare sovraccarica. Su questo cerco di prestare particolare attenzione. 

Su un’isola deserta, potendo fare solo una scelta, porteresti la macchina fotografica o tela e pennelli?

Per un’isola deserta sceglierei la reflex senza esitazioni, perché per disegnare potrei usare la sabbia, il legno o le pietre! Un’isola ha una grande abbondanza di risorse naturali per la creatività. 

A giudicare da quello che vediamo su Instagram, ci sono molti fotografi innovativi in Russia. Sai dirci cosa ha favorito la diffusione della fotografia di moda lì da voi? 

Non so dirvi molto sulla fotografia di moda in Russia, perché in realtà ho vari fotografi europei tra i miei preferiti ma nessun russo! Ad esempio, mi piace Sølve Sundsbø che è una fotografa di moda norvegese e ha ricevuto un Emmy Award per New Approaches to News & Documentary Programming. O il francese Guy Bourdin – uno dei più famosi nella pubblicità di moda – noto per le sue immagini provocatorie. Oppure il tedesco Peter Lindbergh che è uno strenuo difensore della bellezza imperfetta, la cui qualità più importante è la franchezza e l’onestà. Tutti hanno lavorato con Vogue, ovviamente.

Qual è lo stato dell’arte in Russia? 

Da tempo si ha l’impressione che in tutta la Russia la cultura vada degradando e morendo. Le persone che ne ammirano l’eredità nominano i grandi dell’età dell’oro della nostra letteratura: Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj, Anna Achmatova, Michail Bulgakov o qualcun altro del passato. Ma dubito che se chiedessi per strada a un passante italiano se abbia mai sentito il nome di un artista, uno scrittore o un compositore russo contemporaneo la risposta sarebbe affermativa. Poi viviamo in un tempo in cui i blogger hanno preso il controllo degli schermi, così la fama si costruisce più con le chiacchiere che con le capacità artistiche. 

Cosa hai trovato a Firenze che non c’è a Mosca? 

Potrei sbagliarmi o fraintendere, visto che ho vissuto a lungo là e poco qui, ma Firenze mi ha sorpresa. Cammino per questa città e sento l’opera nei ristoranti o la musica classica risuonare nei caffè. Sembra che ogni angolo sia intriso dello spirito dell’Arte. Il ritmo della vita è meno frenetico e l’impressione è che i fiorentini sappiano godersi il “qui e ora”. Mosca, invece, è in movimento costante, le persone vanno sempre da qualche parte, anche se non ho mai capito perché affrettarsi tanto!.

Foto di Elena Kukina

@helene777_illustration

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