MetaFirenze è progetto avente il fine di rilevare le opinioni dei cittadini e, nella sua prima indagine incentrata sulla situazione abitativa fiorentina, mette in luce uno scenario di forte tensione.
<< Sono costretta ad abbandonare casa mia per fare spazio ai turisti. La notte non dormo più per la tachicardia>>.
Graziella, 80 anni, sfrattata dal suo appartamento in San Frediano dove ha abitato per decenni.
Queste parole di Graziella dovrebbero farci riflettere sulla condizione di migliaia di residenti che si trovano costretti ad abbandonare i quartieri dove hanno sempre vissuto.
Anche Adua e suo marito Roberto condividono la medesima drammatica circostanza. La coppia, da sempre residente in un palazzo situato in Borgo Pinti, è stata sfrattata dal proprio appartamento per consentire l’inizio dei lavori di conversione in un Airbnb. Le loro parole di disperazione mettono in luce lo scenario nel quale attualmente si sta consumando un vero e proprio mutamento antropologico della cittadinanza: <<Qui c’è tutta la nostra vita. Il centro è cambiato totalmente: non ci sono più i negozi e attorno a noi ormai abitano soltanto turisti>>.
L’esodo dei residenti verso le aree periferiche rappresenta un fenomeno che trae riscontro in molteplici studi pubblicati negli ultimi mesi. Secondo l’Irpet, ad esempio, tra il 2000 e il 2020 più di 140mila residenti hanno deciso di abbandonare la città.
Confcommercio, in un report reso pubblico nel febbraio 2024, ha reso noto che in soli 10 anni la città ha perso circa 1.000 attività commerciali di vicinato, segno dello spopolamento in atto.
MetaFirenze è un inedito progetto avente il fine di rilevare le opinioni dei cittadini e, nella sua prima indagine incentrata sulla situazione abitativa fiorentina, mette in luce uno scenario in forte peggioramento. Secondo i dati, a Firenze 4 cittadini su 10 riscontrano difficoltà a sostenere un affitto o un mutuo in maniera regolare.
A causa dei prezzi troppo alti, il 40,3% dei votanti ha ammesso di avere problemi a pagare l’affitto o la rata del mutuo. Il 37,7% di chi ha risposto alle domande sta pensando di traslocare in città meno care, come riportato anche da un recente articolo apparso su La Nazione.
L’aggravarsi del fenomeno, come rivela l’indagine, sta spingendo numerosi cittadini a valutare il proprio trasferimento in comuni limitrofi e, dunque, di abbandonare il capoluogo toscano.
Il sondaggio appena menzionato ha coinvolto 620 persone, rappresentative della eterogeneità della popolazione cittadina, selezionati sulla base di diversi fattori, quali la zona, il reddito e il lavoro. Essi conferiscono l’orizzonte verso il quale attualmente si sta orientando la cittadinanza.
A tale proposito, come spiega l’indagine stessa, la composizione dei votanti risulta essere costituita sulla base delle seguenti variabili: “Genere: 51,9% donne, 47,1% uomini (il restante 0,9% non si riconosce nei due generi). Occupazione: 50,3% dipendente, 17,8% pensionato, 15,9% libero professionista, 6,4% imprenditore, 4,8% studente e 4,7% non occupato”.
I partecipanti hanno poi espresso la loro opinione anche per quanto concerne il rapporto tra turismo e città: il 48,1% ritiene che l’attuale economia turistica risulti dannosa per Firenze, mentre il restante 51,9% individua quest’ultima come essenziale per l’economia cittadina.
Quanto emerge dai dati finora illustrati evidenzia non solo una crescente polarizzazione tesa a divaricare gli orientamenti e le percezioni della cittadinanza ma anche la dualità del fenomeno turistico nella formula che attualmente sta attraversando Firenze.
Una dicotomia analoga emerge anche alla luce di un ulteriore dato rilevato dal sondaggio condotto da MetaFirenze: “Una buona fetta degli intervistati, cioè il 46,9%, ha affermato che se fosse proprietaria di una casa in centro storico preferirebbe destinarla ai turisti, con gli affitti brevi, mentre il 38,2% vorrebbe inquilini stabili. La parte rimanente, cioè il 14,8%, non affitterebbe l’abitazione.”
Sono passati diversi mesi da quando, nell’agosto 2023, il sindacato degli inquilini Sunia lanciò l’allarme relativo all’emergenza abitativa nel capoluogo toscano: “Una media di 4 richieste di aiuto al giorno, provenienti da persone, famiglie e studenti in condizioni di crisi abitativa”.
A distanza di quasi un anno la situazione in città ha subito un netto peggioramento.
Laura Grandi, della segreteria generale del Sunia, spiega che: <<In Toscana mancano almeno 25mila alloggi pubblici. Occorre che si torni ad investire risorse nazionali per una programmazione che risponda alle esigenze della cittadinanza>>.
Un piano di edilizia popolare pubblica, come afferma il sindacato degli inquilini, risulterebbe cruciale in tale fase per contrastare l’attuale emergenza in atto. In tutta la regione Toscana vi sono circa 50.000 case popolari. Soltanto nella città metropolitana di Firenze gli alloggi popolari sono 8.100 ma 1.500 dei quali risultano sfitti o privi di inquilini al loro interno.
Trattasi di numeri elevati che, secondo Grandi, sono legati al fatto che <<manchino i fondi per ristrutturare gli alloggi: solo per rendere abitabile un appartamento sono necessari circa 20.000 euro ed è da anni che il Governo non interviene sul piano dell’edilizia popolare>>.
Foto: Francesco Sani