Al giardino dei ciliegi lunedì 31 gennaio si è tenuta la presentazione del libro Il femminismo è per tutti. Una politica appassionata della scrittrice americana bell hooks, scomparsa il 15 dicembre del 2021. bell hooks con le iniziali minuscole, non è un errore ma una precisa scelta politica che parte dalla firma: “È stata la prima cosa che mi ha colpito quando ho incontrato i suoi testi” confessa Giada Bonu, insieme a Marta Panighel, coordinatrice dell’incontro “firmarsi con le iniziali minuscole è il primo atto politico dell’autrice per rompere la normatività a partire dal nome”.
“Era un vezzo dell’epoca per rendere subito manifesto che il soggetto non fosse tanto importante” precisa Maria Nadotti, traduttrice del testo, collegata in via telematica. Maria Nadotti sottolinea l’ambiziosa operazione di divulgazione universale operata dall’autrice, che sin dal titolo come un missile va dritta al punto: dimostrare che il femminismo è per tutti, maschi compresi. Il femminismo è per tutti nasce proprio dal desiderio di rendere accessibile a chiunque la cultura femminista, fuori da tecnicismi accademici e da stereotipi che dipingono il femminismo come un mucchio di donne arrabbiate che vogliono essere uguali agli uomini, per citare le parole dell’autrice stessa.
Spesso nei suoi saggi la teorica americana apre squarci narrativi, in questo testo, evidenzia la traduttrice, la scrittura è molto più densa ma Bell Hooks racconta le radici del suo femminismo per argomentare la sua necessità divulgatrice. Giovane studentessa universitaria non sente di avere una sua voce in quanto donna e donna nera fino a che non incontra i women studies di cui fa però un’attenta critica all’interno del saggio rivelando come il pensiero femminista si sia nel tempo ancorato alle aule universitarie sotto la voce di donne bianche e di classe media. Il femminismo è per tutti, scritto nel 2015 e pubblicato in italiano da Tamu Edizioni nel 2021, vuole ripercorrere le radici del femminismo in una prosa piacevole e di facile lettura per recuperare la portata rivoluzionaria di questo pensiero: la parità sociale al di là del sesso e del genere.
I temi affrontati dall’autrice riguardano il corpo e i diritti riproduttivi, la lotta di classe, il lavoro, la violenza razziale e di genere, la genitorialità, l’omosessualità femminile e la maschilità femminista. “Questa apertura di Bell ai maschi mi ha colpito, ma se penso la gioia che mi ha dato vedere partecipare mio fratello a un corteo femminista che abbiamo organizzato con Non una di meno capisco quanto sia importante” afferma Marta Panighel. È proprio questo il messaggio del libro, esplicito già nel titolo: perché il femminismo abbia una valenza rivoluzionaria nel combattere il sessismo e lo sfruttamento di genere deve includere tutti i gruppi sociali e la sua teoria costantemente rielaborata per adattarla al tempo presente.
Testo di Rosalba Elio Bonaccini