FUL magazine è online pronto per essere sfogliato, lo trovate in fondo a questo articolo.
Ci sono cambiamenti che uno attende per molto tempo, investimenti sul futuro che si riscuotono improvvisamente dopo una lunga, imprevedibile, attesa. E per quanto tu pensi di essere preparato, quando arriva il momento, l’onda d’urto dell’impatto emotivo è tale da farti vacillare. Non importa quanto hai lottato per la nuova casa, per la promozione, per la separazione: il cambiamento ora incombe, la tempesta va affrontata, non è più un nuvolone minaccioso all’orizzonte.
Però, si sa, dopo il temporale il cielo torna sereno, quindi… vento in poppa!
Time may change me
But I can’t trace time
Changes, David Bowie
In questo numero:
Generazione Slasher: qual è la tua “barra”? di Miriam Belpanno // società
Angelo Zinna: da Empoli al resto del mondo con uno zaino in spalla di Giulia Farsetti // viaggi
Retail, musei e spazi effimeri: l’architettura ai tempi di Instagram di Francesco Sani // design
Le persone al centro dell’obiettivo: la fotografia di Massimo Vitali di Fabrizio Gitto // fotografia
Vani d’ombra: intervista a Simone Innocenti di Rita Barbieri // libri
Florence Factory, cose che hanno qualcosa da raccontare di Camilla Pieri // artigianato
Brando Chiesa: il tattoo artist fiorentino ideatore del pastel gore di Miriam Belpanno // tattoo
Oltre la superficie, l’arte dei Guerrilla Spam di Jacopo Visani // arte
I love trekking: I love Giglio di Benedetta Perissi // natura
Spazi Sospesi a cura della Fondazione degli Architetti PPC della provincia di Firenze // architettura
Gineh // Pagina dell’artista
Buona lettura
Annalisa Lottini