Futurespective: la mostra di scarpe di Aki Choklat

Fino al 28 giugno 2022 la C2 Contemporanea di Firenze ospiterà il progetto del designer finlandese che – a seguito dell’inaugurazione – ci ha raccontato della sua passione e della sua idea di futuro

Anche le scarpe possono raccontare una storia. Infatti, visitando Futurespective ci si immerge in una narrazione: passando per le diverse tappe del percorso di Aki come designer, sono toccate alcune tematiche importanti del nostro presente e del significato che oggi la moda assume per arrivare a immaginare un scenario futuro che come parole d’ordine presenta libertà e unicità.

La storia di Aki nel linguaggio delle scarpe

Ad essere esposto alla C2- Contemporanea di Firenze è il lavoro di venticinque anni dell’artista: “disegno scarpe fin da quando ero bambino, anche ai margini dei libri di matematica facevo degli schizzi. Quando avevo due anni indossavo un paio di stivali da cowboy, che in realtà in Finlandia non si usano. Non me ne volevo mai separare, ci sarei anche andato a dormire. A quattordici anni, invece, ho personalmente disegnato e creato un paio di stivali che potete trovare replicati qui alla C2 grazie all’aiuto del maestro calzaturiero Mark Emmet”. In seguito, Aki ha frequentato il Royal College of Art di Londra e sotto la guida di Manolo Blahnik, suo insegnante all’epoca, ha dato vita al suo primo paio di scarpe. Un progetto che ha fortemente segnato il suo stile da allora caratterizzato dalla sperimentazione e dal coraggio di provare modi e materiali diversi per realizzare capi innovativi.

Infatti, a partire dall’attaccamento alle radici finlandesi – il suo paese di origine – il designer si spinge verso un nuovo modo di creare e concepire calzature. “Ogni scarpa rappresenta per me un ricordo. Come docente di moda esorto i miei studenti a creare dei pezzi che lascino un segno dentro di loro cosicchè anche anni dopo possano riuscire a ricordarsi da dove hanno preso l’ispirazione e il momento in cui è nata l’idea. Creare per sé stessi è quello che spingo loro a fare”. Infatti, Aki ha lasciato il suo lavoro alla American Express a New York negli anni ’90 per trasferirsi in Europa e fare quello che gli piace di più: creare scarpe per sé stesso e per nessun altro. Proprio per questo si è tirato fuori dal mondo del commercial selling e non segue più solo il gusto dei buyers. Sia che la sua ispirazione sia un libro, una storia, un’esibizione, sia che il processo creativo prenda vita dai disegni o dai drappeggi, associando oggetti e materiali e dandogli una forma a guidarlo è la sua personale creatività.

La mostra “Futurespective” e il suo messaggio

Il titolo dell’esibizione si connette alla voglia dell’artista di mostrare le sue nuove creazioni a seguito della mostra Retrospective tenutasi a Säynätsalo in Finlandia nel 2019 in un edificio progettata da Alvar Aalto, famoso architetto e designer finlandese che ha da sempre influenzato la creatività di Aki. ” Avevo ancora tanto da mostrare, così, grazie a Sirkka Sissi Kärkkäinen mia partner commerciale e agente di lunga data ho conosciuto lo scultore e professore d’arte italiano Antonio Lo Pinto, che mi ha dato la possibilità di esporre a Firenze”. Proprio Antonio Lo Pinto ha sottolineato l’importanza di aprire le porte dei propri spazi ad artisti internazionali e al design: “Aki è tra i più bravi designer di scarpe a livello internazionale ed è un successo che lui abbia scelto la C2. Per l’inaugurazione tenutasi il 30 maggio è stato un onore poter ospitare il professor Alexander Stubb, politico finlandese, direttore della School of Transnational Governance e dell’European University Institute che ha aperto l’evento e il corno del Maggio Musicale Luca Benucci. Inoltre i presenti hanno assistito ad un’esibizione dal vivo: una sarta ha cucito direttamente addosso ad un modello un crochet. Vorrei organizzare altri progetti di design perché ritengo che sia importante far comunicare e convergere insieme discipline diverse oltre pittura e scultura. Questo è l’obiettivo futuro che mi pongo come proprietario di C2″

Sirkka Sissi Kärkkäinen; Aki Choklat, Alex Stubb

La collezione che il designer finlandese ha portato con sé in Italia è elegante ma contemporanea ed è formata sia da pezzi dalle caratteristiche forti e potenti sia da scarpe più soft in feltro, create per una collaborazione con Huopaliike Lahtinen. La produzione è internazionale, le diverse parti delle calzature sono state create in paesi diversi. Il lavoro di Aki risente delle influenze storiche provenienti da diverse culture per lui significative come ad esempio la spedizione storica al Polo Sud all’inizio del XX secolo contaminate poi dal contemporaneo e dall’immaginario di futuro dell’artista. Infatti, come lui stesso afferma “guardo a quello che verrà sempre attraverso due lenti: il passato e il presente. Proprio il primo ci permette di aprire nuove strade.”

Per la realizzazione del progetto hanno collaborato Elif Malkoclar, dello Studio CRAAFTS, leader in Italia per la realizzazione delle scarpe all’uncinetto e della lavorazione della pelle. Tom Carbone ed Elif Malkoclar hanno collaborato per la creazione di un paio di scarpe fabbricate in parte a Detroit e in parte a Firenze. Significativo è stato l’aiuto di Christian Trippe, che si è occupato dell’aspetto grafico delle opere. La produzione e la comunicazione della mostra a Firenze è stata curata da Sirkka sia per quanto riguarda il PR design che l’organizzazione. Futurespective è visitabile su appuntamento tutti i giorni esclusa la domenica dalle 17:00 alle 19:00 presso la C2- Arte Contemporanea in via Ugo Foscolo 6, Firenze. L’esposizione si muoverà poi a Detroit a settembre dove sarà parte dell’ Italian House di Detroit nel mese del Design.

Il messaggio del progetto

Tutti i pezzi esposti hanno in comune la caratteristica di essere unisex e no gender. Infatti, come spiega lo stesso artista il messaggio che vuole comunicare con il suo lavoro è che gli uomini non devono aver paura di mostrare il loro lato femminile attraverso quello che vestono. “Vorrei che le persone che indossano le mie scarpe si sentissero speciali e potenti ma non che stiano attenti a non sporcarle o rovinarle. Le scarpe devono diventare parte di noi e del nostro corpo e proprio come quest’ultimo portare le cicatrici e le ferite, i segni delle esperienze che facciamo che poi diventano ricordi.” È così che le calzature diventano un simbolo del sentirsi liberi, della capacità di poter essere tutto quello che vogliamo nella vita superando norme imposte dalla società e limiti. ll progetto Futurespective racchiude tutto questo e racconta di un futuro in cui già a partire dagli abiti non abbiamo paura di mostrarci per quello che siamo realmente. Usiamo spesso i vestiti per omologarci e per nasconderci ma invece dovremmo utilizzarli come strumenti di espressione della nostra personalità e unicità. Questo concetto è perfettamente richiamato dalla locandina della mostra, di cui Aki ci ha spiegato l’origine: “il modello in copertina è un mio amico che lavora per il governo americano, sempre in abito e camicia. Un giorno dopo lavoro siamo andati in sauna insieme – una tradizione finlandese – e sono rimasto sorpreso dai suoi bellissimi tatuaggi, gli ho subito chiesto di fare qualche scatto con degli stivali che mi portavo dietro.”

Uno scenario che vede la moda assumere un significato diverso e tornare ad esprimere la propria forza comunicativa ma che implica anche in noi un cambiamento profondo come spiega il designer: “Se dovessi immaginare come saranno le persone in futuro le vedo più pazze e più libere. Guardando i miei studenti vedo una nuova rivoluzione e un nuovo punk. Per me personalmente, invece, immagino un futuro come rappresentato dalla pagina Instagram “La vita lenta” di cui sono un grande fan. In un video si vede un uomo in un parco che legge un giornale, una donna che stende la biancheria fuori dalla finestra. Una vita rilassata” ma sicuramente con delle bellissime scarpe ai piedi, aggiungerei. 

Infine, proprio l’Italia è per l’artista il simbolo del cambiamento che dovrebbe avvenire: “associamo alla moda tutti i problemi di oggi: l’inquinamento, la sovrappopolazione. Questa connessione per me è errata, dovremmo solo cambiare l’organizzazione di questo settore e valorizzare il lavoro degli artigiani e dei designer indipendenti che creano pezzi unici che a loro volta raccontano storie uniche. Durante l’inaugurazione del progetto qui a Firenze ho scelto di indossare una camicia di un artigiano. Gli italiani hanno capito perfettamente le potenzialità di questo settore e l’importanza di valorizzarlo e sostenerlo, per questo ho scelto di realizzare qui una parte del mio lavoro. Ritengo che questo paese sia il centro del mondo ed esporre a Firenze è per me un sogno.”

La biografia dell’artista

Insegnante e influencer del futuro Designer Aki Choklat è professore di Fashion Design al College for Creative Studies di Detroit. Questo lavoro gli offre l’opportunità di collaborare con le principali aziende di moda del mondo, oltre a fare da mentore ai futuri designer. Aki è anche scrittore e co-autore di libri come Bear Flavoured, Shoe Design, Footwear Design e Menswear Trends.

Foto a cura di Kristinn Kis

www.akichoklat.com

Facebook: Aki Choklat

Instagram: @akichoklat

La mostra è visitabile su appuntamento tutti i giorni esclusa la domenica dalle 17:00 alle 19:00 presso la C2- Arte Contemporanea in via Ugo Foscolo 6, 50124 Florence.

Antonio Lo Pinto: 39 3347970531.

@C2_contemporanea