I Bimbi Sperduti che educano al gioco della vita

Al Magma il nuovo spettacolo dei Bimbi Sperduti della compagnia tHisHarm, parte del progetto Making Audience di LUV Dance Movement. Lo abbiamo visto in anteprima per voi e ne abbiamo le prove: una splendida galleria fotografica realizzata da Marco Castelli.

FUL_marcocastelli_luvdancemovement_6Educare al gioco, educare alla vita e soprattutto al teatro. Ad essere spettatori consapevoli che fin da piccoli si abituano a leggere e apprezzare linguaggi diversi. Questo è l’obiettivo di Making Audience, una rassegna creata dall’associazione LUV Dance Movement che si è trasformata in una vera e propria missione.
Il progetto nasce l’anno scorso con l’intento di creare il pubblico di domani, di educare i ragazzi ad andare a teatro portando il teatro in spazi meno convenzionali, più informali e accessibili come scuole di danza o giardini pubblici.
La danza può parlare a tutti, non solo agli addetti ai lavori, il linguaggio del corpo è un linguaggio universale. Non è come leggere un libro ma può essere un modo di conoscere il mondo e le persone, di criticarlo e glorificarlo. Inoltre assistere a uno spettacolo dal vivo è un privilegio di cui molti, troppo abituati a fare zapping comodamente seduti sul divano, si privano pensando che sia una pratica da intellettuali. Il teatro nasce in realtà come forma di intrattenimento popolare e solo recentemente ha preso dei connotati elitari. Il grande critico e teorico Silvio d’Amico lo definiva «la comunione d’un copertina spaziopubblico con uno spettacolo vivente». Al giorno d’oggi, vuoi per la concorrenza di altre forme di intrattenimento, vuoi per una mancanza di educazione, il pubblico teatrale è sempre più scarso. Come scrivono Valerio Bellini e Luigi Ceragioli, fondatori di LUV Dance Movement: «Avvicinare al linguaggio della danza usando un linguaggio semplice per poi domani riuscire a comprendere qualsiasi spettacolo. Appassionare all’arte dal vivo perché nel mondo odierno c’è un bisogno folle di cultura».
In questo quadro nasce lo spettacolo dal titolo “I Bimbi Sperduti 2.0 – Viaggio nello spazio”. Sette ballerini che attraverso l’hip hop, una danza/linguaggio assolutamente contemporaneo, raccontano l’importanza del gioco nella vita di ognuno di noi. Giocare è crescere e allo stesso tempo rimanere bambini, chiaro il riferimento ai bimbi sperduti di Peter Pan.
Il gioco come soluzione alla tristezza, come elemento di socialità e condivisione, come allenamento alla creatività e alla fantasia. Se un gioco si rompe si può sempre riparare. Se si incontrano dei bambini sconosciuti, si impara a giocare insieme.
Uno spettacolo che parte da pochi oggetti, semplici, ma è ricco di spunti di riflessione, che fa ridere e coinvolge spettatori di tutte le età. E li coinvolge in modo diverso: per i bambini si tratta di una storia a loro vicina, nella quale possono immedesimarsi e dalla quale possono trarre esempio, per i grandi l’allegoria di un percorso, la malinconia di un ricordo, la speranza di riuscire a ritagliarsi dei momenti di gioco e anche un momento di condivisione con i bambini spettatori, le cui reazioni sono tenere e buffe e sempre diverse da quelle degli adulti. A fine spettacolo però tutti hanno il sorriso sulle labbra.
Due sono le repliche in programma sabato e domenica prossimi, nello spazio culturale Magma in via Boccaccio.
Sabato 19 dicembre ore 21.00
Domenica 20 ore 18.00
presso MAGMA / LUV – Via Boccaccio 38M/r – Firenze
Intero: 8 euro
Ridotto: 6 euro – allievi scuole danza
Prenotazione obbligatoria inviando una mail a: luvdancemovement@gmail.com
Coreografia e regia: Valerio LeftArm Bellini
Interpreti: Filippo Carli, Ambra di Bartolomeo, Giulia Lapini, Francesca Moruzzo, Gemma Poggi, Emanuele Saulino, Virginia Villani.
Musiche originali: Gabriele Calbi, Alessandro Modestino Ricciardelli.
Scenografie: Mattia Vegni BAU
Testo Annalisa Lottini
Foto Marco Castelli

Il gioco, il divertimento, la spensieratezza e poi, quasi inaspettato, uno sguardo alle stelle e quella voglia di casa, di un posto familiare, al quale fare ritorno. I bambini non sanno solo giocare e divertirsi ma, all’occorrenza, sanno riempirsi di empatia e solidarietà per qualcuno che ha nostalgia di un posto lontano, di una casa, una famiglia o semplicemente un ricordo che si ripresenta sotto forma di malinconia. Ecco allora che, di fronte alla tristezza di un membro del gruppo, si crea una reazione di sostegno e aiuto per scacciare quel sentimento e riportare un sorriso sul volto di chi l’ha perso.

Non sarebbe certo la lontananza della stella più luminosa ad impedir loro di volarvi incontro, per scoprire nuovi mondi, nuovi giochi e nuovi amici.

Basta solo un po’ di cartone, una cassa di legno, dello scotch… e che il viaggio abbia inizio.