“I grant you refuge”: fotografie sugli orrori di Gaza

Arriva a Firenze una mostra fotografica direttamente da Gaza. Le immagini di sei fotoreporter palestinesi, ospitate dall’European University Institute, offrono una potente testimonianza delle atrocità in corso nella Striscia di Gaza.

Il 2025 a Firenze si apre con una mostra unica e imperdibile: “I GRANT YOU REFUGE”, una rassegna fotografica proveniente direttamente da Gaza, che resterà aperta al pubblico fino al 14 marzo 2025 presso l’European University Institute. L’esposizione è il risultato di un profondo rapporto di collaborazione e di fiducia che Paolo Patruno, fotografo e curatore artistico della mostra, è riuscito ad instaurare con sei reporter palestinesi, i quali hanno offerto il loro lavoro per poter raccontare gli orrori che stanno devastando Gaza.

Il titolo si ispira alla poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa nel 2023 nella sua casa durante un bombardamento. La poesia, collocata all’inizio dell’esposizione, riveste un forte valore simbolico, toccando nel profondo il visitatore fin dai primi istanti, introducendo il tema della sofferenza e della resistenza. Le fotografie esposte non rappresentano soltanto la crudeltà della vita nella terra palestinese, ma offrono al pubblico un’occasione di riflessione e comprensione delle vicende che da decenni riversano a Gaza ondate di morte e distruzione. 

In un momento storico nel quale il negazionismo e l’isolazionismo regnano sovrani nel nostro paese, questa mostra riesce a parlare direttamente con l’osservatore, invitandolo a confrontarsi con una realtà che troppo spesso viene ignorata o distorta. In ogni scatto si vede non solo il dolore e l’orrore della guerra, ma anche la forza, il coraggio e la resistenza del popolo palestinese, persone che, nonostante tutto, continuano a lottare e a sperare in un futuro senza bombardamenti.

La mostra, come ha detto lo stesso Patruno, non deve essere una semplice esposizione di fotografie, ma ha lo scopo di una vera e propria chiamata all’azione, un modo di “usare le immagini come strumento di comunicazione e di possibile cambiamento. Fare conoscere fatti e storie di cui il pubblico non ha conoscenza, perché da questa consapevolezza possa nascere anche l’interesse e la volontà ad agire”. 

Protagonisti di queste fotografie sono Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtiwi e Jehad Al-Sharafi, reporter che, attraverso i loro scatti, chiedono soltanto di essere ascoltati e non dimenticati.

 “La fotografia per me è più di una professione, è la mia voce in un mondo che spesso volta le spalle. A Gaza, dove la vita e la morte sono spesso separate da momenti, non mi limito a scattare foto, le vivo. Ogni scatto è un battito del cuore, ogni immagine è una testimonianza. Credo che queste storie, crude e non filtrate, debbano essere condivise per ricordare al mondo le nostre lotte, i nostri sacrifici e la nostra incrollabile speranza”, Shadi Al-Tabatibi.

Sede e orari della mostra (fino al 14 marzo):

European University Institute

Via della Badia dei Roccettini, 9, Fiesole.

Dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 19:00.