L’ultima opera pubblicata sul profilo instagram dall’artista britannico è una reazione all’omicidio di George Floyd che denuncia la società dei “bianchi”
Anche Banksy, uno tra i più noti e influenti artisti al mondo, si unisce alle proteste scoppiate dopo la morte di George Floyd per mano di un poliziotto di Minneapolis. Nella sua opera di denuncia è rappresentata una candela commemorativa che brucia la bandiera americana.
L’uccisione di George Floyd avvenuta lo scorso 25 maggio ha dato infatti vita a numerose manifestazioni in tutti gli stati uniti che si stanno rapidamente diffondendo in tutto il mondo. Proprio lo scorso fine settimana se ne sono tenute due anche a Firenze: la prima sabato davanti all’ambasciata statunitense, la seconda domenica in Piazza Santissima Annunziata.
Queste proteste stanno mettendo in crisi sia la leadership di Donald Trump, le cui reazioni si sono dimostrate a dir poco inadeguate, che certi fondamenti della società americana che appare ancora dominata da un forte razzismo.
Sono i “bianchi” ad aver detenuto il potere e ad aver di conseguenza creato queste condizioni, per questo Banksy ha accompagnato la sua opera con un testo di denuncia:
“Sulle prime pensavo di tenere la bocca chiusa e lasciare che fossero i neri a intervenire sulla questione. Perché farlo? Non è un loro problema, è il mio. Le persone di colore vengono ignorate dal sistema. Il sistema bianco. Come una tubatura rotta che allaga l’appartamento di sotto. Il sistema rotto rende la loro vita miserabile, ma ripararlo non è compito loro. Non possono, perché nessuno li farà entrare nell’appartamento al piano superiore. È un problema bianco. E se i bianchi non lo riparano, qualcuno verrà al piano di sopra e sfonderà la porta”.
L’opera di Banksy, ma soprattutto i fatti di questi giorni sono l’ennesimo richiamo a denunciare ogni razzismo nella società, ma, prima ancora, dentro di noi!