In Santa Croce c’è una trattoria con girarrosto e camino a legna che fa carni e un solo primo

trattoria i fratellini

Rilevato nel 2018 da Lorenzo Dei, giovane imprenditore e iconico calciante azzurro, il ristorante “I Fratellini” offre un’esperienza gastronomica all’insegna della tradizione e della toscanità nel cuore di Firenze. I suoi punti di forza: le carni e gli gnudi, unico primo del menù.

Registrato come Esercizio Storico Fiorentino, “I Fratellini” fu aperto nel lontano 1958 da Guido Bigazzi e i suoi due fratelli. Furono gli stessi clienti di questo storico alimentari, pizzicheria e salumeria in via Ghibellina 27 a coniare questo nome, proprio perché i proprietari erano tre giovani fratelli venuti in città dalla campagna fiorentina. Il locale fu completamente distrutto dall’alluvione del 1966, ma riaprì dopo qualche mese riuscendo ad allargare la sua già ampia proposta anche al concetto di trattoria. Una scelta vincente, che l’ha portato negli anni a diventare un punto di riferimento nel panorama della cucina tradizionale. E l’attuale titolare Lorenzo Dei non ha certo rinnegato il passato di questa struttura, quando nel 2018 ha deciso di rilevarla dopo sette anni di lavoro a Milano.

Cucina toscana

Dapprima in collaborazione con altri tre soci, ma oggi da solo al comando, l’imprenditore classe ’84 ha sì rinfrescato e ringiovanito gli spazi, ma senza snaturare l’essenza più profonda de “I Fratellini”. Il suo obiettivo? Tramandare la storia del ristorante riproponendo le ricette di una volta ed entrando (di nuovo) nel cuore degli abitanti del quartiere di Santa Croce. Questa ambizione si esprime concretamente attraverso gli antichi sapori del camino a legna con girarrosto, la vera fiorentina alla brace, una gastronomia che vanta una lunga selezione di prodotti toscani come salumi e formaggi, nonché la vendita diretta di carne, olio, vino, birra e ancora sughi, pasta, sott’oli e caffè.

I Fratellini

È stato lo stesso Lorenzo Dei a raccontarcelo con orgoglio, a margine di un pranzo genuinamente toscano svoltosi appena qualche giorno fa. “Siamo partiti ufficialmente il 1° aprile del 2018”, ci racconta lo storico volto degli Azzurri di Santa Croce. “Eravamo quattro, ma durante il lockdown i miei soci sono venuti meno e sono quindi rimasto da solo. Non è stato facile andare avanti, ma dopo sette anni di lavoro a Milano con un mio ristorante e la gestione di due format di ristorazione toscana mi sentivo, e mi sento tuttora, pronto per restituire qualcosa alla mia città. Come? Con la tipica voracità toscana, ma anche delle mirate accortezze milanesi”.

I Fratellini

Vessilli, maglie storiche, tamburi… Dentro “I Fratellini” si respira la Firenze più autentica.
“Non dimentichiamoci che questo locale è stato aperto nel 1958 e che ci sono testimonianze che dimostrano il suo utilizzo come stalla per il Convento di San Jacopo e San Lorenzo addirittura nel 1400. Proprio per questo motivo abbiamo mantenuto il più possibile la disposizione degli spazi e gli interni più in generale, preservando la canna fumaria in legno pur dando al contempo un tocco di modernità. Per me è un privilegio poter esercitare la mia professione nel mio quartiere, in un mix fra stile rustico e stile contemporaneo dove Firenze è protagonista in ogni dettaglio”.

E anche in ogni piatto.
“La nostra proposta di cucina è quella più tradizionale, con un focus però pure sulla presentazione del piatto. Abbiamo una clientela fortemente di quartiere, fiorentina e italiana, ma è ovviamente un piacere aprire le nostre porte anche ai turisti stranieri. Il nostro marchio di fabbrica è rappresentato sicuramente dalla carne, con uno storico caminetto a legna che davvero in pochi vantano in centro. In quanti, almeno in città, possono permettersi infatti di cucinare su carboni e legna? La nostra carne arriva dai macelli di Strada in Casentino, la maggior parte da razze autoctone toscane, ma abbiamo pure delle chicche internazionali. Mi è appena arrivata, ad esempio, una lombata di vitellone irlandese allevata allo stato brado.

Gnudi

È curiosa anche la scelta di puntare solamente sugli gnudi come primo piatto. 
“Anche questa fa parte del progetto di ridare vita a una Firenze che si sta perdendo, riportando in auge le ricette più tradizionali della nostra città e della nostra regione. Lo gnudo è un piatto tipico toscano, che viene preparato più o meno allo stesso modo in tutte le province. Al suo interno ci mettiamo semplicemente spinaci freschi, ricotta, noce moscata e parmigiano, con la possibilità di farlo anche gluten free se non ci viene aggiunto il pangrattato ma la fecola di patate. Questa è l’unica pasta che troverete nel menù de I Fratellini, spaziando fra sugo ai funghi, ragù bianco, ragù rosso, ragù di cacciagione, sugo al tartufo, sugo ai moscardini o al baccalà”.

Tartare

Quali altri piatti ci consigli di provare?
“Potreste partire innanzitutto da un antipasto a base di trippa fritta e polpette di lampredotto, altri piatti che nessuno fa più a Firenze. Abbiamo poi un focus particolare sulle tartare di stagione, con carni di prima qualità abbinate per esempio a carciofi o asparagi, ma anche qualche piatto di pesce: penso alla bistecca di tonno alla brace nella stagione estiva o alla stessa tartare di tonno. Senza dimenticare i nostri salumi autoprodotti… Abbiamo iniziato a realizzarli durante la pandemia e quest’attività che svolgiamo ancora oggi in provincia di Arezzo, piùcprecisamente a Montemignaio, ci ha letteralmente salvati vista la crisi della ristorazione. Facciamo solamente insaccati dalla stagionatura inferiore ai tre mesi: salsicce, finocchiona, salami o rigatino. Vi consiglio di provarli!”.

Non solo come ristorante di quartiere, il contributo de “I Fratellini” è tangibile infine anche a livello sociale.
“Abbiamo un legame molto forte col territorio, a partire inevitabilmente dal nostro quartiere, dove portiamo avanti tante iniziative sociali e lavorative. Mi piace vedere I Fratellini come uno spazio polivalente, in cui si mangia, si sta insieme, ci si diverte con aperitivi e dj set, si partecipa a presentazioni di libri e si ascolta buona musica dal vivo. Il mio sogno è creare un locale che possa vivere tutti i giorni, sempre nel segno della vera Firenze”.

Per saperne di più
https://www.trattoriaifratellini.com/

Foto di Luca Managlia