Inizia la collaborazione tra FUL e la rivista con.tempo con una rubrica dal titolo: con.tempo libri. In questo numero: Marco Vichi e i suoi Racconti neri, per scoprire la Firenze più nera.
Immaginare Firenze attraverso i Racconti Neri di Marco Vichi dà le vertigini. Sembra di vedere due città in una. Da una parte i viali alberati, le colline di Fiesole, la campagna appena fuori le mura. Dall’altra il carcere, il centro asfissiante, le stanze fumose dell’ormai ex tribunale. La città, come i personaggi di questi 13 racconti, si divide in due. Da una parte chi porta la legge, poliziotti, magistrati con belle macchine e ville in collina; dall’altra chi la subisce, maniaci, assassini disperati, spesso schiacciati da un mondo molto più complicato di quello che si aspettavano.
Perché la Firenze che incontriamo qui, non è quella sognata dai turisti, ma quella, molto più reale, di chi in città ci vive tutto l’anno: con l’asfalto sciolto dall’afa in agosto e con le piogge fredde di un dicembre quasi natalizio. Non tutti i racconti sono fiorentini, incontriamo Roma, la Toscana con la sua campagna fatta di torri duecentesche, ma Firenze è lo scenario che, più di altri, sembra essere il punto dal quale si misurano tutte le distanze. Quelle che da Firenze si allontanano e quelle che sembrano scendere verso il centro oscuro della città: le cascine della prostituzione anni ’80, i vicoli scuri e annegati dall’alcool di un Oltrarno troppo simile alla cronaca di qualche settimana fa.
Quasi tutte le storie sono piccoli congegni a orologeria che ci aspettano, verso il finale, per sorprenderci con un colpo di scena ben assestato, mai stravagante. Ma, ancora più spesso, è la spirale verso il basso che Vichi sa costruire con il suo narrare suadente che cattura il lettore fino alla fine. E trasforma gli angoli usuali di Firenze in isole cariche di mistero: una vecchia trattoria in viale dei Mille, la salita di viale San Domenico, diventano per un attimo testimoni dell’assurdo.
Ottavo libro di Vichi, conosciuto soprattutto per le avventure del commissario Bordelli, Racconti Neri è una raccolta di racconti al cui centro c’ è sempre un’incrinatura, una diversità rispetto all’ortodossia soffocante di una città, quando non di una famiglia, provinciale, chiusa, da tinello, che è spaventata e attratta dal sesso, dalle droghe e con un senso di colpa difficile da espiare. Vichi parte da storie al limite per parlarci di tutta una città e di come sia, forse irrimediabilmente, in ritardo, spaventata dallo scoprirsi per quello che è davvero.
Sono racconti da non leggere a notte fonda o almeno non da soli. Non tanto per il contenuto (ci sono forse solo un paio di scene davvero difficili), ma piuttosto per quello che potrebbero farvi scoprire di voi stessi: che non siete così buoni come credevate, che in ogni città, c’è un lato nero da cui non è facile stare lontani. •
Carlo Benedetti / con.tempo
con.tempo è una rivista di narrativa breve inedita. Nata a Firenze, pubblica autori esordienti da tutta Italia, scommettendo tutto sull’attenzione maniacale per il testo, l’editing, la riscrittura. Ogni numero esce in 999 copie numerate e in distribuzione gratuita con illustrazioni originali di giovani artisti e designer. Ogni uscita ha un tema comune che la trasforma in una piccola antologia. Se vi piace l’idea e voleste partecipare o per sostenere il progetto, visitate il sito www.contempo.cc.