Il quartiere più “cool” del mondo? San Frediano of course! Questo almeno secondo Lonely Planet che lo ha incoronato davanti a capitali internazionali come Copenhagen, Dubai, Lisbona e New York. Tra i vari locali elencati dalla guida turistica compare anche il MAD Soul & Spirits. Abbiamo incontrato Julian, uno dei barman, per sapere com’è lavorare nella zona più “cool” del mondo.
Perché secondo te Lonely Planet ha scelto San Frediano?
Una buona guida turistica sa segnalare ciò che ad altre guide sfugge. A Lonely Planet non è sfuggito come un quartiere (o meglio, un rione) in pochissimi anni abbia cambiato volto e sia diventato un nuovo punto di ritrovo per fiorentini e non. Il turismo se ci pensi è fatto di paradossi: si vuole visitare una città perché tanti altri prima di noi hanno creduto che valga la pena farlo, però allo stesso tempo la si vuole vedere in maniera diversa da tutti gli altri. Si è turisti ma si cercano i luoghi non da turisti. Ecco, San Frediano è uno di quelli.
Cos’ha San Frediano che le altre zone di Firenze non hanno?
San Frediano è uno dei pochi esempi (insieme a Sant’Ambrogio e in misura minore San Niccolò) di quartiere del centro storico realmente vissuto dai fiorentini. Un piccolo paese in mezzo alla città, in cui le persone si conoscono e si incontrano per strada “i grulli” del quartiere e li chiamiamo per nome. Un quartiere è sano finché riesce a mantenere i propri grulli, e San Frediano è ancora molto sano in questo senso. Oltre a questo è, o comunque è diventato, uno dei pochi quartieri in cui fiorentini e turisti convivono bene assieme, in una Firenze in cui molto spesso esistono solo posti per uni o per gli altri.
E rispetto ad altri quartieri cool del mondo?
Per quanto riguarda gli altri 9 quartieri segnalati da Lonely Planet, è con non poco imbarazzo che ti dico che non ne conosco nemmeno uno. Se penso ai quartieri “cool” che ho visitato mi viene in mente una South London di qualche anno fa, quando per un periodo ci ho vissuto oppure un Kreuzberg a Berlino. Ecco, San Frediano non ha proprio niente in comune con questi. Lì si respira un’aria internazionale, si vedono persone di ogni tipo e da tutto il mondo. Siccome questo a Firenze in realtà lo vediamo tutti i giorni, San Frediano è un posto in cui rifugiarsi per vedere magari un po’ di fiorentinità che a giro per il centro storico – tra cupole e palazzi – è difficile scorgere.
Cosa vi ha portato a scegliere questa zona per aprire il MAD?
Questo è tutto merito del buon Neri, che ha cercato per quasi due anni un fondo adatto e che ha intuito che San Frediano sarebbe stato il luogo giusto, che era quel quartiere che “stava per esplodere”. Io ho solo seguito il suo istinto e la sua voglia di rischiarci su i risparmi di una vita. In un vecchio libro di cui non ricordo il nome c’era scritto che per aprire un locale di successo bisognava seguire la regola delle 3 “L”: Location, Location e Location. Inutile credere di essere speciali, i locali in cui le persone vanno “a posta” devono comunque essere in una zona in cui le persone andrebbero volentieri.
Com’è lavorare a San Frediano?
Lavorare a San Frediano è ganzo, o almeno lo è per noi. Siamo nel quartiere da meno di un anno, non abbiamo cucina quindi ogni giorno mangiamo qualcosa nei ristoranti della zona, la maggior parte delle volte la risposta alla richiesta del conto è «tumm’offrirai una bevuta la prossima volta!». Oppure ci sono quei piccoli rituali quotidiani come la signora che va a messa alle 18.00 tutti i giorni e che dieci minuti prima passa davanti al MAD domandandomi/domandandosi se oggi c’è la messa. Oppure l’altra signora che puntualmente lancia le secchiate d’acqua di notte sopra l’Hidden Pub, anche se magari non c’è nessuno fuori e non c’è rumore. Uno dei miei personaggi preferiti è Riccardo, cinese con un mini market accanto a noi, che ogni volta che entro gli chiedo «Riccardo ce l’hai…» e lui mi ferma subito dicendo «che cosa non ha Riccardo?».
Qualche abitante teme già che dopo questa esposizione mediatica la zona sarà invasa o cambierà, è possibile?
La zona è già cambiata e continuerà a cambiare. Ogni mese vedo 1 o 2 posti nuovi aprire, e devo ammettere che sono sempre posti validi in cui vale la pena passare. Io non sono nato nel quartiere ma quest’anno ho cercato di trasferirmici, ho cercato casa per 3 mesi, senza trovare nulla (o meglio, nulla che avesse un prezzo accettabile per l’offerta). Ci sono tantissimi airbnb, e questo è un gran peccato. Capisco i residenti che dicono che il quartiere è sempre meno loro e sempre più un dormitorio per turisti. Sono girate anche a me le scatole quando ho dovuto optare per trasferirmi da un’altra parte. Ma, alla fine, le case di chi sono? Dei fiorentini, no? e allora la colpa di chi è?
Consigliaci qualche locale da non perdere per una serata in San Frediano…
Ora ce ne sono tanti, e spero di non dimenticarne nessuno. Prima di cena per una birra andrei al Black Lodge, in piazza del Tiratoio, aperto appena due settimane fa. Per un bicchiere di vino passerei dal Santino e poi da Gesto, così mi faccio anche un “fermino”. Per un aperitivo un po’ differente con un “fermino fusion”, senza dubbio Kawaii, con un cocktail a base di sakè. A cena c’è l’imbarazzo della scelta: se sono con gli amici vado al Passaguai o a La vecchia maniera. Con la moglie o fidanzata all’Essenziale – è il nostro preferito ma non è da tutti i giorni. Altrimenti Lov, Momoyama o una pizza da Gherardo che ci sta sempre bene. Dopo cena vado nel miglior cocktail bar della Micronesia, che si chiama MAD e poi mi sento un concertino o a La Citè o alla Nof. Se non ne ho abbastanza, la ciliegina sulla torta è l’Hidden Pub, che mi accoglie fino alle tre. Può bastare, no?
Articolo a cura di Jacopo Visani