Meglio tardi che mai. Dopo più di quindici anni dalla proposta della riqualificazione, l’ex stabilimento industriale della Fiat di Novoli riaprirà in una forma del tutto nuova: uno spazio polifunzionale innovativo e sostenibile tra luci a led e materiali eco-green.
Ex Fiat simbolo di archeologia industriale: il nuovo progetto
Il nuovo progetto, presentato dall’architetto Lorenzo Malavasi in collaborazione con giovani architetti fiorentini, prevede l’insediamento di un’area informativa, aule studio, spazio conferenze e una terrazza con ristorazione. Non elimina però il vecchio modello architettonico su cui si basa l’ex centrale considerato simbolo del passato industriale toscano.
Lo stabilimento venne realizzato tra il 1938 e il 1939, ed è ancora oggi uno dei principali esempi di archeologia industriale osservabili nel capoluogo toscano. Per questo manterrà le stesse dimensioni della centrale originale (tre livelli su una superficie di 1200 mq), ma più leggera, con una struttura metallica rivolta all’esterno che richiama il disegno naturale della foglia per un’altezza di 30 metri. Inoltre, verrà impiantato un sistema eco-green provvisto di pannelli fotovoltaici, l’utilizzo di verde rampicante in grado di fornire una schermatura dalle alte temperature nei mesi estivi e produrre ossigeno, ridurre l’inquinamento acustico e assorbire gli agenti inquinanti.
Una struttura che vuole essere innovativa sia dal punto di vista architettonico che sociale, concentrando gran parte dei suoi spazi in luoghi pubblici aperti alla collettività e che possano essere adatti ad ogni fascia d’età . La sua posizione è infatti strategica: a pochi passi c’è la stazione della tranvia che favorisce così il collegamento al centro cittadino, e il Centro San Donato dove entro settembre nascerà un nuovo spazio urbano con tre nuovi luoghi dedicati allo studio, conferenze, gioco ed eventi.
Il ruolo dei piani nel nuovo spazio
Il suo spazio interno si predispone su quattro piani: al piano terra nascerà uno spazio aperto alla collettività per informazioni, incontri e conferenze mentre al primo piano, rimarranno presenti l’originaria sala caldaie e il complesso sistema di passerelle e scale al loro servizio. Questo per conservare la testimonianza archeologica dello stabilimento e renderla accessibile.
Il secondo e il terzo piano saranno utilizzati per la realizzazione di un locale pubblico di 650 metri quadri circondato dalle grandi vetrate che affacciano sulla città . Lo spazio verrà dedicato per la realizzazione di eventi con una ricca programmazione culturale.
Il terzo piano sarà destinato ai servizi funzionali come cucine, spogliatoi, depositi. Lo spazio intorno alla ciminiera rimarrà libero in altezza e sarà collegato con una scala interna alla terrazza panoramica.
Il quarto piano è il livello dove si troverà l’area dedicata alla ristorazione con terrazza pubblica che si affaccia verso il centro di Firenze.