“Lo spirito della sua terra”: Farrukh Nagmatzade a Firenze.

Nagmatzade

Non vedevamo l’ora che ricominciassero le esibizioni alla Tobian Art Gallery perché ormai lo sappiamo, ci permettono di conoscere artisti internazionali e dal talento incredibile. Infatti, a partire dal vernissage del 7 ottobre (dalle 18:00 fino alle 21:00) fino al 21 ottobre nella galleria fiorentina sarà possibile ammirare le opere di Farrukh Nagmatzade, famoso pittore e artista grafico che fa parte dell’Unione degli Artisti del Tagikistan.

Sulle origini umili di Nagmatzade hanno avuto la meglio determinazione e la passione per l’arte. A seguito della sua formazione presso la Scuola d’Arte di Mosca sotto l’Accademia delle Arti dell’URSS nel 1982 si è diplomato presso il prestigioso Istituto Statale d’Arte di Mosca intitolato a V.I. Surikov. Attualmente ha tenuto mostre personali in molte città europee e in varie città degli Stati Uniti e ha esposto in musei e collezioni private in più di 60 Paesi. Il suo percorso artistico lo ha portato a rappresentare nelle sue opere temi comuni come l’infanzia, la gioia, la tristezza, l’amore, la separazione e la vecchiaia. Altri temi ricorrenti della sua arte sono i segni metaforici, i motivi ornamentali e le antiche miniature orientali. Grazie alla galleria fiorentina potremmo apprezzare da vicino il suo lavoro.

La mostra “Lo spirito della sua terra” di Nagmatzade

I lavori presenti alla Tobian Art Gallery sono stati esposti nel 2017 all’Art Expo di New York – la più grande mostra d’arte del mondo – riuniti sotto il titolo “Il Tagikistan è la mia terra”. Questi fanno parte di una serie di dipinti che raccontano dell’attuale Tagikistan: dalla vita rurale semplice ma piacevole dei sui abitanti alla sua natura ed animali. L’artista permette, così, agli spettatori di immergersi nella sua terra, ci trasporta direttamente lì, attraverso scene di vita quotidiana, paesaggi, ritratti, e bellezze del popolo tagiko.

In realtà, le basi per questa mostra a Firenze sono state poste nel 2004 quando Giacomo Pirozzi ha incontrato Nagmatzade in Tagikistan, in uno dei suoi viaggi in quanto fotografo dell’UNICEF. Giacomo si è fin da subito innamorato dell’arte di Nagmatzade tanto che ha acquistato due suoi dipinti. I due si sono poi conosciuti di persona e il proprietario della Tobian è stato profondamente colpito dalla dedizione e dall’umiltà dell’artista. Rimanendo in contatto, è stato il turno di Nagmatzade di visitare l’Italia, paese che occupa un posto speciale nel suo cuore e con cui ha iniziato ad intrattenere anche delle collaborazioni come quella con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi che gli ha commissionato quattro murali.

“Attraverso la sua arte, Negmatzade fa rivivere la bellezza e l’essenza delle aree rurali, mostrando la semplicità e la tranquillità che spesso vengono trascurate nel nostro frenetico mondo moderno. […] Ogni tratto del suo pennello trasmette un senso di serenità e armonia che può essere trovato solo nella bellezza incontaminata della natura. Ciò che distingue Negmatzade dagli altri artisti è la sua capacità di evocare emozioni attraverso il suo lavoro. I suoi dipinti trasportano gli spettatori in un momento più semplice, dove si può sfuggire al caos della vita urbana e trovare conforto nella tranquillità dei paesaggi rurali. Che si tratti di colori vibranti o di sottili tecniche di ombreggiatura, Negmatzade cattura l’essenza della vita rurale con tale precisione che gli spettatori non possono fare a meno di sentire un profondo legame con questi ambienti sereni.” racconta Giacomo Pirozzi nella prefazione del catalogo della mostra.

Ecco che l’esposizione “Lo spirito della sua terra” sarà un momento in cui lo spettatore potrà staccare da tutto avvicinandosi ad uno stile di vita diverso e comprendendone l’importanza. Una vita di campagna che l’artista rappresenta con un’attenta cura ai dettagli accompagnandoci delicatamente ma con estrema forza comunicativa verso una tranquillità dimenticata. I suoi dipinti ci suggeriscono un ritmo lento contrapposto a quello velocissimo del progresso tecnologico e dell’urbanizzazione. Tutto questo unito ad un messaggio di rispetto per l’ambiente e di connessione con la natura.

Nagmatzade

“L’arte di Negmatzade è un ricordo senza tempo della bellezza che si può trovare nella semplicità, ed è attraverso il suo lavoro che siamo in grado di riscoprire la magia della rappresentazione rurale” continua Giacomo Pirozzi.

Ecco che un’altra volta la Tobian Art Gallery ci permette di viaggiare, di riflettere e di conoscere attraverso l’arte un mondo lontano. Un altro viaggio che non vediamo l’ora di percorrere insieme a partire dal 7 ottobre.

L’immagine di copertina è un pezzo spettacolare di 6 metri x 190 cm

Tobian Art Gallery – Via Maggio 60r

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