Alcuni della nostra redazione conoscevano Lorenzo Orsetti, il volontario fiorentino ucciso in Siria mentre combatteva al fianco dei curdi dell’Ypg – le unità di protezione del popolo – contro i jihadisti.
In un mondo sempre più arrogante ed aggressivo che lascia poco spazio ai più deboli e alle minoranze è, con umano orgoglio, che possiamo affermare che esistono ancora persone in grado di credere nelle proprie idee ed ideali a tal punto da “snobbare” con elegante strafottenza la più assoluta delle nostre paure, la morte.
Eduardo Galeano grande scrittore urugayano scomparso pochi anni fa affermava:
L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare.
Ecco forse è questo il messaggio più profondo che Lorenzo ha lasciato a Firenze ed al mondo intero nel suo testamento. Eliminare dalla terra sentimenti di odio, razzismo e disuguaglianza sociale è probabilmente una profonda utopia ma, chi ne ha la forza, deve continuare a camminare verso la direzione dell’orizzonte con l’obiettivo di avere domani un mondo migliore. Molto più potenti ed efficaci delle pallottole usate al fronte, riteniamo che siano le parole del suo testamento a poter indirizzare le nostre piccole azioni quotidiane verso quell’orizzonte utopico per il quale Lorenzo combatteva.
Questo il testamento digitale lasciato da Lorenzo Orsetti.
“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni. E’ proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole”.
Alla famiglia di Lorenzo vanno le nostre più sentite condoglianze consapevoli che potranno solo essere orgogliosi di aver cresciuto un figlio con tale personalità ed ideali.