Al Next Door in San Frediano alla scoperta dei Cocktail Martini di Eleonora Romolini

Nextdoor Firenze dove bere cocktail martini

Una dichiarazione di guerra alla noia, una chiamata alle armi per tutti coloro che amano sperimentare e perché no, anche (o soprattutto?) per i fedelissimi dell’iconico cocktail servito in coppetta. Sono i twist sul Martini di Eleonora Romolini, bar manager di Next Door, la nuovissima apertura di San Frediano.

Nextdoor Firenze dove bere cocktail martini

Varcando la soglia di Next Door si entra in un ambiente lounge con luci soffuse viola e blu che scaldano l’atmosfera, accolti dalla giusta playlist. La cocktail list dai nomi ironici e pop cela scelte intelligenti. L’influenza del femminile, che permea ogni angolo del locale, crea un legame sottile ma tangibile con Gunè, il ristorante della porta accanto (scusate il gioco di parole), che condivide la stessa proprietà e che in greco antico significa proprio “donna”. E quella stessa energia femminile, intraprendente e giocosa, emerge in ogni cocktail, passando attraverso la voglia di stupire e intrattenere il cliente con tanti effetti wow: bicchieri vestiti di fiori, affumicature, cocktail dalle presentazioni scherzose e disinvolte.

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Ma arriviamo ai Cocktail Martini

Appassionata di Martini fin dai primi passi che ha mosso in questo mondo, Eleonora Romolini ha un obiettivo chiaro: portare il pubblico ad apprezzare un tipo di miscelazione più secca, in controtendenza rispetto alla moda del dolce. E come avvicinare la clientela a questi nuovi gusti, in particolare al cocktail Martini, che spesso intimorisce?

Proponendolo sotto diverse forme: legnoso, autunnale, sapido, estivo. Ogni stagione vedrà quindi l’alternarsi di due variazioni sul Martini nella cocktail list di Next Door. 

«Mi diverto a twistare su ciò che mi piace, e il Martini è il mio cocktail preferito. Si presta bene alle variazioni perché è un drink molto chiaro, con pochi ingredienti e che ti permette di dare spazio al prodotto e alla storia che vuoi raccontare, senza troppe sofisticazioni» spiega Romolini da dietro al bancone. «Il personaggio che voglio raccontare attraverso un Martini è sempre al centro dell’attenzione e viene compreso meglio di quanto non sia possibile con altri cocktail di più ingredienti.

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Il primo twist, Cruelia, è sapido e beverino, a base vodka. Viene fatto un fat washing con burro di cacao per creare una texture vellutata, e la vodka è poi tagliata con un vermouth dry homemade messo in infusione con il cappero.  

Artemide, invece, spiega Romolini con un sorriso, trae ispirazione dal bosco che circonda la sua casa, il bosco di Vallombrosa. Nella coppetta sono state magicamente catturate le tinte e i profumi inebrianti del bosco con una polvere di finocchietto selvatico che colora il vetro.

L’aroma delicato di legno di olivo affumicato richiama alla mente il profumo dei camini accesi, evocando i ricordi d’infanzia, mentre si fonde con le note terrose del fungo porcino e il leggero tocco torbato di Gin Gil, nel quale è stato reidratato prima a freddo e poi sottovuoto.

Due twist sul Martini grintosi ma ben bilanciati, estetici e piacevolissimi al palato. E i puristi del Martini? Gioiranno, perché i locali in cui viene sostituita la coppetta per mantenere ideale la temperatura di servizio si contano ormai sulle dita della mano. Un perfect service, quello di Eleonora Romolini, che viene proposto anche al tavolo con fiaschetta e ghiaccio.