A Firenze una vecchia cappelleria abbandonata si trasforma in un laboratorio di abilità per ragazzi con disabilità cognitive. Al via il crowfunding per sostenere il progetto.
Ristrutturare un piccolo immobile a Peretola e trasformarlo in un luogo dei talenti in cui i ragazzi con disabilità cognitive potranno imparare, sviluppare capacità e competenze, esprimersi e stare insieme. È questa l’idea dell’Associazione “La Bellezza Collaterale” sviluppatasi all’interno di Social Innovation Jam 4, un percorso – promosso dalla Fondazione CR Firenze all’interno di Siamosolidali in collaborazione con Impact Hub Firenze e Feel Crowd – che permette a questi ragazzi di incontrare le realtà del terzo settore.
Il progetto
La progettualità, il sognare, il costruirsi un futuro sono tutte azioni essenziali nella vita di tutti i giovani e quindi anche per coloro che hanno una disabilità cognitiva. Per questo scopo lo scambio con esperti, un ambiente inclusivo e aperto in cui sentirsi liberi di esprimersi e sviluppare le proprie abilità è una base necessaria. Il tutto deve essere portato avanti in un’ottica professionale che permetta ai ragazzi di coltivare realmente un progetto di vita. Ecco che in un’ex cappelleria al civico 295 della zona di Peretola è stato individuata la location adatta per dare vita concretamente a questo spazio di talenti per ragazzi. L’intera iniziativa ha preso il nome di “Officina 295” proprio per rimandare alla natura laboratoriale, educativa e professionale alla sua base.
Laura Terzo, presidente dell’associazione “La Bellezza Collaterale” spiega: “avere un progetto, un sogno da realizzare o un talento da esprimere è fondamentale nella vita di ognuno di noi. Il sogno di una persona con abilità cognitive diverse non ha minore o maggiore importanza. Semplicemente ha importanza. Perchè aspirare a qualcosa, qualcosa di possibile, è un diritto inviolabile di ogni essere umano. Ma è anche un dovere provare a realizzarlo. Officina295 nasce con questo spirito per diventare il luogo dove, chi se la sente, può provare a mettersi in gioco condividendo le proprie aspirazioni e i propri talenti, aiutando o lasciandosi aiutare. È soltanto con la condivisione che un’idea o il sogno di uno può diventare una bella realtà per molti”.
L’ex cappelleria a Peretola
“Officina295″ sarà la casa di chi vorrà capire cosa fare da grande e accoglierà chiunque vorrà sostenere i giovani come tutor o esperto per le attività che verranno organizzate. Saranno ospitate mostre, installazioni, incontri. Avere l’appoggio dei professionisti, poter discutere con loro, condividere la propria passione ma anche i dubbi, farsi guidare e aiutare sono fasi necessarie per riuscire ad indirizzare al meglio la propria prospettiva sul mondo del lavoro. Così come avere la possibilità di confrontarsi con altri giovani nella propria situazione è importante per trovare la propria strada. Ecco perché un luogo in cui poter conoscere più a fondo e far crescere le proprie predisposizioni e capacità utili anche alla comunità è fondamentale. “Officina295” sarà un punto di riferimento per la socializzazione che arricchirà anche la zona di Peretola.
Andrea Ciulli, consigliere del Quartiere 5 e presidente del CCN Peretola dichiara: “la vita del borgo è fatta di contatto diretto con le persone, un contatto giornaliero, una vita fatta, se si vuole, di relazioni strette e di conoscenze personali, di aiuto reciproco e solidarietà, come dimostrato anche recentemente in occasione della pandemia da covid-19. Per questo accolgo con grandissimo entusiasmo questo nuovo progetto di inclusione sociale rivolto ai giovani con disabilità, e spero che con la passione mostrata da tutti i soggetti coinvolti si riesca veramente a formare un “luogo di scambio” di idee, di progetti e di incontro tra persone, di conoscenza e di interazione tra mondi che purtroppo sono spesso lontani. Abbiamo veramente bisogno di luoghi come questo”.
Il Crowdfunding
Per rendere possibile “Officina 295” è stata avviata il 9 maggio scorso una campagna di crowfunding sulla piattaforma Eppela. Mentre l’Associazione coprirà una parte dei costi necessari per l’allestimento del cantiere, del tetto, dei pavimenti; la Fondazione CR Firenze – quando la cifra raccolta dalla campagna arriverà a 10.000 euro – raddoppierà il numero così da completare i lavori dell’impiantistica, degli infissi e del rifacimento di bagno e cucina. Chiunque deciderà di sostenere il progetto riceverà un ringraziamento sulla parete dell’Officina, un’opera di pixel art e una coperta cucita a mano dai giovani dell’associazione ma anche una festa di compleanno con laboratorio creativo.
Partire da una difficoltà, da un ostacolo e trasformarlo in una risorsa per costruire un progetto utile all’intera collettività è un chiaro esempio di quella che può essere definita bellezza collaterale. Proprio dalla fatica, dall’impegno nascono le cose più belle. Il lavoro dell’Associazione e “Officina295” ricordano a tutti noi che i sogni si realizzano a partire dalle prove che dobbiamo superare per renderli reali. Il futuro si disegna proprio in un’officina che connette talenti diversi, che è uno spazio sicuro in cui dare carta bianca alle proprie idee e capacità.
Il render dei laboratori
L’Associazione “La Bellezza Collaterale”
La Bellezza Collaterale APS nasce nel 2021 con lo scopo sociale di promuovere l’inclusione delle persone con disabilità cognitiva attraverso lo sviluppo della loro creatività. L’Associazione organizza così laboratori, momenti di aggregazione e valorizza i talenti di ognuno. Le iniziative sono realizzate grazie a due giovani under 35: Giulia Corso, visual designer di 24 anni siciliana e Francesco Rainero, musicista e cantautore fiorentino, classe 1995. La filosofia alla base di questa realtà vede nella creatività e nell’arte delle risorse che possono dare la svolta anche nelle prove più difficili della vita.
“Crediamo che ognuno di noi abbia qualcosa da esprimere e condividere con altri. Intendiamo riqualificare lo stare insieme in modo creativo, facendo cose belle. Chiunque può portare quello che sa fare, dire e pensare e, naturalmente, il proprio entusiasmo.Non ci piace la solitudine e siamo intenzionati ad intralciare ogni tipo di emarginazione.
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