Dopo essere apparso nelle copertine di tutti i giornali del mondo il nostro Julian Biondi riprende in mano la sua rubrica “Liquid Housewife” e ci porta alla scoperta dell’Old Fashioned, cocktail mai domo e sempre in prima linea nei menù di ogni locale che si rispetti.
Negli ultimi tempi, lo sappiamo, bere cocktail sta andando molto di moda. Questa cosa nel mio caso mi consente di pagare le bollette e di avere il supporto di FUL nello scrivere periodicamente questa piccola rubrica sul bere casalingo. In poche parole, sono molto felice che voi siate felici di bere.
Come in tutte le mode, ci sono le persone che ne sono indifferenti (solitamente si distinguono al bar ordinando “uno spritz” o un vino conosciuto solo a loro di nome “Straminer”), ci sono quelli che invece ne subiscono il fascino (in tal si avvicinano al banco scrutando la bottigliera per poi dire puntualmente: “ce l’hai l’Hendricks?”) e vi sono in fine i fashion addicted: Ecco, loro ordinano “Old Fashioned”. In prima istanza perchè gli piace il nome, in secondo luogo perché forse gli piace anche il drink.
Ma che cos’è un Old Fashioned cocktail?
La risposta la troviamo subito nel nome: è un drink “fatto alla vecchia maniera”, quando non c’erano cinquecento sode, cinquanta succhi diversi e duemila liquori. Ai vecchi tempi gli ingredienti erano pochi, i distillati erano spesso di pessima fattura e si beveva principalmente roba liscia e senza ghiaccio. Nasce quindi uno dei primi esempi di cocktail; una miscela composta da pochi elementi: un distillato, dello zucchero, un bitter aromatico e dell’acqua.
Vi siete mai chiesti cosa volesse intendere la parola cocktail?
Ecco, vuol dire semplicemente questo. Il primo a parlare di questo drink è stato nientepopodimenochè il Dr. Jerry Thomas: questo signore qui, una godereccia canaglia che viveva negli Stati Uniti tra la prima e la seconda metà dell’800, ricoperto a fasi alterne sia di debiti che di danari, era venerato e odiato da mezza citta di Nuova Yorke. Ecco, questo signore qui, non è altro che il papà di tutti noi bartenders: ha inventato di tutto, è diventato una superstar dei suoi tempi e poi ci ha anche fatto il piacere di scrivere il primo libro che parla di cocktails e di come farli; la “Jerry Thomas’ Bartender Guide: How to mix drinks” (1863). Ad onor del vero lui parlerà di questo drink e della sua preparazione utilizzando una base alcolica differente da quella che poi è entrata nell’uso comune: al posto del Whiskey Americano lui utilizzava del Gin Olandese. Per arrivare alla versione che conosciamo aspetteremo un altro bonvivant di nome James Pepper, che quasi vent’anni dopo modificò la ricetta in favore del suo beneamato Bourbon.
Insomma, il drink è molto buono. Una generosa mistura di alcool ammorbidito da un po’ di zucchero e qualche goccia da aromaticità. È una di quelle misture che piacciono sia alle signore che ai signori, ma che spesso solo questi ultimi hanno l’ardore di ordinare. Perchè? Perchè ordinare un old fashioned al bar fa sempre molto figo. Ora che ne conoscete anche la storia potrete pavoneggiarvi anche alla grande!
Ah, la cosa più bella è che tra poco (la prima settimana di Novembre) ci sarà anche la “Old Fashioned Week” in tutto il mondo. Ogni bar aderente avrà una sua ricetta. Noi del MAD non ci siamo perchè non abbiamo fatto in tempo ad iscriverci.
COME FARE UN OLD FASHIONED CLASSICO.
Bourbon Whiskey, Una zolletta di Zucchero, Angostura Bitters
Bagnare la zolletta di zucchero con Angostura, aggiungere in un bicchiere ghiaccio e Bourbon, mescolare il composto diluendo il ghiaccio fino allo sciogliersi dello zucchero e al raggiungimento del sapore che più vi aggrada.
LA MIA RICETTA
“Panela and-her-son”
2 spoon zucchero di tipo “Panela”
6cl “MAD Rum Mix”
Gocce di “MAD Bitter Mix”
JULIAN BIONDI.