In Piazza d’Azeglio, via Bovio, via Marsala e piazza Delle Cure. Questi sono i quattro nuovi punti in cui a terra troverete le pietre d’inciampo per le vittime dell’Olocausto.
“Olocausto: genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone ritenute inferiori per motivi politici o razziali. Oltre agli ebrei, ne furono vittime, le popolazioni slave, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici. Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15 – 17 milioni le vittime dell’Olocausto.”
Oggi, a ridosso del Giorno della Memoria, Firenze ricorda i suoi martiri con nuove pietre d’inciampo dell’artista tedesco Gunter Demnig. Saranno tredici, dedicate ad altrettante vittime della deportazione nazista e fascista.
Il progetto, voluto dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comune, consiste in piccole targhe di ottone incastonate su cubetti di cemento che vengono posizionati nel selciato di fronte l’ultima abitazione della vittima.
La prima posa sarà alle 12.30 in Piazza d’Azeglio 12, in ricordo di Giuseppe Siebzehner e Amalia Koretz. Saranno presenti la vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi ed alcuni dei rappresentanti della Comunità ebraica di Firenze. Poi sarà la volta, alle 15, di via Bovio 1 e 7, per Giorgio Levi delle Trezze, Xenia Haya Poliakov e Lucia Levi. Alle 16 cinque pietre saranno posate in via Marsala 2 per commemorare Amelia, Augusto, Lucio e Sergio Gallico e Giulia Pacifici. Le ultime, alle 16.45, saranno le tre pietre di Piazza delle Cure 7 in ricordo di Aldo e Giulio Levi e Adriana Castelli.
“Le Pietre d’inciampo – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – sono l’ulteriore dimostrazione di quanto Firenze tenga a coltivare la memoria. Sono i segni del passato che ricordano ferite rimaste aperte nelle comunità ebraica e cittadina e aiutano a stimolare in chi ci si ‘imbatte’ il ricordo della Shoah e di tutte le vittime della deportazione nei campi di sterminio nazisti”.
Le pietre d’inciampo sono un simbolo, un voto. Un ricordo e un omaggio. Dicono “Fate in modo che non succeda mai più”. Anche se così silenziose, urlano di essere viste ed ascoltate. Anche se così piccole, hanno una grande forza. Spesso al centro di atti vandalici, perché purtroppo esiste ancora chi ha dentro si sé l’odio razziale. Sono delle Davide contro dei Golia, ma tutti conosciamo come finisce la storia.