Porta del Paradiso del Battistero, da cosa ha origine il nome?

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1424, Firenze, centro storico fiorentino. Lorenzo Ghiberti ha appena terminato i lavori con i quali aveva consegnato alla città la Porta Nord del Battistero. Il lavoro, svolto con estrema maestria, portò allo stesso artista la responsabilità di realizzare un’altra porta, sempre del Battistero, appena un anno dopo. Ad affidare al maestro l’incarico fu la corporazione dell’Arte, la cui sede si trovava in via Calimala.

I lavori durarono 27 anni. La neonata Porta, costruita in bronzo e oro, destò talmente tanta ammirazione e splendore che fu collocata sul lato orientale del Battistero di Firenze, nel posto considerato d’onore, proprio davanti alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. La porta che vi si trovava fu quindi spostata sul lato settentrionale dell’edificio.

Considerata fra i maggiori capolavori del Rinascimento, la Porta del Paradiso del Battistero fu realizzata da Lorenzo Ghiberti anche grazie ad un importante aiuto da parte del figlio Vittore, il quale acquisì un ruolo sempre più preminente durante le battute finali dei lavori. Pesante 8 tonnellate, alta più di cinque metri e larga 3 metri, ha visto il contributo ai lavori anche di altri celebri artisti del periodo come Donatello, Luca della Robbia e Michelozzo, tanto per citare alcuni fra i nomi più famosi.

Fu però Michelangelo -pur non avendo partecipato ai lavori- ad aver ispirato il nome. Secondo le cronache del Vasari infatti, davanti alle due ante bronzee, ebbe a dire: “elle son tanto belle che elle starebbon bene alle porte del Paradiso”.