Il punch a Firenze

Quanto ne sai sul Punch? Come nasce e dove berlo

Oggi parliamo del Punch, alter ego del vin brulè, nato dalla furbizia dei marinai inglesi. E dove berlo a Firenze se non in un rooftop che richiama l’allure dei Gentlemen’s Club?

Un evergreen che ha attraversato secoli di tradizione, dal Mare del Nord alle lontane colonie indiane. Nato per risolvere un problema pratico durante i lunghi viaggi dei marinai britannici, il Punch ha saputo adattarsi a ogni epoca e cultura, conquistando tutti, dai nobili agli avventurieri. E se ti stai chiedendo dove provarlo oggi a Firenze, c’è un posto speciale nascosto sui tetti della cittĂ .

Un po’ di storia 

Le origini sono esotiche ma il movente molto pratico. Il Punch nacque per salvare la vita ai marinai britannici durante i lunghi viaggi verso le colonie indiane. Tra gli equipaggi, la carenza di vitamina C provocava lo scorbuto, che mieteva molte vittime. Ed ecco la soluzione, prêt-à-porter: il Punch. Gli agrumi, come il limone e il lime, erano ricchi di vitamina C e mescolarli con alcol, spezie e zucchero li rendeva più appetibili e più facili da conservare. La parola stessa deriva dall’hindi pañc, che significa “cinque”, e indica i cinque ingredienti base: alcol, zucchero, limone, acqua (spesso in forma di tè caldo o freddo) e spezie. 

Tornato in patria, il Punch spopolò e divenne subito un simbolo di convivialità. Gli inglesi, che ne furono i primi ambasciatori, lo portavano nelle locande di campagna fino ai circoli aristocratici. Era una bevanda trasversale, che metteva tutti d’accordo, dal nobile al marinaio. Nel frattempo, il Punch si diffuse rapidamente anche nelle colonie americane, diventando protagonista di feste e celebrazioni. Oggi il Punch si beve un po’ ovunque, sia caldo che freddo, riconquistando d’inverno la notorietà che merita.

Il punch a Firenze

Dove bere il Punch a Firenze

Il 701 Rooftop Bar è il posto giusto per assaggiare un Punch fatto come si deve. Situato all’ultimo piano del Gallery Hotel Art, a due passi da Ponte Vecchio, questo cocktail bar è una sorta di “secret bar“. Nato dalla trasformazione della suite 701, da cui prende il nome, ha un’atmosfera che richiama i vecchi club inglesi, con arredi in legno scuro, rattan e cuoio, e un’atmosfera che ti avvolge, calda e invitante. La sala principale è luminosa e accogliente, mentre le due terrazze (una piĂą intima, l’altra perfetta per socializzare) offrono una vista da cartolina sulla cupola del Brunelleschi e sul Campanile di Giotto. In inverno, gli spazi interni vi faranno sentire come a casa, mantenendo quella stessa piacevole sensazione di relax, ma al caldo. La drink list è curata da Sacha Mecocci, la cui fama lo precede. Ma arriviamo al Punch. 

Il 701 House Punch è una rivisitazione del classico, ma con un’impronta tutta toscana. Il Chianti Classico crea una base robusta e vagamente erbacea, tagliato con succo di cranberry, che porta freschezza e un pizzico di aciditĂ . Sacha aggiunge poi due liquori fruttati: l’Apricot Brandy, dolce e con un lieve sentore di mandorla, e lo Cherry Brandy, che regala al Punch note piĂą scure e profonde. Infine, Orange Curaçao e Alkermes: il primo aggiunge una freschezza dolce e agrumata, mentre l’Alkermes, liquore rosso dal profilo aromatico complesso, apporta una speziatura intrigante e una leggera intensitĂ  di colore. Per bilanciare, una spruzzata di succo di limone aggiunge una nota vivace che esalta il tutto. 

Il 701 House Punch è servito nella tradizionale ampolla, creata appositamente per questo drink. La presentazione non è solo una scelta estetica, ma richiama la tradizione del Punch, che veniva servito in grandi contenitori da condividere. Qui, però, la dimensione è più intima, grazie alla preparazione ad hoc al bancone. Grazie Sacha per far tornare il Punch a parlare di sé.