RMOGRL8120 minimal d'impatto

Rmogrl8120, nome d’arte – e crittografato – di Gabriele Romei, visual artist fiorentino le cui opere colpiscono per lo stile assolutamente minimal ma di incredibile impatto visivo.

unnamed2Colori e forme geometriche si stagliano sulle pareti alla spiaggetta Easy Living sul Lungarno: un imponente cerchio arancione che fa pensare a un tramonto estivo in contrasto con lo sfondo ancora blu del cielo, o del mare di cui già sentiamo la mancanza al ritorno in città. Così si presenta il lavoro di Rmogrl8120, nome d’arte – e crittografato – di Gabriele Romei, visual artist fiorentino le cui opere colpiscono per lo stile assolutamente minimal ma di incredibile impatto visivo grazie alla combinazione di colori, linee e forme geometriche di ogni tipo.
Un elemento ricorrente è sicuramente il cerchio, e ancora di più il cerchio arancione: la forma perfetta, l’ideale del senso di continuità nel mondo dell’arte fin dai tempi d’oro della classicità, ma a cui Rmogrl pensa più che altro come a una forma semplice quanto bastarda, dato che «se non lo fai perfetto sembra un uovo». Una semplicità apparente che trae facilmente in inganno, ma al cui richiamo l’artista non può resistere. ONE DAY I WILL BE A SQUARE, dice uno dei suoi cerchi, come nella vana speranza di trovare un giorno una qualche stabilità che però non gli appartiene.
«La pittura per me non è intesa come una cosa fatta con il pennello e basta, è il risultato che viene fuori che conta, puoi usare quello che vuoi: carta, fotocopie, colori, ferro, spray, sangue, piscio, colla, sale, farina, caffè, sabbia, resina». I supporti cambiano continuamente, e in modo estremamente creativo, dalla carta ai muri di edifici abbandonati in luoghi dimenticati dal mondo, fino a muretti e massi sulle rive di fiumiciattoli tra i boschi e le colline della Toscana. È una sperimentazione continua, che probabilmente non avrà mai fine: la curiosità di provare cose nuove è troppo forte, e diventa il motore del suo lavoro.
Il punto d’incontro intorno al quale ruotano tutte le sue opere è un’idea di arte visiva a 360 gradi: la pittura ne è solo una parte, affiancata da sculture, video e performance, senza lasciare da parte la fotografia, con cui, anzi, è rimasto un legame molto stretto, come accade quando chiudiamo una relazione speciale, sapendo che in fondo non morirà mai del tutto. «Con la fotografia ci sono cresciuto, abbiamo fatto tante cazzate insieme, ci siamo divertiti, abbiamo speso un sacco di soldi, abbiamo viaggiato, abbiamo litigato e poi ci siamo allontanati, però sappiamo entrambi che lei serve a me e che io servo a lei».
unnamedpinkRmogrl ama la grandezza delle immagini, la loro capacità di installarsi in un contesto urbano e naturale in modo da creare contrasti visivi di impatto: per questo ha trovato necessario ricorrere ad altre forme di espressione, visti i costi ormai fuori controllo del mondo fotografico. «Mi piace dipingere superfici grandi, muri, campiture piene. Vorrei dipingere una città intera». È una ricerca assidua di luoghi assurdi, abbandonati a se stessi, dove si possa sperimentare a tutto tondo, a volte addirittura luoghi in cui probabilmente non andrà mai nessuno. Che senso ha, se l’arte visiva ha senso per essere, appunto, visiva, cioè vista da qualcuno? Perché in questo modo ne resta solo una fotografia. Il debito con la macchina fotografica si sente sempre, e Rmogrl non può che sentirla come parte di se stesso. La semplicità visiva delle sue opere riflette il suo modo di pensare: il suo cervello lavora catalogando immagini su immagini, non chiedetegli il nome di una strada o andrete da poche parti, ma piuttosto dove si trova un’insegna, un dettaglio, un insieme di colori e vi porterà senza esitazione in quell’angolo della città.
«La semplicità è una complessità risolta» diceva lo scultore Brancusi. Nel caso di Rmogrl8120, verrebbe più da dire che è il risolversi di un senso di sperimentazione, di un impulso, un istinto, la cui complessità si districa nello scorrere lineare dei suoi disegni, come la forma dell’infinito (o a 8) usata per Arte Cerreta, che nasce da un intreccio di cerchi di misure diverse, a cui sono poi state cancellate delle parti.
Insomma, se aggirandovi per casolari improbabili, fiumi o laghetti incontrerete queste imponenti – o anche no – geometrie colorate, adesso conoscerete una piccola parte della loro storia. •
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ENGLISH VERSION>>>>
Colours and geometric shapes are drawn on the walls of Easy Living beach by the Lungarno. A big orange circle that reminds a sunset. These are Rmogrl8120’s creations, a Florentine visual artist whose real name is Gabriele Romei. His works have a very minimal style but a great visual impact, and his recurring shape is the circle: the ideal of continuity in classical art but also a simple yet bastard shape: «If it’s not perfect, it looks like an egg».
image2«I think painting is not just something you do with a brush, what really matters is the result and you can use anything: paper, colours, iron, spray, blood, pee, glue, salt, coffee, sand, resin». Supports constantly change in a very creative way, from paper to building’s walls to stones by rivers in the countryside. Continuous experimentation is Rmogrl8120’s engine.
His cornerstone is the idea of a 360 degrees visual art made of paintings, sculptures, videos, performance and photography too. He has a special bond with photography, like those we keep with someone we had a very special relationship with.
Rmogrl loves big images that perfectly fit in the urban context, «I like to paint big walls and surfaces, especially the abandoned ones. I’d love to paint a whole city». So he keeps looking for absurd abandoned places where he can express his art, works and places that probably nobody will see. Why, since visual art exists to be seen by people? Because in this way only a photograph remains, and that’s how the bond comes back.
Well, if strolling around the countryside you happen to bump into massive – or not – coloured geometric figures, now you know a small part of the story. •
Testo Roberta Poggi