
Una statua in ricordo di Mahsa Amini a Firenze
Una statua in ricordo di Mahsa Amini, martire e simbolo delle proteste iraniane per la libertà, ha preso forma a Firenze.
Il prossimo 17 febbraio alle ore 13 nella Sala del Pegaso (Piazza del Duomo 10, a Firenze) verrà svelata la scultura in bronzo che ritrae il volto di Mahsa Amini, ora collocata presso Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale Toscana. Prevista per lo scorso 10 dicembre – Giornata mondiale dei diritti umani –, la presentazione dell’opera fu rimandata a causa del gravissimo incidente avvenuto nel deposito Eni di Calenzano.
Per l’occasione sarà proiettato per la prima volta il documentario che ripercorre le varie “tappe” del cammino che ha condotto alla realizzazione dell’opera in bronzo e sul suo significato.

Una statua che unisce arte e memoria
L’opera è frutto di un lungo percorso iniziato nell’ottobre 2023 durante la XIV Florence Biennale, dove l’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi plasmarono dal vivo il modello in creta. Un gesto simbolico che ha dato avvio a un progetto di memoria e speranza. Non potendosi allontanare dalla Norvegia per motivi inerenti la richiesta di asilo politico, fli autori del primo bozzetto in creta dell’opera oggi trasformata in scultura bronzea – si collegheranno in diretta con Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati durante la conferenza.
La scultura, realizzata con il contributo della Regione Toscana e della Florence Biennale, rappresenta un esempio straordinario di collaborazione tra istituzioni, artisti e comunità. Dopo essere stato esposto come modello in creta, il volto di Mahsa è stato trasformato in bronzo.
Una volta conclusa la Biennale – ed effettivamente questo progetto dimostra come le idee concepite durante la manifestazione continuino a svilupparsi ben oltre la chiusura dell’evento – il modello rimase a Firenze, diventando il “seme” di un’iniziativa di più ampio respiro che stava pian piano prendendo forma.
A gennaio 2024 il modello fu consegnato al Liceo Artistico di Porta Romana dove i docenti della classe di scultura, Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina, si attivarono per ricavarne un calco in gesso, utile per la successiva fusione in bronzo. Quindi lo scorso settembre il modello in gesso e il calco in lattice sono stati traslati alla Fonderia Del Giudice, storica azienda Toscana di Strada in Chianti che quest’anno compie 50 anni di attività, che si è resa disponibile a effettuare la fusione in bronzo.

Il simbolo della lotta per i diritti umani
La scultura di Mahsa Amini non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo potente di resistenza e speranza. Il suo volto, ora custodito negli spazi di Palazzo Sacrati, rappresenta un tributo eterno a una donna il cui sacrificio ha ispirato il movimento “Women, Life, Freedom”.
Questo progetto, lungo 14 mesi, ha trasformato un’idea in un monumento che sfida l’oblio, invitando le future generazioni a non dimenticare. In un mondo in cui la lotta per i diritti umani è ancora una battaglia quotidiana, quest’opera è un monito e un simbolo di impegno collettivo. Il ricordo di Mahsa Amini rimarrà vivo, non solo a Firenze, ma nel cuore di chi crede in un futuro di giustizia e libertà.