I caffè storici di Firenze, ovvero quegli angoli di città dal profondo fermento culturale.
Passeggiando tra le vie del centro di Firenze, tra un palazzo antico e la Cupola del Brunelleschi che sembra seguire lo sguardo di chiunque, è piacevole trovare un angolo di riposo in uno dei tanti caffè che popolano le piazze.
Una pausa caffè può trasformarsi in un’occasione per conoscere meglio la storia della città da un punto di vista culturale e anche un po’ goloso.
Tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento il Grand Tour era il viaggio che i giovani dell’aristocrazia europea intraprendevano per scoprire i divertimenti e le attrattive delle principali capitali europee, una sorta di odierno interrail in chiave chic.
Firenze rappresentava una delle mete più ambite per cultura a raffinatezza, basti pensare al film “Camera con Vista” dove i protagonisti sono giovani inglesi che si incontrano in una pensione con vista sull’Arno.
I caffè erano i luoghi ideali dove stringere amicizie, iniziare conversazioni stimolanti e incontrare artisti, scrittori e poeti provenienti da tutto il mondo.
Lontano dai salotti aristocratici, diventati soffocanti e ormai fuori moda, il caffè rappresentava un luogo aperto a tutti, dinamico, multiculturale, dove tra un incontro e l’altro si condividevano anche i piaceri della pasticceria di alta qualità come i marron glacé, sorseggiando un bicchiere di vermut o di rosolio oppure bevendo una tazza di caffè o cioccolata calda.
Quest’ultime erano arrivate direttamente dalle colonie dell’America del sud e avevano cambiato le abitudini alimentari e lo stile di vita della tavola europea così come oggi lo conosciamo. L’happy hour non esisteva ancora, ma il Negroni, il famoso cocktail a base di Martini, Campari e Gin, già compariva come aperitivo al bancone del Caffè Giacosa in via della Spada.
A Firenze i caffè erano ambienti di ritrovo, come il Caffè Doney chiuso nel 1985 e luogo di chiacchere e pettegolezzi delle nobildonne inglesi residenti a Firenze, ma anche circoli letterari.
Infatti il caffè Le Giubbe Rosse, che deve il nome al colore della giacca indossata dai camerieri, era frequentato dai Futuristi, un movimento di giovani artisti innovatori e passionali che non tardarono a farsi sentire, prendendosi a pugni e schiaffi in occasione di una mostra tra futuristi milanesi e futuristi fiorentini. Le Giubbe Rosse accolsero anche molti scrittori ed è bello immaginare seduto a un tavolino mentre legge il giornale Eugenio Montale o Vasco Pratolini.
Oggi alcuni di questi caffè sono chiusi mentre altri rimangono aperti per offrire a chi vi entra un fascino un po’ retro e una fumante tazzina di caffè:
noi di FUL vogliamo aprirvi le porte dei caffè letterari di Firenze, i bar storici, e invitarvi a un tour con degustazione che si terrà domenica 2 dicembre alle ore 10,30.
La passeggiata inizierà partendo da via Cavour presso Dreoni giocattoli e terminerà al Biscottificio Antonio Mattei, il vero produttore del biscotto di Prato, dove sarà offerta ai partecipanti una degustazione a base di caffè e specialità della bottega. Il costo è di 15 euro a persona e i posti sono limitati a 15 partecipanti che potranno prenotarsi entro e non oltre venerdì 30 novembre, chiamando o scrivendo al numero 349 1752654.
Valeria Cobianchi