Il 27 ottobre alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “Michelangelo: l’eterno contemporaneo”.

Vinicio Capossela e il suo mondo immaginifico alla Galleria dell’Accademia

Il 27 ottobre alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “Michelangelo: l’eterno contemporaneo”.

Quando si dice che nel nome è segnato il destino di una persona, sembra quasi un affermazione iperbolica ma se pensiamo alla vita di Vinicio Capossela ci sembra del tutto realtà. Nato ad Hannover nel 1965, i genitori (originari dell’Irpinia) in particolare il padre, decisero di chiamarlo Vinicio in onore del famoso fisarmonicista Eduardo Alfieri, in arte per l’appunto Vinicio, di cui il padre era un grande fan.

Quindi, la musica sembrava proprio essere fin dall’inizio nel suo destino: cantautore, polistrumentista e scrittore, Capossela ci ha regalato pezzi dai testi intensi e dalle musiche raffinate, in grado di riportare a galla quel tipo di cantautorato che negli anni è andato sempre più a rimpicciolirsi, a favore della musica commerciale tanto amplificata dall’industria musicale dei giorni nostri.

Trasferitosi  con la famiglia a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, Capossela è cresciuto e si è formato musicalmente nei circuiti undreground dell’Emilia-Romagna dove viene notato da Francesco Guccini che lo presenta al Club Tenco e, non a caso, è l’artista con il maggior numeri di riconoscimenti da parte di quest’ultimo. Il suo album d’esordio All’Una e trentacinque circa, pubblicato nel 1990, è un vero e proprio naufragio, dolce e amaro al tempo stesso, nella disarmonia della città notturna fatta di strade chiassose e popolata da guai di ogni tipo, un mondo reale e immaginario, reso suggestivo dalle sue parole e dalla sua musica. 

Vinicio Capossela che lunedì 27 ottobre 2025 sarà alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “L’Eterno Contemporaneo. Michelangelo 1475-2025”

Quando Capossela si trasferì a Milano nel 1993, iniziò per lui l’ascesa vera e propria, non solo nel mondo della musica ma anche in altri ambiti come il teatro e il cinema, in una crescita artistica a tutto tondo. La produzione musicale si fece accesa e alcuni brani entrarono nel nostro immaginario collettivo facendolo a pieno titolo, come Che cos’è l’amor (1994) dall’album Camera a Sud e Il Ballo di San Vito (1996).

Due pezzi iconici e rappresentativi della firma stilistica di Capossela, sia per quanto riguarda le melodie che per le tematiche: la prima racchiude una dimensione più intima che ci racconta dei contrasti di emozioni dell’amore non più sentimento oggettivo, ma soggettivo; la seconda, invece, è una riflessione sulla malattia della Corea di Sydenham, conosciuta appunto come il ballo di San Vito dove, in una danza tarantolata dovuta al morso del ragno, si nasconde la metafora di un desiderio di ribellione che viene fuori dall l’irrequietezza dei balli tipici delle feste popolari. 

[….] Rosa come un romanzo di poca cosa

Come la resa che affiora sopra al viso

Come l’attesa che sulle labbra pesa

Rosa non è la rosa che porto a te […]

Come una rosa dall’ album “Canzoni a manovella” (2000)

Canzoni a manovella è il suo quinto disco, forse il più bello in assoluto, che già nel suo titolo ci suggerisce l’idea e il contenuto dell’album: canzoni con melodie da carillon,e quindi arcaiche ma soprattutto imperfette e, per questo, contrastanti con l’impeccabilità digitale della musica odierna. Quindi, immaginiamo i versi citati sopra accompagnati da una melodia dal gusto retrò ma che sa di vero, o meglio, di vera artigianalità perché Capossela suonava -e suona tutt’ora- con gli strumenti e non con l’intelligenza artificiale.

Vinicio Capossela che lunedì 27 ottobre 2025 sarà alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “L’Eterno Contemporaneo. Michelangelo 1475-2025”

Da quest’album in poi, la sua attenzione si sposta su temi più universali, inerenti al mondo della letteratura con autori come Melville, Dante, Céline e Omero, dove l’opera diventa spettacolo vero e proprio; ed infatti Capossela con la forma artistica dello spettacolo acquisisce sempre più familiarità mettendo in scena vere e proprie rappresentazione teatrali, come quella del 2013 dove, nella cornice dell’incantevole villa Adriana a Roma, porta il suo Carnevale degli animali e altre bestie d’amore.

A questo punto, come non citare il suo undicesimo album Ballate per uomini e bestie (2019), in cui Capossela accusa il mondo di essere infettato dalla peste e lo fa utilizzando la forma metrica della ballata, in cui non è necessario per forza essere brevi perché la parola può fluire libera nelle strofe.

Ma perchè Capossela vede la peste nel mondo?

Dall’etica al linguaggio, tutto è terribilmente corrotto e si è perso il vero senso del rapporto tra l’uomo e la natura in favore di tecnologia, guerre di religione e industrializzazione.

Insomma, scrittura, spettacolo e musica confluiscono insieme nel mondo magico di Capossela, mischiandosi: la musica diventa rappresentazione, oltre che sonora anche di immagini teatralmente sospinte verso il pubblico che ha l’occasione di essere completamente coinvolto in un mondo alternativo e fuori dagli schemi.

Ma di Capossela si potrebbe raccontare ancora tanto, data la sua vasta produzione musicale che conta ben 17 album, ma anche teatrale e letteraria in cui ha davvero esplorato il patrimonio culturale del Mediterraneo in ogni suo angolo, unendo musica e letteratura, impegno che gli è valsa anche una laurea ad honorem in Lingue e Comunicazione interculturale in Area Euromediterranea, conferitagli nel 2023 dall’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.

Vinicio Capossela il 27 ottobre alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “Michelangelo: l’eterno contemporaneo”.

In seguito a quanto detto, ci sembra davvero imperdibile l’appuntamento con Vinicio Capossela che lunedì 27 ottobre 2025 sarà alla Galleria dell’Accademia di Firenze per la rassegna “L’Eterno Contemporaneo. Michelangelo 1475-2025” che celebra  i 550 anni dalla nascita dello scultore. Un evento assolutamente eccezionale in cui il cantautore, accompagnato dal violoncellista Mario Brunello, omaggerà Michelangelo con il concerto “Fuggite amanti amor” ispirato alle sue Rime, tra l’altro già portato in scena all’Accademia nel maggio 2007. Con loro ci saranno anche la Consorteria delle Tenebre e il musicista Vincenzo Vasi  per farci rivivere l’anima inquieta del Rinascimento .

Dalle ore 14 del 13 ottobre sarà possibile prenotare gratuitamente il proprio biglietto d’ingresso su Eventbrite a questo link:

Fuggite amanti amor | Vinicio Capossela & Mario Brunello Tickets, Mon, Oct 27, 2025 at 6:00 PM | Eventbrite

A questo punto, FUL non può fare altro che invitare tutti voi a non perdere questa occasione per toccare da vicino il mondo immaginifico di Capossela, fatto di note e parole che si intrecciano in un alone di magia scenica e sentimento poetico.

Cover: Vinicio Capossela ©Petra Bordone CC BY-SA 4.0