Più di un semplice ostello: un vero e proprio hub esperienziale in cui fare nuove conoscenze, cimentarsi in lezioni di cucina, fare yoga al tramonto e ascoltare musica dal vivo ogni sera. È arrivato a Firenze YellowSquare.
Dopo Roma e Milano è arrivato anche a Firenze YellowSquare, l’ostello di ultima generazione, aperto l’11 aprile in viale Redi 19, con i suoi 5 mila metri quadri non è solo un ostello per un “felice” alloggio, ma un luogo da vivere, in cui unire il lavoro con il tempo libero. Una “piazza” aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24, un luogo fisico di incontro e un catalizzatore di giovani energie. Uno spazio, fisico ma anche mentale, che si rivolge a un nuovo tipo di viaggiatore, un esploratore metropolitano che ha voglia di uscire dalla propria comfort zone, lontano dal concetto tradizionale di turista. A due passi dal nuovo corso della tramvia e a pochi minuti dai lungarni, l’ostello è composto da un edificio alto sei livelli e due giardini, sia interno che esterno, con 250 posti letto in dormitori (da quattro a otto posti), più 12 camere private.
L’inaugurazione della sede di Firenze è un ulteriore grande passo per la crescita del fenomeno YellowSquare e per i due giovani co-founders Fabio e Marco Coppola, a 22 anni dall’apertura del loro primo “party hostel” romano e a poco tempo dall’inaugurazione della sede milanese.
“Credo che l’approccio aperto e informale di YellowSquare risponda al meglio alla voglia di ritorno alla condivisione di tutti i viaggiatori, dopo la difficile esperienza della pandemia”, commenta Fabio, Chief Visionary Officer di YellowSquare. Gli fa eco Marco, Chief Navigator Officer: “E ci piace l’idea di ripartire con l’apertura di Firenze, una città da sempre votata al buon vivere, alla scoperta, all’arte e alla curiosità. Per questo speriamo di diventare un punto di riferimento per chiunque venga a visitare questi luoghi meravigliosi, per chi arriva qui per studiare o lavorare, ma anche per gli abitanti del quartiere e per tutti i fiorentini”. Ma i due fratelli Coppola, affiancati dal socio Luigi Boccaforno, non si fermano e sono già pronti a rilanciare. L’apertura di nuove “piazze”, nuovi ostelli Yellow Square, è già in calendario per il 2023.
Lo spazio che unisce viaggiatori curiosi e locals
Così YellowSquare ridefinisce così il concetto stesso di ostello, un luogo che, tra mura colorate e soluzioni green, propone tante le opportunità di socialità e condivisione per i viaggiatori ospiti della struttura e per i “locals” più curiosi, che potranno comodamente parcheggiare le bici nel giardino dell’ostello giallo. L'”ostello giallo” infatti è pronto ad ospitare lo spirito cosmopolita dei viaggiatori zaino in spalla ma anche la curiosità dei fiorentini: ci sarà uno spazio dedicato al coworking, più di un’area ristoro, una grande cucina condivisa per le cooking class e un cortile per godere l’arrivo della primavera.
Rooftop e cocktails
L’esperienza food & beverage, così come il break time per i professionisti, si sviluppa su tre livelli, come i momenti della giornata, in linea con l’operosità della mattina e il gusto delle serate più vivaci: dallo spazio secret del Basement, inedito luogo fertile per la cultura underground e i cocktail della notte nel cosiddetto “Bargiù”, al “Barmezzo” per tutti i piaceri del giorno, fino a salire verso le nuvole, nel “Barsù”, dove l’aria si fa leggera.
Qui, novità assoluta rispetto alle altre sedi italiane, l’area relax sul rooftop con piscina e solarium, con vista panoramica sulla città. L’ambientazione interna veste di gusto retrò: sui muri ci sono le opere dell’artista argentina Valentina Chiappero, per un progetto intitolato “SACADO” – termine spagnolo che significa “estratto dal contesto” – volto a evidenziare l’essenza fluida del futuro, dalla molteplicità di significati, connotato dall’assenza di genere, tempo e spazio definiti. Non ultimo, l’ostello rappresenta l’anello di congiunzione tra il centro storico e il polo universitario di Novoli, pronto a creare quel mix esplosivo di vitalità e piacere della scoperta tipico degli studenti.
Rispetto, inclusione e sostenibilità
Rispetto, inclusione e sostenibilità sono tra i pilastri della cultura YellowSquare, sin da quando i fratelli Fabio e Marco Coppola aprirono, ancora teenagers, il primo ostello a Roma, nel 1999. Quei pilastri sono oggi resi vivi e tangibili nella composizione e nella formazione dello staff e in tutte le scelte di gestione e di comunicazione. La sensibilità per la sostenibilità, per esempio, si concretizza sia nei servizi green 100% plastic-free del bar e della cucina, sia nella decorazione degli spazi verdi all’aperto dove prendersi una pausa dal traffico e dalla frenesia della città. L’attenzione al design e il gusto per la personalizzazione degli ambienti trovano un’espressione inedita in questo nuovo, terzo ostello firmato YellowSquare (il secondo a Milano).
Il progetto
Il progetto è stato affidato allo studio fiorentino Pierattelli Architetture l’incarico di definire un nuovo concept di accoglienza informale e sviluppare una narrazione capace di essere forma e sostanza, struttura e contenuto, spazio e messaggio. L’edificio, realizzato nel 1935 come dispensario provinciale per i malati di tubercolosi, è divenuto sede dell’azienda sanitaria locale negli anni ‘80.
Nel 2005 è stato messo all’asta dopo un lungo periodo di abbandono e la sua riqualificazione si è sviluppata secondo un progetto di Pierattelli Architetture che mantiene i principali elementi strutturali tipici dell’architettura razionalista, aggiornando il layout con interventi di modernizzazione studiati nel rispetto dell’identità e del contesto. Il carattere quasi monolitico e il grande portale della facciata principale in colore bianco avorio, a cui si accede tramite un’ampia gradinata, donano essenzialità ed eleganza alla struttura.
Ph credits: Iuri Niccolai