6 motivi per andare a vedere la mostra di Peter Delahaye

MOSTRA DI PETER DELAHAYE

Dal 4 dicembre 2021 all’8 gennaio 2022 la Tobian Art Gallery ospita la mostra “Blue Storm”

Noi di FUL ci siamo stati e vi diamo 6 motivi per fare altrettanto.

1.La riproduzione di un fenomeno unico 

Durante il Vernissage abbiamo parlato direttamente con Peter Delahaye delle difficoltà che ha avuto nel dipingere la fotografia dall’amica Karin Hulshof. In particolare, il rapporto tra i colori dell’acqua, la trasparenza e le nuvole sono state le cose più complesse da rappresentare. L’artista afferma di aver ridipinto più volte il cielo e di aver fatto svariati tentativi per riuscire a comunicare l’energia dell’evento. Il suo scopo, infatti, era quello di raffigurare non una qualunque tempesta ma quella in particolare. Questa sperimentazione minuziosa dei dettagli per permettere allo spettatore di rivivere in toto quel momento è ciò che rende affascinante il suo lavoro. La mostra “Blue Storm” nasce dalla riproduzione artistica di un fenomeno unico che riusciamo ad osservare solo grazie alle opere esposte.

2. Generare bellezza dalle situazioni difficili

L’esposizione ci dimostra che spesso le situazioni difficili rafforzano la nostra creatività e fantasia, ci spingono a godere delle piccole cose guardando da una prospettiva diversa e a trovare nuovi modi di comunicare. L’ansia dell’isolamento ha spinto Karin ad una passeggiata all’aria aperta che l’ha posta davanti a questo fenomeno naturale inedito. Anche se in parti del mondo diverse i due amici sono riusciti a collaborare. La tempesta sembra proprio il simbolo di questo percorso, essa genera caos ma al tempo stesso un’atmosfera dai colori irripetibili tanto da diventare il soggetto dei quadri di un pittore. “Blue Storm” ci insegna a trovare il positivo e il bello anche quando sembrano non esserci come durante un’emergenza sanitaria e la sua conseguente chiusura. 

3.La necessità di comunicare e condividere ciò che ci colpisce emotivamente

Il processo creativo di Karin e Peter – ripercorribile alla galleria in cui è visibile anche la foto di partenza – ci ricorda un’importante capacità e insieme un bisogno dell’uomo: cogliere e fermare l’irripetibilità di un accadimento che lo ha colpito emotivamente. Lo scopo di ciò è condividere con chi non era presente gli stati d’animo vissuti in quella situazione così da permettergli di partecipare. Questa è, infatti, proprio una delle funzioni più importanti dell’arte: la possibilità di comunicare delle emozioni attraverso oggetti tangibili. L’artista alla vista del fenomeno è stato colto da una necessità espressiva, ha dipinto questo soggetto più volte in diverse dimensioni e su diversi materiali. Il realismo dei suoi dipinti è vivido a tal punto da trasportare lo spettatore sulla spiaggia di Bangkok. È possibile provare quelle che immaginiamo siano state le sensazioni di Karin: i polmoni che si allargano, la libertà di una passeggiata dopo l’isolamento, la sorpresa del temporale e la solennità della natura che rapisce e insieme spaventa.

4. L’invito ad osservare il mondo da una prospettiva diversa 

Peter attualmente organizza dei workshop per dipingere paesaggi. Durante il video di presentazione della mostra – visibile alla Tobian Art Gallery – racconta che gli studenti hanno spesso paura della pagina bianca e riguardo a ciò racconta: “il trucco è riuscire a cogliere nel mondo esterno idee ed immagini da disegnare sul foglio” e poi spiega “le persone che prendono per la prima volta un pennello in mano non hanno difficoltà ad immaginare come riprodurre una determinata cosa ma non riescono a comprendere come osservare. Ognuno di noi fa milioni di fotografie ma se invece provasse anche a dipingere interpretando ciò che osserva – cogliendone l’essenza – riuscirebbe a creare delle opere d’arte”. Per il pittore la capacità artistica sta proprio in uno sguardo diverso sulla realtà intorno a noi che di conseguenza ci permette anche di goderne maggiormente e nella spontaneità, dote necessaria per chi vuole approcciarsi alla pittura. Il suo lavoro è, quindi, un invito a sviluppare questo nuovo modo di guardare, interpretare e a trasformare l’energia di ciò che ci circonda in arte. Per fare ciò è necessario cogliere dettagli, associazioni e connessioni inedite. Il tutto può essere riassunto nella capacità di riconoscere la meraviglia.

5. Tutti possono essere artisti 

In questo modo anche la cosa più banale può diventare il soggetto di un quadro, tutti possono essere artisti e imparare a creare qualcosa di bello. La storia personale di Peter è una dimostrazione di ciò: si è avvicinato alla pittura a 50 anni e anche sua madre di circa 85 anni gli ha chiesto di insegnarle a dipingere le nuvole. Per tanto tempo si è chiesto se avesse uno stile come i suoi idoli, da un lato pensa di possederlo e di avere dentro di sé è questo il fulcro dell’arte.

6. Un tuffo nelle sfumature del mare

I dipinti sono un’immersione diretta nelle sfumature del mare. Lo spettatore si trova davanti pennellate decise in cui tutto si mescola perdendo i confini o l’incontro del mare con il cielo in un’esplosione di blu. Il pittore descrive le nubi presenti come un tessuto avviluppato che ha trasformato in marcati segni di pennello. L’atmosfera che ne deriva è luminosa ed energica. La magia del tutto è sicuramente data dal colore in cui si ha la sensazione di tuffarsi.

Vi diamo, infine, una ragione in più per passare alla Tobian Art Gallery prima delle feste natalizie. La galleria fiorentina, infatti, proprio in prospettiva del Natale ha organizzato un allestimento che espone insieme artisti provenienti da tutto il mondo. Sono presenti, quindi, tanti pezzi unici adatti per fare un regalo diverso e particolare. 

Foto a cura di @TobianArtGallery

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