Aiku: la grafia dell'anima

Presto in mostra alla Galleria Tornabuoni le opere di Donato Landi, in arte Aiku, pittore e scultore dall’ampio repertorio culturale che crea straordinarie e policromatiche opere di lettering.

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«Tutte le mie opere sono caratterizzate dalla ricerca della fluidità, perché la realtà stessa è un fluido in continua mutazione. Esprimere il flusso dell’esistenza, nella scultura come nella calligrafia, e d’altra parte scardinare ogni tipo di dogmatismo nel farlo, costituiscono il cuore del mio lavoro».
Il pittore e scultore Donato Landi, in arte Aiku, è un contaminatore dall’ampio repertorio culturale che mescola nelle sue straordinarie e policromatiche opere di lettering la grafia gotica e quella latina, l’arte calligrafica cinese e quella giapponese, le più originali soluzioni della street art e le tradizioni dell’arte contemporanea, in particolare il pouring di Jackson Pollock.
Autodidatta, dapprima scultore e writer, Aiku ha esordito creando action figures, opere non dissimili da giocattoli, realizzate con tale cura, attenzione al realismo e alle figure più intime dell’immaginario, da meritare l’esposizione nelle gallerie nazionali. Ma è il writing e in generale il mondo dei graffiti a Aiku_1spingerlo verso quella produzione che lo caratterizza, un lettering elegante che contamina e scardina ogni dogmatismo. I più lontani motivi culturali divengono nelle sue opere elementi da integrare, anzi elementi che spontaneamente si legano e si reinventano scardinando ogni barriera ideologica, ogni muro culturale. A questa commistione concettuale si aggiunge quella tecnica e stilistica, che mescola il pennino ai vettoriali, l’arabesco islamico ai caratteri gotici, il mondo occidentale e quello orientale.
La street art ha spinto Aiku a rendere protagonista il lettering puro e semplice, e a nasconderlo in forme grafiche che lo rendessero intelligibile solo nella totalità dell’opera. La spiritualità, al contempo, ha trasformato la sua produzione in un vero e proprio percorso intimo e personale: «Non è evidente ma alle spalle di ogni semplice immagine ci sono centinaia di bozzetti, un lungo percorso manuale che sopisce sempre più il mio pensiero cosciente e cede il posto a un fluido automatismo. Per raggiungere la scritta che desidero, il braccio deve muoversi da solo, il tratto divenire un unico lungo percorso dalla prima lettera all’ultima, senza che la mente possa interferire».
Non è quindi un caso se un percorso produttivo così intimista e meditativo abbia legato la sua produzione all’espressione di concetti particolarmente profondi e simbolici. Temi che ci appaiono immutabili, come l’etica, la morte, la rinascita, il conflitto tra mente e corpo, sono anche i riflessi delle innumerevoli culture che se ne appropriano e li riesprimono.Aiku_3
Impossibile farlo senza scardinare non solo le forme stilistiche, ma anche quelle spirituali, ben più radicate. Da sempre vicino alla spiritualità indiana, Aiku, in contrasto con la tendenza moderna delle religioni istituzionalizzate ad arroccarsi sulle proprie posizioni, apre nelle sue opere alle più diverse influenze spirituali, mescolandone i valori positivi in un insieme che trova nella sua commistione una propria coerenza e un significato universale.
Se in generale le opere d’arte nascondono la propria chiave di lettura all’interno dell’immagine, in Aiku è il concetto stesso a essere figura. Virtutes, serie di sette opere sulle altrettante virtù cardinali e teologali, espone i fondamenti della morale cristiana in un lettering elegante e solenne, accompagnato da colori metallici nobili, in modo che la Virtù stessa, nella sua ruvida espressione verbale, sia non solo il cuore ma anche l’ossatura visibile dell’opera d’arte. In Burn and Rise, l’uso sapiente della calligrafia coranica nasconde un richiamo simbolico alle fiamme e alle ali della fenice che rinasce. In quest’opera la grafia del messaggio ammicca alla figura, in una totale inversione di ruoli tra significato e significante.
Il lavoro di Aiku ha incuriosito sia il pubblico che i galleristi, portandolo a esporre alla Biblioteca Nazionale, alla Galleria Babele e nelle collezioni private Palli di Prato e Moradei di Firenze. Noi attendiamo invece la sua prima personale in autunno alla Galleria Tornabuoni, centrata sulla serie Virtutes, cui si aggiungerà la mostra itinerante fatta dal collezionista pratese Carlo Palli (il 18 settembre al Museo del Novecento a Firenze, l’11 ottobre al GAMC di Viareggio, l’8 novembre al MART di Rovereto, il 13 Dicembre al Centro di Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato), per poter nuovamente esplorare, attraverso ogni sua opera, l’infinito caleidoscopio delle molteplici anime umane.
Niccolò Brighella
Foto © Jasmine Salley
*** English version ***
Aiku_2«All my pieces are characterized by the research of fluidity, because reality in itself is a fluid in constant mutation. To express the existential flow, in sculpture as in calligraphy, and at the same time break every kind of dogmatism, are at the heart of my work».
Painter and sculptor Donato Landi, aka Aiku, mixes in his extraordinary polychrome lettering works the gothic and latin handwriting, the Chinese and Japanese calligraphic arts and the most original solutions of the street art and the contemporary art tradition – in particular Jackson Pollock’s pouring.
Self-educated, Aiku started creating action figures – works not so different from toys – but it’s the world of graffiti and writing that brought him to the elegant lettering and the synthesis of different cultures and styles: from nib to vectorial design.
The influence of street art can be seen in the simple and pure use of lettering, but there is a very intimate and spiritual journey behind. «It’s not obvious, but every simple image is the result of hundreds of drafts, a long manual training that weakens my conscious thought and gives way to a fluid automatism. To reach the desired form, my arm has to move by its own will, the stroke become one long path from the first letter to the last,with no intellectual interference».
It’s no surprise that such artistic production tries to express deep and symbolic concepts and themes such as ethics, death, rebirth, the conflict between mind and body, that every culture and religion deals with in its own way.
Aiku’s works gathered attention and has been exhibited at Biblioteca Nazionale, at Galleria Babele and in the private collections Palli (Prato) and Moradei (Florence). Soon his first solo exhibition will be held in Galleria Tornabuoni. Other dates include: 18th Sep at Museo Novecento (Florence), 11th Oct at GAMC (Viareggio), 8th Nov at MART (Rovereto), 13th Dec at Centro di Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato).

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Temperantia by Aiku