Anselm Kiefer a Firenze: gli “angeli caduti” siamo noi

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Anselm Kiefer porta la sua straordinaria arte nel cuore di Firenze, trasformando i maestosi spazi di Palazzo Strozzi in un palcoscenico per la sua esplorazione dell’umanità, della storia e della filosofia. La mostra “Angeli caduti” è un viaggio attraverso i secoli, attraverso allegorie e simboli che riflettono sulla nostra identità e sulle vicissitudini del tempo.

Curata con maestria da Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione Angeli caduti è una delle più belle mostre che Palazzo Strozzi abbia organizzato, ameno nell’ultimo periodo (ve l’avevamo già segnalata tra le mostre di primavera a Firenze da non perdere!). L’esposizione è stata creata per dialogare con gli spazi del palazzo rinascimentale e mette chiaramente in luce la conoscenza di Kiefer per l’architettura e la sua capacità di lavorare sapientemente non solo sulle opere ma anche sugli ambienti con cui si interfaccia. Inoltre Angeli caduti è una mostra che è veramente in grado di riempire gli occhi: i colori, le suggestioni, le spettacolari dimensioni e non ultimo l’allestimento delle opere sono veramente appaganti alla vista e offrono quello che possiamo definire un vero spettacolo agli spettatori.

Sì perché attraverso opere che riflettono sulla filosofia, sulla mitologia e sulla letteratura, Kiefer apre un dialogo tra tempi e culture, creando un’esperienza coinvolgente e profondamente riflessiva per chiunque voglia spingersi oltre il solo dato estetico e cogliere tutto l’universo che sta dietro alle venticinque opere storiche e di recente produzione, tra cui un lavoro immersivo composto da sessanta tele di dimensioni diverse e un’imponente opera appositamente creata per il cortile rinascimentale del palazzo. L’esposizione permette infatti di esplorare la variegata pratica dell’artista che abbraccia pittura, scultura, installazione e fotografia e trasporta il pubblico in un viaggio di introspezione.

Attraverso materiali grezzi e tecniche audaci, Kiefer trasforma materie come piombo, cera e terra in opere imponenti, intrise di stratificazioni e significati multipli. Ogni creazione artistica esprime un rifiuto dei limiti e una ricerca incessante della memoria e del passato. Ma la mostra non solo esplora il passato, ma invita i visitatori a riflettere sul presente e sul futuro, sulla spiritualità e sulla materialità dell’esistenza umana.

Ma parliamoci chiaro, questo non è un lavoro facile: i richiami e rimandi di Kiefer sono tanti e sono complessi, passano fluidamente dalla teologia alla filosofia, dal mito alla religione, dalla storia ai grandi maestri dell’arte e comprenderli tutti non è affatto scontato. L’esposizione offre la possibilità di conoscere le indagini di Kiefer su temi quali religioni, miti, letteratura e filosofia, su cui lavora avvalendosi di un’armonica coniugazione tra cultura a 360 gradi, fantasia, conoscenza cabalistica, alchimia, nonché tutta una serie di acquisizioni tratte dalle scienze e che vanno dalla botanica sino alla fisica nucleare. E quindi questa mostra è forse poco accessibile? Al contrario.

Questa esposizione offre piuttosto diversi livelli di approfondimento possibile che non ne vincolano però la comprensione e soprattutto la fruizione. Non è necessario conoscere l’enciclopedia di informazioni e rimandi diretti di Kiefer (cosa che per altro precluderebbe comunque la possibilità di conoscere a pieno la sua personale reinterpretazione di essi) per entrare empaticamente in contatto con i suoi lavori. E lo dice lo stesso Kiefer che ha affermato che, rispetto a questa mostra: “Va bene ogni approccio: con un’introduzione oppure secondo la propria interpretazione. Ognuno può interpretare come desidera, ma è necessario che le persone guardino e comincino a pensare“. Uno stimolo a pensare dunque, il vero ruolo dell’arte che troppo spesso ci dimentichiamo.

Gli “angeli caduti” siamo tutti noi.

L’espressione “angeli caduti” indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, diventa punto di partenza della mostra a Palazzo Strozzi: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la poesia, le vicende storiche, i diversi pensieri filosofici. Ma prima di tutto gli Angeli caduti siamo noi; come ha affermato anche Giuseppe Morbidelli, Presidente Fondazione Palazzo Strozzi, “Se l’inevitabile richiamo espresso è agli angeli cacciati dal Paradiso in seguito alla ribellione a Dio, il riferimento sotteso è all’intera umanità, e ai suoi drammi anche (e soprattutto) contemporanei“. E infatti è lo stesso Kiefer che, in una conversazione con Galansino nel suo studio a Croissy lo scorso ottobre, ha affermato che secondo lui “[…] gli uomini sono mal congegnati. Agiscono in modo incomprensibile: si autodistruggono“. E se ci guardiamo attorno è difficile dargli torto.

Punto di partenza dell’intera mostra è infatti la nuova opera per il cortile di Palazzo Strozzi Engelssturz (Caduta dell’angelo, 2022-2023), che si pone in dialogo con la severa architettura rinascimentale attraverso una potente materialità e le dimensioni di oltre sette metri di altezza. Questo grande dipinto ha per soggetto il celebre brano dell’Apocalisse che descrive il combattimento tra l’arcangelo Michele e gli angeli ribelli, metafora della lotta tra Bene e Male.

Esaltata dal contesto dello spazio aperto verso il cielo della corte di Palazzo Strozzi, l’opera diviene un invito a riconsiderare il nostro rapporto tra spirito e materia, divenendo metafora della ricerca di significato di tutta l’umanità.

Il percorso di mostra.

Nel percorso al Piano Nobile continua il tema degli “angeli caduti” nella prima sala con il monumentale dipinto Luzifer (Lucifero, 2012-2023). Kiefer rappresenta l’angelo ribelle che precipita nell’abisso, reinterpretato attraverso materiali che si riferiscono alla storia contemporanea e recente. Un’acuminata e minacciosa ala di aereo in piombo sporge da una massa di materia, creando un diretto riferimento al tema della guerra, ricorrente nell’opera di Kiefer.

Se l’ala di aereo potrebbe simboleggiare la distruzione che la guerra infligge, la massa di materiale sembra evocare il caos e la devastazione che lascia dietro di sé. La figura caduta diviene invece un’immagine della caduta dell’umanità, lanciando un monito toccante sulla guerra e sulla violenza.

Nella seconda sala con Für Antonin Artaud: Helagabale (Per Antonin Artaud: Eliogabalo, 2023), Kiefer fa riferimento a Héliogabale ou l’anarchiste couronné (Eliogabalo, o l’anarchico incoronato, 1934), libro dell’artista, attore e drammaturgo francese Antonin Artaud sull’imperatore romano Marco Aurelio Antonino, detto Eliogabalo, figura a cui Kiefer aveva dedicato lavori già negli anni Settanta. Giovane imperatore del III secolo d.C., Eliogabalo cercò di imporre il culto di Baal, il dio del sole, come religione di Stato, ma fu assassinato per sopprimere la sua rivoluzione, diventando così emblema della fragilità del potere.

SOL INVICTUS Heliogabal (Sole invitto Eliogabalo, 2023) è il titolo della seconda grande tela della sala caratterizzata da un luminoso fondo oro e da giganteschi girasoli, in cui Kiefer fa anche riferimento alle feste pagane che celebravano la vittoria della luce sulle tenebre. In questi dipinti emergono simboli costantemente presenti nel vocabolario visivo kieferiano: girasoli e serpenti. Il serpente assume nel lavoro di Kiefer molteplici significati, divenendo anche allegoria di rigenerazione, grazie alla caratteristica dell’animale di mutare la pelle, alludendo così alla figura dell’artista e alla sua capacità di rinnovarsi.

Il girasole, è pianta legata al sole ma anche alla terra: tra l’altro Kiefer ha da sempre dimostrato venerazione per Van Gogh, al quale, già adolescente, ha dedicato opere figurative e un testo.

La grande xilografia Hortus Philosophorum (Il giardino dei filosofi, 1997-2011) invece anticipa il tema della filosofia, sviluppato anche in tutta la sala successiva. L’opera raffigura un campo di girasoli il cui formato verticale allude all’unione tra terra e cielo; uno dei fiori cresce prendendo nutrimento dall’ombelico di un uomo nudo disteso a terra, che rappresenta l’artista stesso, oltre che rimandare a una delle figure di riferimento di Kiefer: il filosofo, medico, occultista e alchimista inglese Robert Fludd (1574-1637), secondo il quale ogni pianta ha un equivalente stellare nel firmamento.

La posizione del corpo, che sembra senza vita o nella posizione dello shavasana nella pratica yoga, sottolinea il legame tra il mondo terreno e quello celeste alludendo a un percorso iniziatico che consente di superare la paura della finitezza umana.

Kiefer stesso afferma che «la pittura è filosofia», e una sezione dell’esposizione è incentrata appunto su questa disciplina, che da sempre permea il suo lavoro, con tre grandi opere inedite presentate per la prima volta a Palazzo Strozzi nella terza sala. La Scuola di Atene (2022) riconduce a Raffaello e all’affresco della Stanza della Segnatura (1509-1511 circa) con il consesso di filosofi ambientato in un edificio classico. Vor Sokrates (Prima di Socrate, 2022) crea una sorta di albero genealogico dei filosofi presocratici, tra cui Archimede, Anassimandro, Anassimene, Parmenide.

Nell’opera Ave Maria (2022) sono rappresentati invece filosofi sia precedenti che antecedenti Socrate, da Eraclito ed Epicuro a Platone e Aristotele. Se i filosofi presocratici si concentravano principalmente sulle spiegazioni naturali e cosmologiche del mondo, spesso ricorrendo a elementi come l’acqua, l’aria e il fuoco, dopo Socrate la filosofia sposta la sua attenzione sull’umanità e sulla conoscenza, in un’indagine sugli aspetti etici, politici ed epistemologici.

Le sale centrali del percorso espositivo accolgono una serie di vetrine, una tipologia di opere che l’artista utilizza dalla fine degli anni Ottanta creando microcosmi in cui Kiefer inserisce materiali e oggetti collegati a scritte di suo pugno. Le vetrine creano un ambiente protetto e controllato in cui i materiali contenuti possono esistere nel loro spazio. Allo stesso tempo, rafforzano i temi dell’alienazione e dell’isolamento presenti nell’opera di Kiefer.

Lo spettatore è costretto a confrontarsi con l’opera da una distanza, incoraggiato a riflettere sui diversi mondi e simbolismi che convergono nell’immaginario kieferiano. En Sof (L’Infinito, 2016) è dedicata al pensiero cabbalistico e alla mistica ebraica, Das Balder-Lied (La canzone di Balder, 2018) si ispira alla letteratura scandinava, Danae richiama la mitologia classica. Tra i materiali utilizzati spicca il piombo, materiale d’elezione di Kiefer, alla base di infinite sperimentazioni, apprezzato sia per la malleabilità e duttilità, sia per l’associazione a temi alchemici grazie alla sua natura metamorfica.

Il cristallo delle vetrine funge invece da membrana che, come spiega l’artista, “è in qualche modo una pelle semipermeabile che collega l’arte con il mondo esterno in una relazione dialettica“.

In Locus solus (Il luogo solitario, 2019-2023), Kiefer fa riferimento all’omonimo testo del 1914, caposaldo della cultura surrealista, in cui l’autore francese Raymond Roussel descrive opere e congegni irrealizzabili, destinati a rimanere solo immaginati, nel locus dell’impossibile. Come in questa opera, tema fondamentale dell’esposizione è il rapporto di Kiefer con la letteratura e il suo confronto con opere letterarie e voci di ogni tempo.

In dialogo con Locus solus, il dipinto Cynara fa riferimento alla mitologia classica e alla ninfa trasformata in carciofo da Zeus, mentre A phantom city, phaked of philim pholk (Una città fantasma, falsata dalla folla dei film) e archaic zelotypia and the odium teleologicum (zelotipia arcaica e lo odium teleologicum) sono collegati al romanzo di James Joyce Finnegans Wake.

Queste due opere riflettono l’intricato intreccio di riferimenti presenti nel romanzo, trasformando il complesso tessuto di parole in un’arte visiva che cattura l’essenza onirica della narrazione.

La mostra prosegue con la sala più suggestiva dell’intera mostra, l’installazione immersiva Verstrahlte Bilder (Dipinti irradiati, 1983-2023) composta da una suggestiva selezione di sessanta dipinti che riempiono completamente le pareti e il soffitto di una delle più grandi sale di Palazzo Strozzi. Creata appositamente per la mostra e dotata anche di grandi superfici specchianti poste al centro dello spazio, l’installazione invita il visitatore a immergersi nell’arte stratificata e totalizzante di Kiefer.

L’uso dei cosiddetti “dipinti irradiati”, scarificati e scoloriti da radiazioni, aggiunge una dimensione evocativa e malinconica all’installazione, invitando a una riflessione sulla fragilità della vita e sul potere dell’arte. Olio su tela, gommalacca e tessuto sono solo alcuni dei materiali utilizzati per creare un’esplorazione inquietante sui temi della distruzione e del decadimento, insiti nella condizione umana stessa.

Secondo l’artista, “la distruzione è un mezzo per fare arte. Io metto i miei dipinti all’aperto, li metto in una vasca di elettrolisi. La scorsa settimana ho esposto una serie di dipinti che per anni sono stati sottoposti a una sorta di “radiazione nucleare” all’interno di container. Ora soffrono di malattie da radiazione e sono diventati temporaneamente meravigliosi“.

Altro grande tema della mostra è la mitologia, personale e collettiva, che Kiefer esplora anche reinterpretando suoi lavori precedenti: non come semplici riproduzioni, ma rielaborazioni di materiali, temi e composizioni. In Der Rhein (Il Reno, 1982-2013), Kiefer rimanda alla sua infanzia e al rapporto con il corso d’acqua che è simbolo dell’intera Germania. In Dem unbekannten Maler (Al pittore ignoto, 2013) Kiefer si identifica con la figura del “pittore sconosciuto” cui viene dedicato un memoriale, onorando anche la memoria degli artisti che hanno subito la repressione e la censura o che sono stati dimenticati dalla storia.

Il riferimento alla mitologia classica è evidente invece in opere come Daphne (Dafne, 2008-2011) e Nemesis (2017). La celebre ninfa insidiata da Apollo e la dea del castigo e della vendetta sono rappresentate come abiti di gusto ottocentesco, in resina e gesso. La loro identità è suggerita e rivelata attraverso gli attributi che sono al posto delle teste, rispettivamente un ramo e un masso. Nell’opera Ave Maria turris eburnea (Ave Maria, torre d’avorio, 2017) Kiefer si rifà invece all’immaginario cattolico.

Qui la “testa” dell’opera è costituita da una pila di torri in bilico che ripropongono, in miniatura, quelle che caratterizzano la prassi artistica di Kiefer come nei famosi Sette Palazzi Celesti di Pirelli HangarBicocca a Milano.

Il percorso si conclude con una sezione speciale dedicata alla celebre serie Heroische Sinnbilder (Simboli eroici), qui presentata attraverso quattro fotografie stampate su piombo. Nel 1969 Kiefer si fece fotografare eseguendo quelle che chiamerà Besetzungen (Occupazioni) in varie località europee, tra cui luoghi ‘occupati’ dall’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale.

Con indosso prevalentemente l’uniforme da ufficiale della Werhmacht del padre, Kiefer replica il saluto del Sieg Heil con il braccio alzato, sebbene in maniera meno marziale rispetto all’originale. Kiefer utilizza così un gesto caratteristico del regime nazista con l’intenzione di affrontare, con evidente volontà provocatoria, la storia recente del popolo tedesco.

In questo contesto, per richiamare la precarietà della vita umana e la transitorietà del tempo, ma anche a dimostrazione dell’importanza della poesia, della scrittura e della parola nella pratica artistica kieferiana, la mostra si chiude con i celebri versi del 1930 del poeta Salvatore Quasimodo, tracciati da Kiefer stesso su una parete della sala: «Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera».

Le attività legate alla mostra Anselm Kiefer “Angeli caduti”.

La pittura è filosofia: Speciale ciclo di visite guidate, condotte in dialogo da un educatore museale e un docente di filosofia dell’Università degli Studi di Firenze, che offrono una chiave di lettura inedita per comprendere la complessità del lavoro Anselm Kiefer. Attività gratuita con biglietto di ingresso alla mostra. Prenotazione obbligatoria.

Senza Adulti: studenti liceali della Città Metropolitana di Firenze conducono visite guidate a staffetta, raccontando ai propri coetanei le opere di Anselm Kiefer. Attività gratuita con biglietto d’ingresso alla mostra.

Laboratori per famiglie: attività dedicate a bambini e adulti per scoprire insieme la mostra e sperimentare i linguaggi dell’arte (attività gratuite con biglietto d’ingresso alla mostra. Prenotazione obbligatoria):

  • Piccoli semi: ogni mercoledì ore 17.00 per famiglie con bambini da 3 a 6 anni
  • La sorprendente vita dei libri: ogni domenica ore 10.30 per famiglie con bambini da 7 a 12 anni

Ciclo di conferenze Sguardi su Anselm Kiefer

Il ciclo di conferenze (a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili), pensato per esaminare Anselm Kiefer da prospettive uniche e strettamente legate ai luoghi in cui gli incontri si svolgono, si prefigge di offrire un’analisi approfondita del suo lavoro e del suo pensiero. La prima conferenza affronterà il tema del restauro, un argomento di grande rilevanza considerando la visione di Kiefer secondo cui le opere d’arte non sono mai finite, ma piuttosto vivono attraverso il costante mutamento della materia.

La successiva tappa del ciclo si terrà presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia, che accoglie un’importante opera kieferiana e nel 2017 ha presentato la mostra Anselm Kiefer. Libri fra i libri. La conferenza successiva avrà luogo presso l’Accademia delle Arti del Disegno, istituzione che ha riconosciuto l’importanza e il valore dell’artista già nel 1997, quando lo ha nominato Accademico Corrispondente. In collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz– Max-Planck-Institut, che rappresenta l’anima degli studi tedeschi a Firenze, si terrà l’appuntamento conclusivo con Philip Ursprung (ETH, Zurigo).

  • martedì 14 maggio, ore 17.00: Opificio delle Pietre Dure, Via degli Alfani
    Oriana Sartiani, Storia, sostanza e materia: problemi di conservazione delle opere di Anselm Kiefer alla Fattoria di Celle. Con un saluto della Soprintendente Emanuela Daffra.
  • martedì 21 maggio, ore 19.00: Pistoia, Biblioteca San Giorgio
    Gabi Scardi, Kiefer, libri per leggere il mondo.
  • martedì 28 maggio, ore 17.30: Firenze, Accademia delle Arti del Disegno
    Ludovica Sebregondi, Kiefer sotto il cielo d’Italia.
  • martedì 4 giugno, ore 18.00: Firenze, Palazzo Grifoni Budini Gattai
    Conferenza in collaborazione con Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut Intorno alla mostra “Angeli Caduti” di Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi. Una conversazione con Philip Ursprung, ETH
    Zürich.

Eventi speciali:

Immagini sepolte: giovedì 6 giugno, ore 17.30, Strozzina. Presentazione del seminario dedicato alla pratica artistica di Anselm Kiefer e al suo immaginario visivo, realizzato in collaborazione con gli studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Firenze.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

Palazzo Strozzi Golden Night: giovedì 20 giugno, dalle ore 18.00. Una speciale serata dedicata agli Under30 in collaborazione con Unicoop Firenze.

Microcosmo Palazzo Strozzi: giovedì 18 luglio, ore 18.00, Strozzina. Presentazione dello speciale magazine che racconta un anno di mostre e progetti educativi a Palazzo Strozzi attraverso i contributi di adolescenti, giovani artisti, curatori e graphic designer.

Fuorimostra Anselm Kiefer “Angeli caduti”.

Per ogni mostra Palazzo Strozzi propone un itinerario nella regione creando una connessione tra la mostra e musei, istituzioni culturali e partner della Città Metropolitana di Firenze e della Regione Toscana. Palazzo Strozzi si pone come un catalizzatore per Firenze e la Toscana, alla ricerca di sinergie e collaborazioni che stimolino la promozione culturale del territorio.

Sono 14 i luoghi coinvolti nel Fuorimostra sviluppato in occasione della mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti; a Firenze Accademia delle Arti del Disegno, Collezione Casamonti, Gucci Visions, Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, Museo Sant’Orsola, Opificio delle Pietre Dure, Villa Bardini, Villa Romana; a Bargino Antinori Art Project; a Palaia Villa Lena; a Prato Centro Pecci, a Pistoia Biblioteca San Giorgio, Collezione Gori, Fattoria di Celle; a San Casciano Val di Pesa Collezione Freymond. Per maggiori informazioni: www.palazzostrozzi.org/fuorimostra

Info.

Anselm Kiefer, Angeli caduti | 22 marzo 2024 – 21 luglio 2024

Orario mostra: Tutti i giorni 10.00-20.00. Giovedì fino alle 23.00

Acquisto biglietti online (saltacoda) al sito: https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/anselm-kiefer/

T. +39 055 2645155
prenotazioni@palazzostrozzi.or

Photo credits: “Anselm Kiefer. Angeli caduti”, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio Ⓒ Anselm Kiefer.