Al via il festival Fabbrica Europa 22

Fabbrica Europa 22

Dal 2 al 25 settembre si terrà a Firenze la XXIX edizione dell’evento. Progetti, spettacoli, concerti, performance, incontri e workshop dedicati ad indagare i processi creativi che intrecciano le arti contemporanee nella società attuale.

L’epoca odierna è caratterizzata da una varietà di linguaggi, universi espressivi e culture; l’incontro di innovazione e tradizione, saperi e pratiche diverse va a creare un meticciato umano e artistico. Quest’ultimo è un elemento che contraddistingue la nostra società. La XXIX edizione del Festival Fabbrica Europa avrà al centro proprio questa tematica, indagando i processi creativi – nella danza, nella musica, nelle arti performative – che con il loro intersecarsi sviluppano nuovi dispositivi, codici e formati scenici utilizzati da artisti provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia. 

Francesco Marilungo – Party Girl – Ph. Luca Del Pia

Il Festival

Ventidue giorni di festival con ventisette eventi in programma di cui undici proposte internazionali e tre progetti di cooperazione e co-creazione internazionale. Dal 2 al 25 settembre spettacoli, concerti, performance, incontri, workshop animeranno Firenze che si aprirà ad artisti – in totale centoventiprovenienti da tutto il mondo. Infatti, l’obiettivo di Fabbrica Europa è proprio quello di esplorare i linguaggi del contemporaneo grazie alle ricerche e al lavoro di figure nazionali e internazionali. Le iniziative come la stessa Fondazione spiega “mirano a riportare l’arte e la cultura al centro del tessuto sociale ritrovando uno slancio di profondità e complessità che necessita dello sguardo creativo per aprire nuovi orizzonti. Un territorio in cui continuare a lavorare su un sistema di rete e sul rapporto centro-periferie, creando spazi e contesti di attivazione artistica per avvicinare nuovi pubblici e favorire nuove modalità di fruizione delle proposte.” L’intero progetto di Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee gode del sostegno di MiC, di Regione Toscana, del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze. Per l’occasione sono state coinvolte dodici location fiorentine – parchi, luoghi all’aperto, teatri – che ospiteranno gli eventi di Fabbrica Europa 22: il Parco delle Cascine e il PARC Performing Arts Research Centre, il Giardino dell’Istituto Agrario, il Teatro Studio di Scandicci, il Teatro Cantiere Florida, La Compagnia, il Teatro Puccini, il Lumen, le Murate Art District, il Chiostro Accademia Belle Arti, il Parco Villa Demidoff, il Giardino delle Rose.

Fieldworks – gone here (yet) to come – Ph. Jonas Maes

Gli eventi

Ad aprire il Festival il 2 e 3 settembre al Teatro Studio di Scandicci Gone here (yet) to come di Heine Avdal & Yukiko Shinozaki del collettivo internazionale Fieldworks. Lo spettacolo è volto ad indagare quali connessioni ed incontri sono possibili nella penombra e nell’oscurità. I danzatori, spingendosi nella profondità del tempo e dello spazio, faranno affiorare memorie perdute e riveleranno forme e dimensioni del mondo che non conosciamo. Sempre il 3 ma al Parco di Villa Demidoff si terrà From interstellar to calore, in cui Sabrina Mazzuoli, attraverso delle parole chiave unite alla danza, esplorerà la dicotomia ma anche la connessione tra intimo e universale, neutrale e affettivo. L’esibizione sarà replicata il 9 settembre nel Giardino delle Rose.

Il 4 settembre al PARC- Performing Arts Research Centre di Firenze, le cartografie di Echoes di Cristina Kristal Rizzo dialogheranno con il luogo che le ospita grazie all’abilità dei corpi di entrare in contatto con l’anatomia delle forme e la bellezza della misura. Una ripresa in live streaming attivata dal vivo dai danzatori fornirà un punto di vista interno con lo scopo di attivare lo sguardo al dettaglio rivelando la potenziale capacità del digitale di depositare particelle affettive. Nella stessa data a Cantiere Florida a Firenze si intrecceranno linguaggi contemporanei e antichi grazie al lavoro di Giuseppe Muscarello che, con I PUPI – Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, ci porterà direttamente in Sicilia. In scena il personaggio del Pupo e la storia dell’Orlando Furioso. Sempre Muscarello il 5 settembre al PARC affronterà da un’altra prospettiva questa storia con Il Furioso, una performance in cui Orlando s’aggira nella foresta inseguendo qualcosa che non sapeva di cercare: più scopre, più si perde. Al termine dello spettacolo l’autore racconterà le tappe del suo percorso creativo.

Giuseppe Muscarello – I PUPI – Ph. Paolo Sacchi

Torna per la nuova edizione anche la performer francese di origini malgasce Soa Ratsifandrihana, già protagonista a Fabbrica Europa 2020 di Violin Phase di Anne Teresa De Keersmaeker. L’artista si esibirà il 5 settembre al Teatro Studio nella pièce Groove, caratterizzata da potenza ritmica ma anche dalla leggerezza. Una scrittura coreografica originale che trasmetterà il piacere che l’atto di danzare procura.

Il 6 settembre sarà la volta di Camille Bertault & David Helbock, tra gli artisti più talentuosi del panorama jazz europeo. Nel Giardino dell’Istituto Agrario di Firenze il duo voce- pianoforte coinvolgerà il pubblico in un viaggio avventuroso e giocoso nella musica improvvisata. Lo stesso giorno al Cantiere Florida, lo spagnolo Igor Urzelai e il sardo Moreno Solinas – sotto la sigla Igor x Moreno, con Idiot-Syncrasy – rivendicheranno il potere della danza come fattore di cambiamento invitando a riflettere su ciò che possediamo, a celebrare il legame tra le persone e l’abilità di ciascuno di noi di guardare avanti. I due artisti, insieme al Collettivo Mine in Beat Forward, si interrogheranno poi il 10 settembre al PARC su cosa significhi far parte di una generazione cresciuta con un senso di opportunità infinite, partendo dai limiti personali e dalle aree di incompetenza come stimoli creativi. Una celebrazione della fatica e dell’incertezza di decidere giorno per giorno chi siamo, reinventandoci ogni volta.

Il 7 settembre, invece, una tripletta di eventi. Al Giardino dell’Istituto Agrario si terrà l’incontro – “Beyond Black” – tra il grande maestro di kora maliano Ballaké Sissoko e una delle personalità più interessanti della scena free jazz e black internazionale, la flautista statunitense Nicole Mitchell. Avverrà così la nascita di uno spazio musicale ibrido che andrà oltre le identità. Al PARC sarà possibile ammirare lo sharing/installazione Attivare la sguardo, una tappa del progetto CRISOL – creative processes che si è sviluppata attraverso residenze e scambi tra Italia e Singapore in relazione al macro tema “Activating the gaze. Male gaze and femal gaze in performing arts”. Il Teatro Studio ospiterà, invece, la compagnia francese Futur Immoral dei coreografi Paola Stella Minni e Kostantinos Rizos che metterà in scena Kill Tiresias. Uno spettacolo che, partendo dalla figura mitologica dell’indovino reso cieco dalla collera di Era ma ricompensato da Zeus con il dono della divinazione, indagherà la cultura capitalista dell’immagine e metterà in discussione la visione e la previsione, il presente e il futuro.

Camille Bertault – David Helbock – Playground – Ph. Joanna Wizmur

Il Nuovo Balletto di Toscana si esibirà – l’8 settembre a La Compagnia a Firenze – con Bayadère il Regno delle ombre dalla trama melodrammatica. Una rilettura contemporanea di un’opera della tradizione classica che tanto ci dice del nostro tempo evocando contemporaneamente qualcosa di perduto e di possibile e facendo riferimento ad un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione. Lo stesso giorno nel Giardino dell’Istituto agrario sarà possibile ascoltare il compositore e polistrumentista inglese John Surman,  figura chiave di una generazione di jazzisti europei che ha ampliato in modo decisivo gli orizzonti internazionali del jazz. Per l’evento sarà affiancato dal pianista norvegese Vigleik Storaas.

Giornata ricca di eventi il 9 settembre. Presso il Chiostro Accademia Belle Arti di Firenze la coreografa e performer Olimpia Fortuni e la sound artist Katatonic Silentio presenteranno X – progetto il cui simbolo nel titolo rappresenta il ponte con cui si entra in comunicazione con l’altro. Suono, movimento, architetture naturali e artificiali diventeranno strumenti di indagine. La musicista e la danzatrice saranno il tramite che accompagnerà gli spettatori in un luogo altro per un’esperienza sensoriale che giocherà tra reale e surreale. Al Cantiere Florida si terrà Party Girl di Francesco Marilungo per riflettere sul processo di oggettivazione del corpo femminile e sulle dinamiche di potere spesso associate al mercato del sesso attraverso la figura della sexworker. Lo stesso giorno si terranno le repliche di Kill Tiresias al Parco delle Cascine e di From interstellar to calore al Giardino delle Rose.

L’austriaco Fennesz – sperimentatore della musica elettronica – il 10 settembre nel Giardino dell’Istituto Agrario utilizzerà la chitarra e il computer per creare un suono elettronico scintillante e vorticoso di complessa musicalità. Per l’occasione presenterà a Firenze il suo album, Agora, realizzato nella camera da letto del suo appartamento. Sempre il 10 e con replica l’11 al Teatro Studio If there is no sun un dialogo tra la coreografa Irene Russolillo, il video artist Luca Brinchi e la musicista e performer italo-liberiana Karima DueG insieme ai danzatori Antoine Danfa, Mapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia). Il lavoro – il cui titolo vuole evocare coloro che ci hanno preceduto e che hanno acceso altri soli, immaginando nuove possibili umanità – è nato dopo una serie di residenze tra Senegal e Italia, nell’ambito del progetto CRISOL-creative processes.

Irene Russolillo e Luca Brinchi – If there is no Sun – Ph. Monia Pavoni

JUNTARTE. La cadena creativa que hace la escena inclusiva progetto di cooperazione internazionale tra Cuba e Italia nato dalla collaborazione tra COSPE, Asociación Hermanos Saíz (AHS), Centro Oscar A. Romero (OAR) e Fabbrica Europa con il cofinanziamento dell’Unione Europea – propone al Festival il 10 a La Compagnia un incontro che avrà come focus sulla situazione creativa, culturale e sociale in America Latina grazie a residenze, workshop, performance. Verranno anche presentati alcuni artisti della scena cubana selezionati dalla coreografa Cristina Kristal Rizzo che ne ha seguito i processi creativi: The Concept, collettivo eclettico del panorama hip hop; Daniela de Jesús Cepero de Léon della compagnia di danza contemporanea OtroLado guidata da Norge Cedeño Raffo; i coreografi Sandy Benet Hernández, Carlos A. Beckford Alarcón, Yoilan Magdariaga Hechavarria per un’indagine sugli stereotipi dell’immagine maschile.

L’11 settembre al Cantiere Florida sarà possibile vivere un’esperienza visual, sonora e scenica che si rivelerà ipnotica. Il compositore e musicista Chassol – originario della Martinica – presenterà Chou, lavoro multimediale prodotto dal Kunstenfestivaldesarts. Gli spettatori saranno trasportati tra le sfumature culturali e multietniche di una Bruxelles tutta da scoprire, dove jazz, pop, rock, hip-hop e musica classica si incontrano e dialogano al ritmo di sequenze abilmente rappresentate sul palco con umorismo e virtuosismo. La serata è in collaborazione con Lo schermo dell’arte

CHASSOL – chou – Ph. Françoise Robert-RHoK

Il 13 settembre al PARC, con replica il 14, CLOUD extended di Giovanfrancesco Giannini. Una riflessione attraverso la danza sulla politica delle immagini e sulla rappresentazione mediatica dei corpi, organizzata attorno ai concetti di durata e ripetizione. Sempre al PARC a partire dal 14 fino al 16 settembre si terrà Suoni In Uno Spazio Abbandonato III. Una performance in cui il suono creato dal compositore Timoteo Carbone si unirà alla danza di Emma Zani e di Roberto Doveri e all’opera pittorica di Federico Zurani. Il 15 Al Cantiere Florida prenderà vita L’universo nella testa. Lo spettacolo – selezionato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – ha debuttato in primavera in Francia e sviluppa ulteriormente l’indagine dei linguaggi performativi avviata dal coreografo Daniele Ninarello, dalla cantautrice Cristina Donà, dal compositore Saverio Lanza. Note e danza – muovendosi tra registro intimo ed emotività catartica del rock – metteranno in scena il rapporto tra cosmo ed essere umano.

Giovanfrancesco Giannini – Cloud – Ph. Augusto De Bernardi

Il 17 settembre con replica il 18 il Cantiere Florida ospiterà Greta on the beach della coreografa Francesca Foscarini con il drammaturgo Cosimo Lopalco. Uno spettacolo che attraverso la voce di Greta Thunberg racconterà la nostra epoca: le urgenze, l’angoscia, gli orrori, le contraddizioni e la bellezza che ne fanno parte. Il 18 al Teatro Studio si terrà invece The Very Last Northern White Rhino, un assolo creato da Gastón Core per il performer ivoriano Oulouy ed ispirato all’osservazione degli ultimi due esemplari femmina di rinoceronte bianco. La pièce si interroga, attraverso diversi stili di danza urbana, sulla possibilità stessa della felicità di fronte al caos del mondo. La danza rappresenta qui la celebrazione della vita.

Il 20 settembre si altereranno Where di Giulio De Leo / Menhir – un progetto di ricerca con l’obiettivo di scavare nella carne, nelle memorie, nel sapere, per lasciare emergere ciò che, al di là dei desideri, influenza il subconscio, la creatività, lo stare insieme – che sarà al Cantiere Florida e Panimundu di Pietro Pireddu al PARC. Quest’ultimo evento sarà replicato il 21 settembre nella stessa location. Data singola, invece, – il 21 settembre al Teatro Studio – per Un discreto protagonista di Alessandra Paoletti e Damiano Ottavio Bigi. Sarà rappresentato il racconto di un istante che va fuori dai cardini, o, prima ancora del tempo, l’istante in cui equilibrio e la simmetria si rompono per dare inizio al tempo. In scena, insieme a Bigi, il danzatore polacco Lukasz Przytarski.

Gastone Core – The very last northern white rhino – Ph. Alice Brazzit

Bab L’Bluz – gruppo franco-marocchino che si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues – intratterà il pubblico in un live insieme a Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) e agli strumenti del francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) il 22 settembre al Lumen. L’evento rientra all’interno del Festival au Désert, nato nel 2010 dalla collaborazione tra Festival au Désert del Mali e Fondazione Fabbrica Europa. Anche l’evento del 23 settembre al Teatro Puccini si svolge all’interno della manifestazione e sarà un appuntamento imperdibile per immergersi nelle profondità della voce di uno dei grandi nomi della costellazione musicale del Mali, la straordinaria Oumou Sangaré. La sua è una musica antica ma attuale che porta in sé un messaggio di libertà e di speranza per i popoli e le culture della propria terra ma che oggi diventa un canto per le donne, i bambini, gli uomini di qualsiasi provenienza.

Wanna play? concluderà la XXIX edizione del Festival Fabbrica Europa il 24 e 25 settembre al PARC. I presenti assisteranno ad un’improvvisazione aperta e libera di danzatori e musicisti, pronti al confronto e al dialogo guidati dal suono estemporaneo di Francesco Giomi, che suonerà strumenti acustici ed elettronici costruendo una relazione di “intimità artistica” tra performer, linguaggi e campi espressivi anche completamente differenti.

Fennesz-Agorà – Ph. LuisMartins

Un programma ricco di eventi, quello ideato dalla Fondazione Fabbrica Europa, che coinvolge direttamente la città e i cittadini in proposte stimolanti e creative. Un’occasione per incontrare, pur rimanendo a Firenze, l’arte e i linguaggi di paesi lontani o di conoscere da vicino il lavoro di artisti interessanti. Tanti appuntamenti da non perdere che ci ricordano che la cultura è uno strumento fondamentale e bellissimo per rendere viva la nostra società.

Immagine in copertina: Michele di Stefano – Nuovo Balletto di Toscana -Bayadere – Ph. Roberto De Biasio.

www.fabbricaeuropa.net

Biglietti: da 5 a 15 euro – https://fabbricaeuropa.net/biglietti/