Alberi in città: sTreet!

sTreetApro questa nuova rubrica su FUL parlandovi di una possibilità all’interno di uno scenario generale, quello della pianificazione del verde in una città come Firenze, dove non vi è alcun barlume di strategia, logica e reale opportunità di cambiamento …
Vi presento Il metodo di sTreet, due ragazze, una Tesi di Laurea sul Quartiere 4 Isolotto di Firenze, una buona proposta…ahimè non ascoltata, a voi la sentenza:

“Inserire gli alberi in città vuol dire la presenza di tutto questo nella vita di ciascuno di noi: percepire attraverso gli alberi il trascorrere del tempo e delle stagioni; vedere non solo i colori della città costruita che sbiadiscono nel sole e i muri della città costruita che si consumano nel tempo, ma anche colori che si rinnovano e si trasformano instancabilmente e organismi che il tempo non consuma e continua invece a far crescere e sviluppare” (F. Stagi).

Il progetto si chiama sTreet, proprio per sottolineare la presenza dell’albero (tree) dentro la strada (street).
STreet mira ad interventi limitati, non si occupa dei grandi parchi o giardini storici, ma di piccoli spazi, quelli meno noti, ma non meno importanti.
Si tratta dell’introduzione di un albero o piccoli gruppi, inseriti in varie aree sparse nel quartiere, a seconda dello spazio disponibile, della necessità di ombreggiamento, della presenza di parcheggi, di limiti d’impianto.a-71
E’ un’effettiva disseminazione di alberi, tanti piccoli interventi, collegati tra loro dalla necessità di riqualificare spazi al momento trascurati.
Lo studio ha preso in esame il Quartiere 4 Isolotto di Firenze che si trova oltrArno in direzione Nord-Ovest della città, consapevoli però di come il concetto di “albero in strada” abbia le potenzialità per essere esteso in tutto il comune fiorentino e oltre.
STreet è anche l’occasione per i cittadini di cogliere la dinamicità della natura, vedere il mutare delle stagioni percorrendo le strade di tutti i giorni.
L’inserimento di alberi vuole essere un’opportunità per “rallentare”, per guardare qualcosa di gradito all’occhio.
Per facilitare la riuscita di questo progetto si sono sviluppate 6 soluzioni standard da poter ripetere a seconda delle caratteristiche del sito scelto.
Ognuno di questi moduli è studiato nel particolare, scegliendo le specie più adatte, l’associazione tra specie, le tecniche d’impianto, l’irrigazione, il sistema di drenaggio, le protezioni, i sostegni, l’area pavimentata ai piedi dell’albero, ecc.
Non si può negare, infatti, che la progettazione di ogni singolo spazio, ciascuno con le sue caratteristiche e peculiarità, possa risultare un’operazione lunga e di difficile realizzazione se condotta singolarmente e senza delle “linee guida”.
Inizialmente sTreet era solo un’idea, oggi è diventata uno studio di progettazione e prima di tutto una webapp.
Street-alberi-citta-dUtilizzandola, il progettista potrà consultare un elenco di caratteri tecnici associabili al suo caso e, a seconda dell’esito, sarà indirizzato all’uso di un modulo d’impianto già definito in ogni suo dettaglio.
Si salteranno quindi le lunghe e travagliate fasi di scelta delle specie e delle tecniche d’impianto e verrà inoltre garantita una certa omogeneità di interventi sul territorio.
Occorre però sottolineare come questo metodo voglia essere solo un incipit, un modello di base da cui partire, in quanto risulta chiaro che prendere in considerazione tutti i casi, tutte le variabili non sia possibile.
I moduli  arborei propongono delle linee guida volte ad agevolare il compito a chi si occupa di progettare le aree indecise della città.
All’Isolotto sono state rilevate 70 aree contraddistinte da due fattori comuni: degrado generalizzato e mancanza di verde.
Il vantaggio deriva dal fatto che le informazioni fornite da sTreet sono abbastanza dettagliate da poter essere messe in pratica rapidamente in un progetto concreto, permettendo la riuscita di molti progetti in tempi brevi e quindi funzionali al piano di alberare un quartiere, o un’intera città.

Cosa stiamo aspettando…?

SARA PIZZATI –

Architetto paesaggista

sara.pizzati.itro@gmail.com