Dalla chiusura della Settimana Europea della Mobilità emerge la diminuzione dell’inquinamento pari al -20% nella città di Firenze. Questo è quanto viene fuori dagli ultimi dati estrapolati dai rapporti annuali sulla qualità dell’aria realizzati da Arpat, per cui risulterebbe un abbassamento del biossido di azoto (NO2) e Pm1 nell’agglomerato urbano. Secondo quanto riportato, il calo dell’inquinamento a Firenze sarebbe dovuto grazie agli interventi di mobilità sostenibile avviati negli ultimi 5 anni, come l’installazione della tramvia e l’uso del bike sharing.
Calo dell’inquinamento a Firenze: è dovuto anche al lockdown?
Questo probabilmente è anche uno dei motivi per cui nella provincia di Firenze non si siano creati focolai perché, come recenti studi affermano, il contagio di Coronavirus è più diffuso nelle zone maggiormente inquinate, dove il tasso di biossido di azoto è sopra la media. Per non parlare del fatto che, come afferma un articolo su Repubblica, durante il lockdown imposto dalla pandemia, l’abbassamento del tasso avrebbe portato un calo dell’inquinamento così tale da aver evitato 1500 morti in tutta Italia e 3000 in Europa.
Nello specifico, il biossido d’azoto NO2 sarebbe il marcatore dell’inquinamento atmosferico legato sia al traffico veicolare, sia ad altri processi di combustione (come gli impianti di riscaldamento). Secondo i dati raccolti dall’Agenzia europea dell’ambiente, in Italia si registrano 14.600 decessi prematuri l’anno a causa dell’inquinamento atmosferico da NO2, il dato peggiore in Europa.
Calo dell’inquinamento a Firenze: i nuovi interventi
I dati sul miglioramento dell’aria nell’agglomerato urbano Fiorentino non sono da sottovalutarsi. L’installazione della tramvia e dell’uso del bike sharing hanno certamente favorito al calo dell’inquinamento a Firenze, ma non devono essere le uniche cose a dover funzionare. Per questo c’è bisogno di un continua ricerca di innovazione nella ricerca di nuovi interventi sui quali il Comune sembra proiettarsi con nuove istallazioni urbane. Un esempio di questo è la riqualificazione di edifici abbandonati con materiali eco-green come l’ex fabbrica della Fiat di Novoli. Si parla anche di voler riqualificare vecchi quartieri dando vita a delle “Urban jungle” e di suoli comunali destinati totalmente alla costruzioni di giardini, viali alberati, orti botanici.
Come afferma l’assessore all’ Ambiente Cecilia Del Re: “I dati sul miglioramento della qualità dell’aria nell’agglomerato di Firenze incoraggiano le politiche intraprese in questi anni, nonché l’importanza di continuare a lavorare su questi temi. Dalle due linee di tramvia inaugurate lo scorso anno, a quelle da realizzare, dagli investimenti sul potenziamento e raccordo delle piste ciclabili, alle centinaia di colonnine elettriche di ricarica presenti in città, al car sharing, bike sharing, taxi elettrici e alla nuova flotta di bus ibridi ed elettrici: tutti interventi che si inseriscono in una visione di città sempre più incentrata sulla sostenibilità come leva per programmare le scelte. Una città che punta a ridurre le emissioni, incrementando al tempo stesso e in modo deciso la presenza di verde, con il piano del verde che sarà al centro dello sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni”.