Arrivano a Firenze all’Accademia delle Arti e del Disegno gli autoritratti di Alfredo Catarsini che mostrano le espressioni della vita interiore
Quando gli artisti sono spinti al foglio, alla tela o a qualunque altro supporto da un bisogno interiore l’arte raggiunge la sua piena espressione diventando specchio di un mondo intimo. Idee, pensieri, emozioni e la stessa realtà si trasformano in linee, forme e colori. Il potere creativo dell’essere umano e in particolare modo degli artisti è qualcosa di affascinante che non smetterà mai di stupire. Questo è il caso di Alfredo Catarsini che ha scelto il percorso artistico fin da giovanissimo preferendolo all’attività marittima che la famiglia da generazioni portava avanti. Nato nel 1899 a Verano Catarsini fa il suo primo ritratto – quello di un’amica – a otto anni.
Quella dell’artista e scrittore viareggino è una vita completamente dedita all’arte. Le sue opere ci restituiscono l’evolversi della società del Novecento fino al progresso tecnologico degli anni ’70 e delle diverse forme artistiche, dal periodo figurativo a quello surrealista. L’urgenza espressiva che emerge dai suoi lavori guida lo spettatore in un’analisi della natura umana offrendo una pittura emotiva e interiore. Dipingere per Catarsini equivaleva a vivere davvero, come egli stesso afferma in un’intervista del 1976 sulla Nazione “dipingere è un modo di esistere, questo esistere a momenti mi dà un senso di felicità, quasi mi esalta”.
“L’Artista allo specchio. Alfredo Catarsini“
In occasione dei trent’anni dalla scomparsa dell’artista l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze – città a cui era particolarmente legato e in cui ha esposto le proprie opere ben trenta volte – ha inaugurato una mostra in suo onore organizzata in collaborazione con la Fondazione Alfredo Catarsini. L’esposizione presenta venticinque autoritratti, realizzati dal 1930 al 1985 con diverse tecniche. Queste opere testimoniano il percorso nel tempo di Catarsini non solo come persona ma anche come professionista che ha abbracciato le tendenze di diverse correnti e modalità di pittura.
Punti ricorrenti in tutta la sua carriera sono state l’osservazione della realtà e la curiosità verso gli stati d’animo umani con le relative espressioni. Come spiega il curatore della mostra, Rodolfo Bona – Direttore artistico della Fondazione Alfredo Catarsini – «L’artista ha indagato il movimento della figura e l’espressione dell’uomo, temi ricorrenti in tutta la sua produzione, nei ritratti intensi degli anni Trenta e Quaranta, nei nudi e negli autoritratti, nei quali ha eletto il proprio volto a terreno di indagine formale e psicologica, registrandone i mutamenti fisionomici e intellettuali. […] La chiave di lettura prescelta per presentare la sua complessa personalità di pittore, scrittore e insegnante di disegno, infatti, è proprio questo genere da lui a lungo coltivato e interpretato attraverso diverse modalità di scrittura, che spaziano dal registro realista a quello caricaturale o sperimentale, con una notevole varietà grafica».
Catarsini ha esposto per la prima volta a Firenze nel 1927 in una mostra collettiva presso i Chiostri di Santa Maria Novella fino poi alla personale del 1981 a Palazzo Strozzi, dove furono ospitate per tre settimane oltre duecento opere. Nessuna città poteva essere, quindi, più adatta per celebrare la sua intera carriera; come scrive la presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno Cristina Acidini: “nella città dell’autoritratto per eccellenza – poiché Firenze annovera la ben nota collezione avviata dal Cardinal Leopoldo de’ Medici con oltre 1750 numeri, e tra questi un Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi – la mostra convalida il grande impegno della Fondazione “Alfredo Catarsini 1899”, energicamente guidata da Elena Martinelli, che l’Accademia delle Arti del Disegno è lieta di accogliere e valorizzare».
Un’occasione unica per osservare da vicino queste speciali opere che – insieme ai dipinti che ritraggono la vera atmosfera viareggina con i suoi abitanti, le spiagge e i paesaggi – permettono di conoscere la personalità libera e sensibile dell’artista. I colori e le luci dei ritratti delineano il cambiamento nel tempo della figura di Catarsini e permettono di scoprire i movimenti della sua identità, delle sue emozioni e dall’altro lato l’evoluzione del suo tratto artistico. Lavori che nella maggior parte provengono dalla Fondazione ma sono presenti anche degli importanti prestiti. A rendere ancora più speciale l’evento – oltre al fatto che è la prima mostra organizzata dalla Fondazione nel 2023 a seguito di quella a Lucca nella primavera del 2022 e quella a Forte dei Marmi nell’estate 2021- è la redazione del catalogo edito da Grafiche Ancora di Viareggio con le schede di tutte le opere in mostra. Presenti nel volume gli interventi di Rodolfo Bona, Cristina Acidini e di Elena Martinelli, Presidente della Fondazione.
Fino alla fine della sua vita Catarsini non ha abbandonato la matita da disegno. La sua intera esistenza ci restituisce il corso di una passione che nutre l’animo di chi la porta avanti e che si evolve con esso. “Ho sempre amato l’arte, non per vana ambizione ma per un supremo bisogno di vita interiore” racconta l’artista. La sua capacità di osservazione e la sua costante interrogazione introspettiva – come uno specchio rivolto verso sé stesso e quindi su tutti noi – si trasformano sulla tela in vera e propria poesia. Come accade quando sono i nostri più intimi desideri a spingerci spontaneamente verso un fare e un creare. Ecco perché momenti espositivi come quello organizzato a Firenze sono unici e preziosi.
L’Artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985
A cura di Rodolfo Bona
Dal 17.01.2023 al 17.02.2023 – Accademia delle Arti del Disegno – Via Orsanmichele 4, Firenze
Ingresso libero
Orari: MA e ME 10-12.30 e 14.30-16.30, gli altri giorni su appuntamento chiamando il numero 055 219642
