Collezione Roberto Casamonti, dagli inizi del XX secolo fino agli anni ’60

Roberto Casamonti, fondatore e direttore della Galleria Tornabuoni Arte, ha aperto a Firenze la sua straordinaria collezione. È il rinascimentale Palazzo Bartolini Salimbeni, in Piazza di Santa Trinita, ad accogliere da qualche mese questo incredibile spazio museale.

 
L’esposizione sarà proposta al pubblico nella sua interezza in due diverse mostre. La prima vede opere dagli inizi del XX secolo fino agli Sessanta, mentre la seconda proseguirà questo percorso arrivando alla
contemporaneità.
La collezione dedicata all’arte moderna e contemporanea ripercorre, fino al 10 marzo 2019, la prima metà del secolo e Picasso, Warhol, Kandinsky, Modigliani, Capogrossi, Pomodoro, Castellani sono solo alcuni dei nomi presenti.

La prossima primavera vedrà invece l’apertura della seconda parte dell’esposizione, così da attraversare per intero la storia dell’arte del secolo scorso.
Il percorso si sviluppa sulla base di criteri di appartenenza a movimenti artistici e tendenze.
Ad aprire le danze ci sono Rosai con Marino Marini e De Chirico. Continuando trovate Picasso vicino a Braque, Ernst e Le Corbusier. Fontana è insieme a Burri. Se vi girate potete ammirare anche Castellani, Manzoni e Klein. A chiudere c’è un Kounellis del 1961. Il repertorio delle opere è straordinario e il suo allestimento non risulta mai banale.

Non vedrete una semplice selezione di opere d’arte dove nomi importanti si affiancano l’uno
all’altro. Questo è un percorso, un racconto. Sono le parole con cui Roberto Casamonti inaugura la mostra a confermarlo.
«Tante fondazioni nascono per celebrare i loro proprietari. Chi si aspetta di trovare una fondazione ‘pubblicità’ per la mia lunga carriera di gallerista rimarrà deluso. Chi invece è alla ricerca di sorprese, e un percorso artistico del tutto personale, non lo sarà. Non credo che servano nuovi spazi d’arte per celebrare il Futurismo, o l’Arte Povera o lo Spazialismo italiano, ma c’è un gran bisogno di raccontare storie di amore per l’arte fatte di incontri e occasioni. Prendete Boccioni, per esempio. Non serve la fondazione Roberto Casamonti per divulgare la grandezza del Futurismo di Boccioni, ma mi da un’immensa gioia esporre in un percorso così personale la
commozione che ha procurato in me il Boccioni pre-futurista del 1908». 


Come visitarla?

La mostra Dagli inizi del XX secolo fino agli anni ’60 rimarrà aperta fino al 10 marzo 2019, ed è visitabile dal mercoledì alla domenica dalle 11.30 alle 19.00 con l’ultimo ingresso alle 18.30.
I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del museo fino a 30 minuti prima della chiusura.
Unico piccolo vademecum:
le visite di gruppo e individuali devono essere prenotate con un preavviso di 24 ore telefonando al numero 055.602030 o tramite e-mail: prenotazioni@collezionerobertocasamonti.com.
Testo e foto di Federica Gerini