Contaminazioni di arte fiorentina per la rinascita di Castiglioncello

hotel atlantico castiglioncello

Dalla città al mare, l’arte fiorentina (e non solo) approda sulla costa toscana dove sta avvenendo una piccola rivoluzione grazie a una nuova esplosione culturale dall’identità urban tra murales, fotografie, sculture, opere d’arte contemporanea e design. 

Le opere di Angela Brandys, i murales di Natalia Resmini, Giambaccio, John Fou, i dipinti di Samuele Alfani, Alexa Gioia Funghi, le fotografie di Alice Rosati, Dariusz Jasak, le sculture di Duccio Maria Gambi, Cosimo Devita, i candelabri di Arlo Haisek, i disegni Jan Oksbøl Callesendi saranno alcuni dei lavori degli artisti contemporanei della scena italiana e internazionale che, da quest’estate, troveranno nuovo spazio nei dintorni del capoluogo toscano e più precisamente all’Hotel Atlantico, nel centro di Castiglioncello. Alla sua Creative Director, Sarah De Scisciolo, e al suo direttore, Marco Girotto, è stato chiesto di ridare vita a un hotel lasciato a sé stesso; con il proposito di trasformarlo in un luogo all’insegna della creatività e dell’autentico sono stati coinvolti pittori, fotografi, designer, creativi e street artists. Un nuovo polo per l’arte e la cultura urban e contemporanea, non un semplice spazio-contenitore, ma anche un luogo per artisti, creativi e per tutti coloro che amano l’arte, in cui farsi ispirare e creare nuove occasioni di incontro e contaminazione culturale.

Giambaccio – ph by Frederick Skogkvist

Il fascino di Castiglioncello, infatti, già verso la fine dell’Ottocento, ha avuto presa sui pittori Macchiaioli che amavano questo luogo per svernare e lavorare, per poi diventare il versante della Dolce Vita quando Dino Risi decise di girarvi alcune scene de Il sorpasso. Oggi sono gli artisti contemporanei a essere ispirati da questo luogo e a lasciarvi una testimonianza. «Vorrei far capire che non c’è bisogno di una metropoli per godersi l’arte: possiamo far combaciare natura e arte. Tutto ciò sarà possibile proprio all’Hotel Atlantico, che farà da vetrina per una mostra unica e in costante evoluzione»  spiega Sarah, Art Director dell’Hotel Atlantico. La sua idea è infatti quella di riappropriarsi degli spazi, senza demolire o costruire, ma utilizzando quello che già esiste come una tela bianca per poter lasciare agli artisti la possibilità di esprimersi con l’intento di «una sorta di rieducazione, perché è vero che c’è una storia molto ricca qua, ma non basta, bisogna guardare avanti e continuare a creare» afferma Sarah. 

Sarah De Scisciolo, Art Director dell’Hotel Atlantico

Rieducazione dunque, soprattutto all’autenticità dell’arte, che troppo spesso rischia di cadere nel commerciale; invece l’arte urbana, protagonista di questi rinnovati spazi, «non si può comprare, non si può portare via, si deve vivere sul posto e quindi far parte di quella realtà. Trovo che sia importante riportare autenticità e non limitarsi. Utilizzare tutto quello che ci viene messo a disposizione per poter dare anima a questo posto, fatto di storia e di natura» commenta Sarah, che rimarca l’importanza di mantenere l’anima di un certo luogo, dando valore a ciò che esiste. 

In questo senso, l’operazione in atto all’Hotel Atlantico è un modo per riaccendere un vivo interesse nella cultura e attrarre quel pubblico che ha abbandonato Castiglioncello negli ultimi anni. Non solo, può permettere anche di aprire un dialogo che può portare a idee nuove e tante collaborazioni. «Vorrei che le persone si sentissero ispirate, che fossero stimolate alla curiosità e alla conoscenza. Un hotel è un luogo di incontro, di passaggio e di sorpresa e trovo che sia molto importante dialogare con i nostri ospiti tramite quello che scegliamo in termini di design e arte».

Sarah, infatti, ha sentito il dovere di creare qualcosa di originale e diverso per questo progetto, che non fosse dedicato solo ai turisti. Il suo proposito è quello di far diventare l’Hotel Atlantico un posto dove gli avventori si sentano a casa e allo stesso tempo trovino una qualche ispirazione, pronti a fare nuove esperienze, spinti anche a un dialogo tra realtà, più e meno locali.