Dopo il suo disco d’esordio “Di cuore buono”, uscito nel 2015, seguono “7891” ed “Un giorno alla volta”. Lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del suo un nuovo album, “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”, totalmente prodotto dal beatmaker e produttore musicale pescarese J.O.D.
E dato che, come dice lui, “ogni 4-5 mesi ho qualcosa da buttare fuori”, ci anticipa l’uscita a breve di un mix tape su Urbanpusher, “Welcome to Florence”, che vedrà anche l’importante collaborazione e miscela di sound e voci con il rapper fiorentino, Ganji Killah.
Nei suoi album spiccano influenze musicali dell’Hip Hop francese e dell’East Coast statunitense, ma i suoi lavori traggono ispirazione anche da altri sound quali il funky, il soul ed il rock.
Quattordici anni di Hip Hop. Come e dove è iniziata la tua storia in quest’ambiente e qual è stata la scintilla che ha fatto nascere Creep, poi divenuto Creep Giuliano? La città toscana con una delle più grandi periferie ha aiutato questo processo?
“Coltivo la passione per la musica fin da piccolo grazie a mio padre che mi ha fatto sempre ascoltare musica di qualità, tuttavia credo sia qualcosa con cui si nasce. A dir la verità non sono diventato un rapper all’interno di una scena, poiché a Prato era quasi inesistente, infatti in quegli anni avevo difficoltà anche a trovare chi produceva Beat. Volevo così tanto rappare che lo facevo su tutto quello che mi capitava. Dopo un paio di anni entrai nella mia prima crew e da lì è iniziato tutto, un amore infinito da esprimere al meglio. Il nome Creep è venuto fuori con il mio primo progetto da solista, a 17 anni”.
“La moltiplicazione dei pani e dei pesci” segna un passaggio verso un nuovo Creep, forse più maturo e deciso? Raccontaci che storia ha questo tuo nuovo album, cosa possiamo trovarci dentro e come è nata la collaborazione con il beatmaker pescarese J.O.D. con cui sembra sia stata sintonia dal primo beat…
“La moltiplicazione dei pani e dei pesci” rappresenta un cambiamento totale per me. Sono riuscito finalmente ad ottenere il suono che volevo grazie anche a j.o.d, che ho conosciuto tramite Caesar; ha saputo capire quello che mi serviva e lo ringrazio per questo. All’interno del disco c’è tutto quello che sono, tutto quello che ho passato e tutto quello che ho imparato. La speranza è di trasmettere qualcosa di concreto al pubblico”.
Nelle tue canzoni troviamo ombra e luce. La disillusione ed il malessere di un’intera generazione si alterna alla speranza, alla fede, all’amore per la tua famiglia. Quale messaggio vorresti arrivasse a chi ascolterà le tue canzoni e soprattutto, essendo da poco padre, alle nuove generazioni che si andranno ad immedesimare nella tua musica?
“Perché alla fine tolto il sound, il rap è fatto principalmente di parole…
Credo che non ci sia modo migliore per comunicare agli altri il tuo pensiero, quello che senti, quello che pensi. Io faccio solo questo… Metto un beat e mi lascio trascinare. Esprimo quello che sto vivendo in quel periodo e riporto tutto nella mia musica”.
Ci hai anticipato che a breve uscirà un mix tape dove il tuo stile si troverà ‘faccia a faccia’ con il rap graffiante di Ganji Killah. Come ti sei trovato a collaborare con lui? Dove potremo ascoltarlo?
“Conosco Ganji da circa 5 anni, abbiamo collaborato spesso insieme ma nell’ultimo anno si è molto appassionato alla mia musica e ha deciso di seguire questo progetto. La collaborazione in realtà deve ancora cominciare, perché lui si occuperà di tutta la parte di sponsorizzazione e marketing grazie anche all’aiuto di Torpedo. All’interno del mix tape sarà possibile ascoltarlo nella traccia Liquidi che abbiamo creato insieme. Il mix tape si chiamerà Welcome to Florence e uscirà per www.urbanpusher.com”
Cosa ne pensi della scena Hip Hop fiorentina che ha visto in questi ultimi anni fiorire tanti nuovi talenti e in che modo è possibile, tra i tanti, lasciare un segno? Guardando un po’ più in su, invece, ci sono artisti a cui ti ispiri sia sulla scena nazionale che internazionale e con cui ti piacerebbe collaborare?
“Penso che la scena fiorentina possa essere un buon trampolino di lancio per la mia musica. Dovremmo forse ricercare di più una nostra identità, così come fanno nelle altre grandi città come Milano, Roma o Napoli. Sono convinto che l’unico modo per lasciare il segno sia sfruttare ognuno la propria unicità.
Non seguo molto la scena italiana, ascolto solo alcuni artisti ed i pezzi che posso interessarmi. A livello internazionale ne seguo di poco conosciuti spesso alle prime armi, mi piace ascoltare cose autentiche che mi facciano vibrare. In generale comunque traggo ispirazione da un po’ tutta la musica che ascolto, lascio la mia mente libera di ispirarsi”.
È possibile trovare un equilibrio tra la vita di tutti i giorni, la famiglia e la realizzazione di un sogno? È possibile riuscirci senza scendere a compromessi e mantenendo la propria identità?
“È possibile ma complicato. La mia visione della musica è cambiata da quando ho costruito la mia famiglia. Ho capito che se volevo continuare non avrei più giocato, dovevo dare tutto me stesso. Ogni minuto che dedico al mio sogno è tempo che tolgo a mio figlio e alla mia compagna, devo dividermi tra due cose che amo entrambe. Continuerò per la mia strada, non scendendo a compromessi mai, voglio solo spaccare. Il resto dipende dagli altri”.
E visto che non stai mai fermo… Quale sarà il tuo prossimo sogno che realizzerai… Perché sei hai in mente qualcosa mi sa che in pochi potranno fermarti… Sbaglio?!
In realtà il sogno é solo uno, fare del rap che lasci un segno, che serva a qualcosa, che aiuti qualcuno. E non ho intenzione di fermarmi…
Francesca Nieri