Nell’epoca dei social network, delle piattaforme di streaming e più in generale di internet, con tutto ciò che la rete ha cambiato nel mondo dei media e della comunicazione, quando riguardiamo spezzoni dei più famosi programmi televisivi del ‘900 ci sembra di avere di fronte un mondo lontanissimo dal nostro, da guardare con un pizzico di nostalgia (soprattutto se abbiamo più di 30 anni) e di curiosità.
Tra i protagonisti del secolo scorso troviamo Mike Bongiorno, che a 13 anni di distanza dalla morte risulta essere ancora uno dei personaggi più influenti e rivoluzionari dello spettacolo, tanto da essere spesso ricondiviso e commentato tutt’oggi anche sui social a dimostrazione di essere stato ben più di un semplice conduttore.
La straordinaria carriera di Mike Bongiorno
Mike Bongiorno può essere considerato un pezzo di storia italiana, un’icona della cultura pop che è riuscita ad attraversare intere generazioni lasciando in ogni epoca un segno importante. Considerato uno dei “padri fondatori” della TV, il conduttore nato a New York nel 1924 da una famiglia di origini italiane e giunto nel nostro Paese nel 1929 ha costruito proprio qui la sua luminosa carriera nello spettacolo, non prima di aver vissuto le vicissitudini della Seconda Guerra Mondiale e aver lavorato come galoppino nella redazione del quotidiano La Stampa.
Tornato in patria dopo il conflitto, Mike Bongiorno ha proseguito la sua carriera di giornalista oltre oceano entrando per la prima volta anche in contatto con la RAI, per la quale ha svolto il ruolo di corrispondente dagli Stati Uniti. Il rientro in Italia avviene nel 1952 ed è in questa fase che nasce il personaggio che tutti conosciamo: con la conduzione del Radiogiornale, infatti, Bongiorno inizia un lungo rapporto lavorativo con l’emittente di Stato che lo porterà pochi anni dopo a realizzare i suoi primi format televisivi, ossia Arrivi e Partenze (programma con il quale sono state inaugurate le trasmissioni video) e Lascia o raddoppia?, primo quiz della TV italiana.
I programmi più famosi di Mike Bongiorno
Per ricordare tutti i programmi di successo di Mike Bongiorno non basterebbe un solo articolo di giornale: dalla metà degli anni ’50 fino ai primi anni 2000, infatti, il conduttore è stato infatti l’artefice di format televisivi che hanno fatto storia, in particolare per ciò che riguarda la categoria dei quiz a premi. Dopo il già citato Lascia o raddoppia?, infatti, dal ’60 al ’62 Mike Bongiorno è stato il volto di Campanile sera, sempre nel ’62 di Caccia al numero e tra il ’63 e il ’66 de La fiera dei sogni, fino ad arrivare nei primi anni ’70 al famosissimo Rischiatutto, programmi di intrattenimento intervallati dalla conduzione di numerose manifestazioni canore e musicali.
Dopo una breve parentesi nella TV svizzera, Mike Bongiorno rientra in Rai sul finire del decennio, ma a breve le sirene della TV commerciale lo attirano verso una nuova esperienza, ossia quella del passaggio a Fininvest. Qui il presentatore diventa protagonista assoluto segnando il boom delle neonate emittenti di proprietà di Silvio Berlusconi.
Tra gli anni ’80 e ’90, Bongiorno entra nelle case degli italiani con un programma che è diventato un vero e proprio cult, ossia La Ruota della Fortuna, riadattamento del format statunitense The Wheel of Fortune che il conduttore ha saputo replicare in maniera del tutto personale, creando con concorrenti e vallette come Antonella Elia e Miriana Trevisan non poche situazioni rimaste a dir poco iconiche (chi non conosce il signor Giancarlo?). I numeri ottenuti dal programma sia in Italia che negli Stati Uniti hanno reso la famosa “ruota della fortuna” uno dei giochi più apprezzati anche al di fuori del circuito televisivo, con riproduzioni in scatola e persino riadattamenti nei casinò digitali con tanto di bonus Cash Hunt e altre forme particolari di premio.
Telemike, Bravo bravissimo, Genius, Il migliore sono solo alcune delle altre trasmissioni condotte da Mike Bongiorno tra gli anni ’90 e la fine della sua carriera nel 2009, anno caratterizzato dal mancato rinnovo del contratto con Mediaset e dalla scomparsa avvenuta a Monte Carlo nel mese di settembre. In mezzo, partecipazioni cinematografiche, radiofoniche, libri, premi e riconoscimenti, che rendono tuttora Mike Bongiorno uno dei nomi più importanti dello spettacolo e non solo.
Mike Bongiorno visto dai social
Un personaggio della portata di Mike Bongiorno non può che riscuotere interesse anche a diversi anni di distanza dalla sua morte, grazie anche alla sua capacità di creare un linguaggio nuovo e in grado di attraversare quasi 60 anni di storia della televisione. Bongiorno è stato infatti prima di tutto un innovatore della comunicazione, abile a comprendere il proprio pubblico e a entrare nelle famiglie italiane quasi come un amico di vecchia data o un parente.
Se si parla di innovazione comunicativa, impossibile non tirare in ballo allora i social network, che non a caso spesso rievocano momenti celebri delle sue trasmissioni e talvolta prendono spunto proprio dal suo modo di fare per creare contenuti divertenti. Pensiamo ai doppi sensi e alle storiche gaffe – involontarie o create ad arte, questo non lo sapremo mai – che ancora oggi ci strappano un sorriso (vedi signora Longari) e ai tanti momenti di ilarità dovuti alle risposte più strambe dei concorrenti come quella del già citato signor Giancarlo, che a sua volta è divenuto a distanza di quasi 30 anni un “mito” sulle piattaforme social, senza contare presunte truffe scoperte in diretta, liti con vallette e ospiti e personalissimi slogan.
Anche se la TV vira sempre più verso il digitale e i contenuti cambiano forme e modalità di diffusione, lo stile Bongiorno sembra tutt’altro che fuori moda e anzi pienamente immerso nell’epoca che stiamo vivendo: anzi se fosse ancora vivo, probabilmente il Mike nazionale saprebbe ancora come strapparci un sorriso sui nuovi canali di comunicazione, dimostrando a tutti che anche se i tempi cambiano è solo la capacità di seguirli a determinare il nostro successo.