Domenica 30 maggio, alle ore 17.3,0 va in scena lo spettacolo “Virus” di David Gramiccioli, fra gli esponenti più illustri del teatro d’inchiesta in Italia.
David ci ha presentato il suo spettacolo.
Quando hai cominciato a scrivere “Virus”, il tuo nuovo spettacolo?
“Nel marzo scorso, dopo Sanremo, dove ho avuto l’onore nell’opening della VXXa edizione di ricordare il grande Rino Gaetano.”
Cosa ti ha motivato a farlo?
“La mia storia. Ho sempre scritto e rappresentato gli accadimenti e i personaggi che hanno segnato la nostra storia, poi questa pandemia meritava un’attenzione particolare. Dopo di essa il mondo sarà tutt’altra cosa rispetto a quello che noi abbiamo conosciuto, vissuto e anche amato.”
Con “Virus” porti in scena tutta la verità sulle pandemie che si sono verificate dal 1999 ad oggi. Quanto è distante, a tuo avviso, l’opinione pubblica da questa verità?
“Ad una distanza siderale, troppe persone ignorano cosa si nasconde realmente dietro questa tragedia.”
Nel contesto del tuo spettacolo, quante responsabilità hanno la politica e le istituzioni?
“Le colpe sono esclusivamente loro. L’emergenza è stata gestita nel modo più controverso possibile. Basti pensare alla storia delle autopsie, che il governò sconsigliò, mentre il dott. Andrea Gianatti dell’ospedale Giovanni XXIII° di Bergamo, proprio grazie a questi esami è riuscito a capire come e perché il virus uccideva.”
Qual è il prezzo che paga David Gramiccioli per essere una voce fuori dal coro e raccontare la pandemia come nessun altro fa?
“Il più alto, il più bello.”
Che cosa dovrebbe aspettarsi chi verrà a vedere “Virus” al Teatro L’Affratellamento?
“Tutta la verità sulle pandemie che hanno colpito il pianeta, l’umanità intera in questo terzo millennio. Chi uscirà più consapevole, chi più disorientato.”
Che cosa ti aspetti tu da questo spettacolo?
“Merda merda merda…”